6. Una Voce lontana

2 1 0
                                    

I cinque ragazzi chiesero il permesso alle loro famiglie, aspettando il momento giusto e cercando di apparire allegri e spensierati. Non dovevano in alcun modo far trasparire nulla sulle loro vere intenzioni. Si sa che i genitori hanno un sesto senso nell'intuire le bugie partorite dai loro figli, perciò dovevano stare attenti ad ogni dettaglio nella voce, nei gesti e nei movimenti del corpo. Mentire ai genitori è come camminare sulle sabbie mobili.
Tutti i genitori acconsentirono alla gita sereni: tutti tranne Isabella.
Mattia le chiese di poter andare a Bologna con gli amici la sera mentre si dirigevano in auto alla festa di compleanno del nonno e questo le rovinò completamente l'intera serata: era l'unica dei genitori a sapere dove sarebbero andati veramente i loro figli e questo la terrorizzava. Dovette affidarsi a tutto il suo autocontrollo per non urlargli di lasciar perdere e restare a casa con lei. Cercò di rimane calma almeno all'apparenza, strinse saldamente il volante per trovare la forza e con un grande sorriso gli disse che poteva andare e di divertirsi tanto. Cercò di stamparsi nella memoria ogni dettaglio del suo volto sorridente e dei suoi occhi verdi curiosi e allegri. Non sapeva se li avrebbe rivisti ancora.
In cinque non dormirono quella notte, era comprensibile, tranne Mattia.

Gli amici e Isabella erano preoccupati e in preda alla paura, mentre Mattia non stava più nella pelle. Era come se sentisse dentro di sé che andare al monastero era la cosa più giusta da fare, come se il destino lo avesse portato a prendere quella importante decisione.
La sua unica preoccupazione erano i suoi amici: se fosse successo qualcosa di male a loro quattro non se lo sarebbe mai perdonato. Sapeva però che aveva estremo bisogno di loro, non sarebbe mai riuscito ad andare al monastero da solo.
Loro erano la sua forza e il suo coraggio, le uniche persone che a parte la madre riuscivano a comprenderlo fino in fondo.
Sentiva nel profondo una voce lontana, che gli sussurrava parole e pensieri cattivi, malvagi e questo lo spaventava sempre di più. I suoi amici però, anche solo con la loro presenza, toglievano potere a quella voce rendendola un'eco lontana, persa nella mente di un giovane ragazzo di 15 anni.
Mattia cerco di contenere l'entusiasmo e dopo aver controllato almeno una quindicina di volte di aver messo nello zaino tutto il necessario per il giorno seguente, si stese a letto. Era una bellissima notte di metà Maggio e il profumo caldo dell'estate si sentiva già nell'aria. Con gli occhi aperti e fissi sul soffitto della camera avvolta dalla penombra tentava di mettere da parte le preoccupazioni sul monastero.
La quiete e il pensiero del mare e del sole a cui stava cercando di aggrapparsi lo aiutarono a calmarsi e poco dopo aver chiuso gli occhi si addormentò.

OPHANIM - Il Male vuole risorgere...Where stories live. Discover now