3. Fiamme

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Dopo le lezioni Mattia corse dai suoi amici. Era una giornata calda e afosa, il sudore sulla fronte finì per incollargli i capelli alla testa come dopo un tuffo in piscina. Con lo zaino pesante in spalla, il casco per il motorino in una mano e la valigetta di disegno nell'altra, la corsa fu tutt'altro che semplice.  Riuscì a fermarli al cancello della scuola, prima che andassero a casa.

"Ciao carissimi" esordì Mattia con il fiatone "non avete nulla da fare oggi pomeriggio, vero?" Prima che potessero avere la minima possibilità di rispondere lui li bloccò "Perfetto! Alle 3 a casa mia" e li salutò. Lasciò lì i suoi amici basiti e in silenzio ancora a fissare il punto in cui poco prima c'era lui.

Mattia arrivò a casa in fretta, da quando lo zio gli aveva comprato il motorino le dure e lunghe passeggiate sotto il sole cocente da casa a scuola e ritorno erano solo un lontano brutto ricordo. Trovò la casa vuota, la madre sarebbe rimasta al lavoro fino a sera, così dopo essersi cambiato e fatto una doccia si gettò sul divano a guardare la televisione e sgranocchiare salatini.

La prima ad arrivare fu Valentina, 'Vale' per gli amici. Era difficile non notarla, una ragazza alta 1 metro e 80, bruna con gli occhi scuri e penetranti, dal carattere forte e una predilezione per le arti marziali. Una ragazza da non far di certo arrabbiare. Poco dopo arrivò Anna, l'esatto contrario dell'amica, minuta, capelli biondi e occhi azzurri come il ghiaccio, orfana dalla nascita e cresciuta con i nonni, una ragazza forte, indipendente, ma sempre solare e gentile.

Qualche minuto dopo li raggiunsero anche i ragazzi: Alessandro "Alex" e Claudio. Il primo alto, muscoloso, gentile e rispettoso con una passione per la Boxe e il secondo basso e robusto, abilissimo in matematica e fisica e appassionato da sempre di criminologia. Erano molto diversi tra loro e Mattia lo sapeva, ma insieme erano una squadra invincibile di fronte a qualsiasi avversità e lui li adorava.

Quando furono arrivati tutti e quattro Mattia li fece sedere attorno al tavolo della sala da pranzo accanto alla cucina e li mise al corrente del suo progetto. "Andrò domani mattina e vorrei che veniste con me."

"Ma ci stai prendendo in giro?" replicò attonito Claudio.

"Assolutamente no, non sono mai stato così serio" rispose Mattia prontamente.

"Tu sei completamente pazzo! Ti rendi conto di cosa vuoi fare? Non solo è terrificante, ma è abbandonato da anni, sarà tutto pericolante, riesci ad immaginarti quanto sia rischioso?» continuò Claudio.

"Lo so lo so, capisco che può sembrare strana come idea, ma sono mesi che non riesco a dormire..."

"E come dovrebbe essere collegata la tua insonnia con il monastero?!" si inserì la Vale preoccupata.

"C'è come una forza che non mi lascia stare, non mi lascia dormire, pensare...qualcosa mi spinge verso quel luogo, sono settimane che salgo sul Monte delle Anime dopo la scuola, ma non riesco mai ad oltrepassare quel maledettissimo cancello e poi gli attacchi diventano sempre più forti" confidò Matteo.

"Q-Quali attacchi?" quasi sospirò preoccupata Anna.

"Erano partiti come semplici incubi notturni. Ma ora mi perseguitano anche durante tutta la giornata!!"

"Co-cosa vedi...in-n qu-questi i-incubi?" continuò Anna sempre più impaurita.

«Non sono delle immagini nitide, vedo delle fiamme, fiamme che mi circondano, poi vedo il monastero che brucia, un lungo corridoio buio ed infine tutto viene offuscato una bellissima luce bianca che mi inonda e mi fa sentire invincibile" Mattia raccontando il suo sogno rischiò di finire ancora in una specie di trance, ma si obbligò a tornare subito alla realtà e guardò i suoi amici "Tutto questo va avanti l'intero giorno, ogni santo giorno e io non ce la faccio più!"

"Non è che forse sono delle allucinazioni dovute all'insonnia?"

"Alex, ci ho pensato a lungo anch'io, ma l'attrazione verso quell'edificio è troppo forte, quasi magnetica, non può essere solo una stupidaggine, non ti sembra?!?"

"Secondo me ti sei fumato troppa erba Mattia e non ho la minima idea di stare qui ad ascoltarti!! Mi hai preso per una scema?"

"Vale, ti prego, credimi..." quasi la supplicò Mattia.

"Ma vai a cagare va..." Ormai la Vale era sul punto di andarsene.
Nella stanza piombò il silenzio.

OPHANIM - Il Male vuole risorgere...Where stories live. Discover now