Capitolo 10

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<Questo è il quartiere dove abito> esclamò Carol
Lasciai scorrere gli occhi sulle case di quella zona, <È molto bello qui!>
<Sì, è un posto tranquillo, vieni, casa mia è quella che vedi al fondo della via>, addocchiai la casa della mia amica, era molto graziosa.
Raggiungemmo la porta d'ingresso e Coriel aprì la porta.

La prima cosa che notai fu il silenzio che aleggiava nell'aria e mi ricordai di non aver mai fatto una domanda alla ragazza davanti a me <Sei figlia unica?>
<Si, i miei genitori hanno avuto solo me>
Mi domandai dove fossero in quel momento i suoi genitori, forse a lavoro.
Guardai l'ora <Posso restare due orette, alle quattro devo tornare a scuola per il corso di canto>
<Certo! Nessun problema, vieni in salotto, ci sistemiamo lì>

Mi accomodai al tavolo del salotto, <Vuoi qualcosa da bere Jenny? Un succo, acqua?>
<No grazie, sono apposto> le sorrisi timida e allo stesso tempo grata di tante attenzioni.
Iniziammo a fare i compiti di matematica che il professore ci aveva assegnato il giorno prima.
<Oh che rabbia, non capirò mai!>
<Ma smettila, stai giá migliorando, vedi? Questo l'hai risolto ad esempio>
Mugugnai qualcosa in risposta quando sentii uno strascichio di piedi nel corridoio>
<Ma...c'è qualcuno in casa Carol?>
<Oh no, nessuno, sará il gatto> sorrise forzatamente.

Riprendemmo a lavorare serenamente quando una donna dagli occhi spenti piombò nel salotto, gli occhi di Carol saettarono allarmati alla porta, <M-mamma! Torna su!>
Guardai quella donna, sciupata e triste, <Carol, è lei la tua amica? Volevo salutarla> disse con voce flebile.
<Salve signora> risposi dolce <Sono Jenny, piacere>
<Mamma cosa ti avevo detto? Vai a riposarti>
Guardai Carol senza capire, non voleva che conoscessi sua madre?
Decisi di uscire da quella situazione <Io devo quasi andare, ho il corso tra poco>
La mia amica si riscosse, <C-certo, ti accompagno alla porta>

Davanti all'ingresso salutai la mia amica abbracciandola e le chiesi se avesse bisogno di parlarmi di qualche cosa ma rispose di no.
<Ti ricordi la strada per tornare a scuola?>
<Si, non preoccuparti e... Carol, se hai bisogno di qualunque cosa...io sono qui>
<Grazie, te ne sono grata>

Girai il telefono sottosopra, no, nemmeno così capivo dalla mappa da che parte andare. Maledetto senso dell'orientamento pari a zero, guardai l'orologio, dovevo sbrigarmi, la lezione sarebbe iniziata tra un'ora, da che parte andare?
Mentre rimuginavo una voce mi fece voltare, <Problemi?>

Oh, non una voce, quella voce

<C-come?>
<Ti sei persa?> un sorriso ironico sul viso
<Assolutamente no> risposi con una sicurezza che non avevo
<Bene! Ci vediamo tra poco al corso allora>
<A dopo> borbottai
<Ah! Jenny!>

Il mio nome pronunciato dalle sue labbra
Mi voltai <Si?>
<Stai prendendo la strada sbagliata> di nuovo quel sorrisetto beffardo

<Oh e va bene...mi sono persa, ero da una mia amica, non conosco il quartiere>
Lo affiancai.

<Andiamo?>

SPAZIO PICNIC ⭐️

Il mistero su Carol si infittisce e la nostra Jenny sembra destinata ad incontrare il nostro bel ragazzo di continuo.
Come procederà la passeggiata forzata?
Continuate a leggere!

Blu NotteWhere stories live. Discover now