fiducia

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-fin da quando sono nata ho sempre subito il volere degli dei, fin da piccola mi limitavo ad osservare tutto ciò che mi accadeva intorno, male o bene che fosse non intervenivo mai, forse sono sempre stata spaventata da ciò che ha subito mio padre quando ha provato a fregare mio padre, o forse sono sempre stata una codarda, entrambe sono ipotesi accettabili per spiegare il mio silenzio di fronte al destino. Ma ora è arrivato il momento di prendere in mano la mia vita. Sono una principessa, e un giorno dovrò regnare e non ho intenzione di lasciar regnare il mio adorabile maritino. Non ho paura di contraddire mio padre, se questo significa fare il bene delle persone a cui tengo o del mio regno.

Ho deciso che questa volta non accetterò di fare la brava principessa e di nascondermi nel gineceo insieme alle balie e alle ancelle in quanto non appartengo a nessuna delle tue categorie. Nel mio corpo scorre il sangue regale e il sangue divino di una dinastia di eroi. Ho deciso di non essere da meno. Vi salverò. Vi salverò perché è la cosa giusta da fare, e perché fare la cosa giusta è l'unica cosa che importa davvero. Non lo sto facendo perché credo che voi avreste fatto la stessa cosa al mio posto, sinceramente non credo che ci sia qualcuno fra di voi che lo farebbe. Non lo sto facendo nemmeno per te Perseo, non è sicuramente stato il tuo comportamento da, passatemi il termine, etera, puoi anche smetterla di fingere di amarmi. Avevo già deciso di aiutarvi quando ho visto le vele della vostra nave arrivare in porto. Lo sto facendo per me, e avevo deciso di farlo-
Concludo il mio discorso. Nella stanza, fino a poco tempo fa piena di canti e risate è sceso il silenzio.
Nessuno dei quindici ragazzi che ho di fronte emette un suono.
Cerco istintivamente lo sguardo di Icaro, che mi sorride rassicurante.
Una voce, proveniente da un ragazzo alla mia destra spazza via l'incanto e le statue tornano a parlare.
-apprezzo il gesto, ma penso di parlare per tutti quando dico che nonostante il tuo aiuto non nutro grandi speranze-
-e poi chi ci assicura che non è una farsa, una trappola architettata da te insieme a tuo padre- commenta un'altra ragazza.
-dopotutto, il minotauro è tuo fratello- conclude un altro ancora, con un'espressione dubbiosa sul viso.
Si scatena il Chaos, tutti vogliono dire la loro, ma nessuno sembra essere interessato a sapere la mia opinione sulle loro supposizioni. Il loro tono di voce cresce, aumenta sempre di più.
Lancio uno sguardo terrorizzato a Icaro. Nessuno deve sapere che siamo con loro. Anche lui sembra preoccupato, lo riesco a leggere perfettamente sul suo volto teso.
A un certo punto qualcuno si gira verso di me.
Vedo la sua espressione cambiare, ora mi sorride con malizia.
Faccio un passo indietro, spaventata.
-e se la usassimo come merce di scambio con suo padre, la sua vita per la nostra.-
Faccio un altro passo indietro.
Cerco negli occhi dei ragazzi attorno a me del disdegno, o per lo meno un poca di indignazione per le parole dette dal compagno ma nei loro occhi l'unica cosa a brillare è la disperazione.
-Dopotutto era lei che voleva aiutarci...- sogghigna ora il primo ragazzo.
Tre ragazzi iniziano ad avvicinarsi a me.
Mi sento già in trappola.
Sento la paura allargarsi a macchia d'olio a partire dal mio cuore.
I battiti accelerano mentre mi accorgo di non poter più indietreggiare.
Sono in trappola.
Sono paralizzata, non so cosa fare, non so come comportarmi.
Prego che non facciano del male a Icaro. Se mi senti Artemide, dea della caccia e delle ragazze nubili proteggimi, perché da sola non ce la posso fare.
Stringo forte gli occhi mentre la mano del ragazzo più grande si avvicina pericolosamente al mio viso.
-Forse prima potremmo divertirci un po'...-
Commenta accarezzandomi la guancia.
Sono paralizzata, non riesco a muovermi, vorrei urlare, scappare, allontanarmi.
Eppure non posso fare altro che pregare.
Artemide se mi senti aiutami.
Inaspettatamente sento la mano allontanarsi bruscamente da me.
Percepisco il sapore ferroso del sangue e il rumore pesante di un corpo che cade a terra.
Socchiudo gli occhi per vedere cosa sta succedendo.
Davanti a me un'ombra mi protegge da tutti gli altri.
A terra il mio aggressore con un occhio nero e il sangue da naso.
-Siete forse impazziti?- urla alle persone che a difronte l'ombra.
-Vi rendete conto di ciò che stavate per fare? Siete uomini o bestie?-
Aggiunse, e poi, cambiando totalmente tono si rivolse a me
-Stai bene Arianna? Ti hanno fatto qualcosa?-
Aprii del tutto gli occhi e vidi il volto preoccupato di Teseo che mi guardava da poca distanza.
-G...gr...grazie-
Riuscii a sussurrare tra i singhiozzi che ora mi scuotevano il torace.
Lui mi prese e mi abbracciò dolcemente, in una situazione normale non avrei mai voluto che si avvicinasse così tanto ma in questo momento avevo un bisogno disperato di sentirmi protetta.
Poi un pensiero mi balenò in mente.
-Dov'è Icaro, sta bene?- chiesi al mio salvatore, che ancora non mi aveva lasciato libero dal sua abbraccio.
-sta bene, stai tranquilla, ora rilassati e basta-
Provai a insistere ma inutilmente.
Piano piano il mio respiro iniziò a calmarsi, seguito a ruota dal miei battiti cardiaci che si sincronizzò al suo.
Sentivo il suo profumo attraverso la tunica leggera che portava, sapeva di mare, timo e lavanda. Il profumo più buono che avessi mai sentito.
-io mi fido di te-
Un sussurro, ma questo bastò a farmi sorridere

lui mi guardò dritto negli occhi, i suoi occhi verde salvia nei mei.

-Anche se ti ho dato della puttana?-

Riuscii a ribattere in qualche modo sottovoce.

un mezzo sorriso, che non prometteva nulla di buono, si formò sulle sue labbra.

AriannaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora