♤Chapter LXV♤

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I due camminarono per il paddock, fino a quando ella non giunse davanti il box Ferrari e fu costretta a dividersi dal fratello.
《Ci vediamo all'uscita, va bene?》 Carlos annuì e la salutò con un leggero bacio sulla guancia, prima di avviarsi verso la sua scuderia.
Ella, dopo aver tirato un sospiro, entrò ed attese davanti l’uscio che qualcuno si avvicinasse a lei. Leclerc la vide e dopo averla a lungo osservata, si accostò a lei e le domandò perché fosse lì.
《Sono qui per… Sebastian.》 Disse tutto d'un fiato e per un attimo credette che il monegasco non l'avesse capita, ma quando le indicò dove fosse pensò di non essere poi stata così tanto sbadata. Salutato con un gesto della mano, Beatriz si diresse verso la stanza che le era stata indicata e bussò leggermente, in attesa che qualcuno le rispondesse. Quando le giunse un leggero “Avanti" aprì la porta e vi entrò, per poi richiuderla velocemente.
《Ciao Bea.》 Le sorrise il tedesco.
《Ciao Seb.》 Ricambiò il gesto e si sedette di fronte a lui, affinchè iniziasse la prima seduta. 《Allora, da cosa vorresti incominciare?》
《Dal sapere cosa ti è accaduto.》 Il tedesco fece un giro, per poi posizionarsi davanti a lei. Per un attimo le sembrò intimidatorio.
《Non sono venuta a parlare di me, Sebastian, ma di te.》
《Non ti ho fatta assumere solo per quello, sai?》 Rise leggermente. 《Ma anche per chiarire ciò che avvenne quel giorno.》
《Lo sai meglio di me.》
《Come spettatore esterno forse sì, nella stanza con te c'ero io. Voglio sapere il perché.》
《Non credo di essere pronta a parlarne.》 Vettel alzò le mani come ad indicare la propria innocenza.
《Allora attenderò, ma sappi che mi devi una spiegazione.》 Beatriz sorrise e scosse la testa. 《So che stai per chiedermelo… Credo dovremmo partire dal programmare gli incontri.》
《Sì, penso sia corretto.》 Aprì un taccuino e prese una penna dalla borsa, così da poter scrivere gli appunti.
《Che ne dici di tutti i venerdì di gara e della domenica?》 Alzò lo sguardo su di lei ed attese una risposta.
《Ma la domenica tu corri, quando ci vedremo?》
《Prima della gara e dopo, non si sa mai ci siano problemi nel corso della giornata… Sai… con la vettura.》
《Beh Sebastian se mi avessi assunta all'inizio del campionato avrei praticamente lavorato tutta la settimana, non solo il venerdì e la domenica.》 Scherzò e lui si toccò in mezzo al pezzo come ferito dalle sue parole.
《Touché.》 Pronunciò prima di scoppiare a ridere.
《Come va con la tua famiglia? Ed Hanna come sta? E le bambine?》 Fece tante di quelle domande, che il pilota tedesco credette di essere ad un'intervista non programmata.
《Ehy piano, non ricordo più quale sia la prima domanda.》 Rise e contagiò anche la giovane spagnola.
《Scusami, è che strano ritornare a parlare dopo quello che è accaduto.》
《A quale dei due eventi ti riferisci?》
《Beh direi entrambi, i rapporti erano comunque andati scemando da quell'incidente. Un po' per la distanza, un po' perché niente più ci legava oramai.》
《Risponderò alle tue domande… ma dopo vorrei portene una io.》 Ella annuì. 《Allora, va tutto bene a casa e lo stesso vale per Hanna, che sai è incinta, ma non dirlo a nessuno. Mi fido di te eh.》 Le si illuminarono gli occhi.
《Davvero? Ma è favoloso! Oh mio Dio.》 Pose le sue mani davanti alla bocca, sorpresa, per poi andare ad abbracciarlo per congratularsi.
《Sapete già il sesso?》 Annuì.
《È un maschietto.》
《Un piccolo Sebastian, allora.》 Gli fece l'occhiolino per poi ridere.
《Beh, speriamo non gli venga in mente di diventare pilota.》
《Perché mai?》
《Capisci, lo appoggerei sempre e comunque nelle sue scelte, ma a volte la Formula 1 sa essere distruttiva ed a volte le persone crudeli. Non capiscono che noi piloti diamo il massimo in pista, rischiamo la nostra vita per donare il mondiale a noi stessi ed alla tifoseria, è come se partissero prevenuti. Per carità, non è una regola che vale per tutti, ma sentire commenti orrendi di persone che ti definiscono un perdente, per usare termini meno scurrili, fa male.》
《Seb io so quanto tu tieni alla Ferrari ed alla Formula 1, in generale. So quanto tutti voi piloti vi impegnate e cerchiate di portare il mondiale a casa. Ma chi non ha vissuto su una monoposto, ad alte velocità, non può capire cosa in realtà sia il motorsport e cosa state rischiando. Tu sei uno dei migliori piloti in pista e so anche come questo sia un momento difficile per te, devi solamente cercare di avere maggiore fiducia in te stesso. E devi imparare, soprattutto, a pensare maggiormente a te stesso. Non pensare a cosa potrebbero credere gli altri, pensa solamente a cosa penseresti tu facendo quella determinata cosa. Tu sei ancora il Sebastian dei kart, il bambino che ha vinto tutti quei titoli e lo stesso Sebastian che ha vinto i quattro mondiali in Redbull. Tu non sei cambiato, hai sempre lo stesso animo competitivo e bramoso di vittorie. Le circostanze sono diverse, la tua vita è cambiata da allora, ma ricorda che tu non sei mai cambiato.》 Sinceramente sorpreso dalle sue parole, la abbracciò e la ringraziò, ma lei lo liquidò con un semplice “È il mio lavoro.”
Il tedesco controllò l'orario sul suo orologio e si rese conto che si fosse ormai fatto troppo tardi.
《Mi dispiace Bea, sarei rimasto volentieri a parlare con te, ma credo che dovrei scendere in pista. Ci vediamo domenica, va bene?》 Lo salutò con un gesto della mano, per poi augurargli buona fortuna.In quel momento si ricordò che non le aveva posto la domanda che avrebbe voluto farle. Pensò che glielo avrebbe ricordato quella domenica. Uscì dal box Ferrari e si diresse verso quello della Redbull, dove avrebbe incontrato Max.

Love Letters|| Lewis Hamilton [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora