Capitolo 14: Il giorno dopo

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Mi svegliai la mattina dopo tra quelle che credevo essere le braccia di Kenneth, con ancora addosso gli occhiali da sole dalla sera prima, pensai di fargli una carezza sulle guance ma non le trovai. Quello che accarezzai sembrava invece il bubbone di Elmer dei Due Fantagenitori

Essendomi appena svegliata avevo la vista leggermente annebbiata e di certo non aiutata dagli occhiali da sole per cui non capii subito cosa stesse succedendo realmente finché non udii la voce di Zeb dall' altro capo del letto.

"N-Nozomi; che stai facendo?" Mi chiese. Stranita mi levai gli occhiali da sole e in quel momento realizzai: mi ero addormentata con il viso tra le gambe di Zeb e ciò che gli stavo accarezzando erano i suoi...avete capito! ( ͡° ͜ʖ ͡°)

"Oh ehm, ciao Kenneth! - Feci io - Perdonami; mi devo essere girata tanto nella notte. Sai; è la prima volta che dormo con qualcuno."

"Fa niente. Senti; meglio che faccia una telefonata ai miei genitori. Devo spiegargli come mai non sono tornato a casa ieri sera. Mi presti il tuo telefono per piacere?" Mi chiese lui

"Oh certo!" Feci io e mi alzai per andarlo a prendere.

"Hey Nozomi; stai dimenticando queste!" Mi fece Zeb sorridendo e tenendo in mano le mutandine che avevo indossato con lui la sera prima.

Io allora mi finsi scandalizzata e gliele strappai di mano dandogli un buffetto sulla guancia per andarmene poi sorridendo.

Mentre io mi rivestivo, Zeb fece la telefonata; dalle voci che udivo, i suoi non sembravano molto felici che Kenneth avesse passato la notte fuori casa senza avvertire, ma alla fine erano sollevati nel sapere che stesse bene e gli chiesero di tornare a casa il prima possibile.

"Scusami ma devo assolutamente tornare a casa! I miei si sono preoccupati! Mi dispiace!" Disse tristemente Zeb

"Oh; non ti preoccupare! - Risposi io - Senti, siccome oggi è il mio giorno al tempio vuoi che ti accompagni a casa?"

"Mi farebbe piacere - Rispose lui - Vuoi fare colazione fuori? Tranquilla offro io!"

"Oh sì; mi piace l'idea ma lascia che la mia colazione me la paghi io; anzi no; siccome ti ho fatto tardare te la pago io la colazione" Proposi io

"No. Non te lo permetterò! - Ribattè - Arriverò al bancone prima di te e pagherò TUTTO io!"

"Te lo scordi bell' imbusto! - Risposi sogghignando - Ti sei forse scordato dei miei poteri spirituali?"

"Assolutamente no! Ma voglio vedere come farai a pagare una colazione da casa mentre io sarò già al bar con i soldi in mano!" Fece Kenneth sulla porta d' ingresso, pronto a correre via.

"Così!" Risposi io e mi misi a correre verso di lui, entrambi uscimmo correndo dall' appartamento e cominciammo a rincorrerci per la strada alla ricerca di un bar dove fare colazione.

Dopo aver girato attorno a un caseggiato per due volte, entrammo correndo in un neko-cafè e provammo entrambi a pagare tutta la colazione subito finché non fummo interrotti dalla voce di Maki.

"Lasciate fare a me. Per evitare che vi scanniate a vicenda stamattina ve la offro io la colazione!" Fece lei arrabbiata.

"Ah ehm, ciao Maki. Che ci fai da queste parti?" Chiesi io.

"Ieri sera non mi andava tanto di affrontare mia mamma così sono andata a casa di Nico e ho dormito da lei. Voi due invece, siete andati fuori a cena per caso? Vi ho visti mentre andavate via assieme."

"Ah, non proprio, abbiamo cenato a casa mia e poi...siamo rimasti assieme a guardare un film." Risposi io. I primi tempi mi imbarazzava rivelare cosa fosse successo veramente la sera prima.

"Capisco." Rispose Maki e ci sedemmo a bere il caffè mentre un gatto si avvicinò a noi con un'espressione allegra.

"Mazunna, gua che fiero il gatto, guarda che fiero" Cominciò Zeb appena lo vide.

"Vedo che sembri andare d'accordo con i gatti! - Feci io - A me piacerebbe poterne tenere uno ma non avrei il tempo di accudirlo purtroppo!"

"Sì, mi piacciono i gatti! Quando vivevamo in Italia ne avevano uno che era il gatto più fiero del mondo; - Rispose lui - qualche volta gli piaceva fare un po' il birbante e scappare via da me, ma in generale era abbastanza tranquillo e gli piaceva giocare facendosi punzecchiare scherzosamente da me. È morto poco prima della nostra partenza in Giappone, ma se ti interessasse vedere com'era ci ho fatto un video sul mio canale YouTube. Lo dovresti trovare cercando "zeb89 gatto" ed è sicuramente tra i primi risultati"

"A me invece i gatti non piacciono molto - Intervenne Maki - però devo ammettere che molti sono davvero carini. Soprattutto questo qui che ora ci è venuto vicino! - Si guardò poi intorno e sussurrò - In realtà io vengo qui principalmente perché il posto è economico."

"Uddio. Sudicia proprio! - Commentò Zeb - Il braccino corto c'hai proprio! Sì, va bene, scherzi a parte ti capisco. Anch'io quando posso cerco di risparmiare. Grazie ancora per averci offerto la colazione, - Concluse - ora però mi sa che dovremmo proprio scappare. I miei si sono arrabbiati perché ieri non sono tornato a casa."

"Oh, non ti preoccupare Zeb. - Rispose Maki - Vai pure."

"Vado anche io Maki - Aggiunsi alzandomi dal tavolo - Volevo accompagnare Zeb a casa e poi dare una mano al tempio."

"Okay vai pure - Rispose Maki - Io finisco il caffè. Ci vediamo lunedì a scuola. Ciao a tutti e due."

Prendemmo il tram per arrivare nel quartiere di Kenneth e mentre viaggiavamo cercai su YouTube il video del suo gatto e ce lo guardammo insieme. Faceva morire dal ridere il modo che aveva Zeb di giocare con quella palla di pelo dal musetto dolce e per tutto il video non nego che desiderai di essere quel gatto: tanto piccola quanto discola e farmi punzecchiare dal mio amore in quel modo.

L' AMORE QUELLO FIERO (Nozomi Tojo X Zeb89)Where stories live. Discover now