Capitolo 19

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Eravamo arrivati all'ultimo giorno di vacanza, mi stavo preparando quando Carol bussò alla porta del bagno, <Jenny, una chiamata da tua zia!>
<Arrivo!> uscii dal bagno e afferrai il telefono <Pronto?>
<Ciao tesoro>
<Ciao zia! Come stai?>
<Bene tu? Ti stai divertendo?>
<Moltissimo! Oh è meravigliosa l'Italia>
<Sono contenta per te! Goditi ancora questa giornata a Roma, ci sentiamo! Buona giornata!>

Eravamo vicino al Patheon, la guida turistica ci stava informando sulla sua storia, <Il Pantheon, in latino classico Pantheum, è un edificio della Roma antica situato nel rione Pigna nel centro storico, costruito come tempio dedicato a tutte le divinità passate, presenti e future...>
Carol sbadigliò, le tirai un'occhiataccia.
<Bene ragazzi, entriamo dentro>
Ci avviammo verso l'ingresso, una mano mi impedì d'entrare, mi voltai, <Maicol! Cosa stai facendo?>
<Shh> mi bloccò dietro un pilastro <non ho resistito, volevo darti un bacio, ma se non vuoi...> si staccò lentamente da me
<Vieni qui stupido> lo presi per la maglietta riavvicinandolo a me
Sorrise e iniziò a baciarmi.

Passammo il pomeriggio per negozi, la pazienza di Maicol fu ammirevole seguì me e Carol tutto il giorno.

<Questo com'è?> feci una giravolta, il ragazzo dagli occhi blu notte mi guardò ammirato, <ti sta benissimo>, quella frase...
<Maicol!>
<Si?>
<Ti ricordi il giorno in cui ci siamo incontrati al centro commerciale?
<Come dimenticare...> un sorriso beffardo sul viso
<Tu...ecco...tu eri con una ragazza>
<Esatto> il sorriso aumentò <qualcuno qui è geloso?>
<Assolutamente no! Io...io>
<Mia sorella>
<Come?
<È mia sorella, Astrid>
<Oh>
Si avvicinò a me, mi accarezzò la guancia e mi strinse a sè, <Ci sei solo te nei miei occhi, vedo solo te, annulli il resto del mondo, okay?>
Annuii piano e gli sorrisi, una voce ci riportò alla realtà <Piccioncini! È ora di andare>

La mattina dopo ci ritrovammo tutti nella hall dell'albergo, <Allora ragazzi, spero che questa settimana vi sia piaciuta, spero vi siate divertiti e abbiate imparato anche molto>
Un mormorio compiaciuto si dileguò nell'aria.

Raggiunto l'aeroporto salimmo sull'aereo e ci sistemammo ai nostri posti,
<Dammi la mano>
<Come?>
Sorrise, <Dammi la mano Jenny, insieme, ricordi?>
Mi si scaldò il cuore, strinsi la sua mano, certa, che non avrei sentito più paura.

Fu un viaggio tranquillo, scendemmo dall'aereo, salutai Carol e Maicol e mi avviai verso la macchina di mia zia.
<Jenny! Tesoro, fatti abbracciare!>
<Zia!> la stritolai in un abbraccio
<Piano> rise di gusto, <com'è andato il viaggio?>
<Benissimo, oh sono successe un sacco di cose>
<Jenny?> mia zia mi guardò con sguardo incuriosito <ti sei innamorata? Hai una luce diversa negli occhi>

Questa domanda non me l'aspettavo, si vedeva così tanto?
<Io..ehm...>
<Oh! Ho capito! È Maicol!>
<Ma...come hai fatto a...>
<L'ho sempre pensato, anche la nonna di Maicol sarà felice di questo, è una vostra sostenitrice se non si era ancora capito> rise
<Oh bene, non sapevo si vedesse così tanto> sorrisi arrossendo
<È una cosa bellissima, sono contenta per te>
<Anche io sono contenta> la abbracciai.

Rientrammo in casa, portai la valigia al piano di sopra quando suonò improvvisamente il campanello.

Chi poteva essere a quest'ora?

<Zia apri tu?>
<Si, vado io!>
Scese il silenzio
<Chi è zia?>
Nessuna risposta.
Scesi di sotto, mia zia congelata sul posto fissava le persone davanti a lei cercando di capire se fossero un ologramma o la realtà. Loro erano lì davanti ai miei occhi.

I miei genitori

SPAZIO PICNIC ⭐️

È arrivato il momento!
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo, dopodichè pubblicherò l'epilogo e la storia sarà conclusa.
A presto!

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