Cʜᴀᴘᴛᴇʀ 85

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"Stai- stai bene?"

Jungkook: "Si, è quello che ti ho appena chiesto".

"No- intendo, tu stai bene? Non ti è successo nulla?"

Jungkook: "No, ho solo continuato a correre mentre tu riprendevi fiato, penso che qualunque cosa fosse lo abbiamo seminato".

Replicò con tono preoccupato per via dello strano atteggiamento che Taehyung aveva assunto.

Jungkook: "Ti è successo qualcosa?"

Senza pensarci un secondo di più, Taehyung si alzò da terra, stringendolo in uno stretto abbraccio.

"Non hai idea di quanto io sia felice. Ti prego non farlo mai più. Non devi allontanarti da me. Se ti accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo".

Jungkook non aveva mai visto Taehyung piangere in quel modo e, pertanto, si limitò a ricambiare l'abbraccio, come nel tentativo di rassicurare il ragazzo.

Jungkook: "Sto bene Tae, va tutto bene. Più avanti dovrebbe esserci la macchina, torniamo lì".

Jungkook non ebbe il coraggio di chiedere a Taehyung quel che fosse successo nei pochi minuti in cui i due si erano separati.
Si limitò a percorrere il sentiero al suo fianco sino a che, non raggiunsero finalmente l'auto di Yoongi.
C'era già qualcuno lì.

Jungkook: "Hoseok!"

Il ragazzo, seduto sul sedile del guidatore, con la portiera aperta, sollevò lo sguardo, posandolo su Taehyung e Jungkook.

Hoseok: "Ragazzi! Grazie a Dio! C'è qualcosa che non va in questi boschi".

Taehyung annuì leggermente con il capo.

"Ce ne siamo accorti, dobbiamo andarcene di qui".

Jungkook: "Pensate che gli altri siano ancora in casa?"

Hoseok: "Non ne ho idea. Dovremmo tornare indietro ed avvertirli?".

"Qualcuno di voi ha le chiavi?"

Jungkook: "No, credo le abbia Yoongi".

Hoseok: "Immagino che non abbiamo altra scelta allora".

I tre percorso nuovamente la strada che conduceva alla casa che avevano preso in affitto, camminando con estrema cautela, come nel tentativo di non fare alcun rumore.
Inaspettatamente, la strada ora sembrava molta meno.
Intravidero la casa, che si innestava tra le varie chiome degli alberi.
Affrettarono il passo, sino a che non ripresero nuovamente a correre aprendo la porta ed entrando in casa.

Per poi fermarsi, pietrificati.

"Ti prego. Ti scongiuro dimmi che sto sognando".

Jungkook ricadde sulle ginocchia, in silenzio, senza dire nulla, incapace di formare una qualunquissima frase.

Uno, due, tre, quattro erano il numero dei cadaveri a terra: Namjoon, Jin, Yoongi e Jimin.
Accanto ai loro corpi, atrocemente mutilati sino ad un punto in cui fu persino difficile risconoscerli, vi era un singolo bigliettino scritto in corsivo.

Mi dispiace, vi sono infinitamente grata. Grazie. Addio.

La porta alle spalle di Hoseok, Jungkook e Taehyung si chiuse.

ore 20:20 22 Settembre 2019

ENDING n°8:
IL GATTO DI SCHRÖDINGER

Sapete cos'è il paradosso del gatto di Schrödinger?

Supponiamo di avere un gatto chiuso in una scatola dove un meccanismo (col quale il gatto non può ovviamente interferire) può fare o non fare da grilletto all'emissione di un gas velenoso. Per entrambe le situazioni la probabilità è esattamente del 50%.

Secondo Schrödinger, visto che è impossibile sapere, prima di aprire la scatola, se il gas sia stato rilasciato o meno, fintanto che la scatola rimane chiusa il gatto si trova in uno stato indeterminato: sia vivo sia morto.

Solo aprendo la scatola questa "sovrapposizione di stati" si risolverà, in un modo o nell'altro.
La vita del gatto è di fatto, paradossalmente, nelle nostre mani.

Così, allo stesso modo, sino a che qualcuno non aprirà nuovamente la porta di quella casa, Hoseok, Jungkook e Taehyung saranno anch'essi in uno stato intermediario: sia vivi che morti.

A noi, purtroppo, non è dato saperlo.

Aɴ ᴏʟᴅ ʟᴀᴅʏ
23 Settembre ore 7:13

Tutti sono completamente all'oscuro di quel che è accaduto ieri sera.
Beh, fatta eccezione per me.

Nella tasca della giacca che sto indossando, vi è un biglietto ripiegato in quattro parti.
Mentre aspetto nei pressi dei binari, lo apro.

Se stai leggendo questa lettera, vuoldire che ce l'hai fatta.
Sei scappata da quella maledettissima casa che ti ha tenuta prigioniera per fin troppo tempo.
Scappa, vai lontano.
Dimenticati di quel bosco e di tutti gli orrori a cui hai dovuto assistere.
La morte di quei ragazzi non è colpa tua.
Distruggi questo biglietto, così da scordarti per sempre di questa storia.

Ma non dimenticarti di loro.

Assieme a un biglietto vi era una foto, anch'essa piegata in quattro parti; ritraeva me e i miei amici quando ancora eravamo felici ed ignari della sorte che ci attendeva.
Sul retro:

Non dimenticarti di loro.

1968

Nell'altra tasca vi è invece un accendino.
Dò fuoco al biglietto, lasciando che si trasformi in cenere e si polverizzi, trascinato via dalla leggera brezza autunnale.
Salgo a bordo del treno, sedendomi sul primo posto che trovo libero.

Mi chiedo cosa sarebbe successo se gli eventi di ieri sera si fossero svolti in maniera differente.
Mi chiedo cosa sarebbe accaduto se Namjoon, Seokjin, Yoongi, Hoseok, Jimin, Taehyung e Jungkook avessero ragionato qualche secondo in più prima di agire.
Secondo la teoria dei multiversi, parallelamente al nostro esistono centinaia se non migliaglia di altri universi completamente o solo parzialmente diversi da questo.
Quindi non sarebbe poi così illogico pensare che questa vicenda sia accaduta in maniera diversa in uno di questi universi.

Controllore: "Scusi, posso vedere il biglietto?".

Mi volto nella sua direzione con un piccolo sorriso, porgendogli il biglietto timbrato una decina di minuti fa.

"Ecco a lei".

L'uomo sorride cordialmente, controllando il biglietto per poi restituirmelo.
Lo ripongo nella tasca anteriore della mia valigia, mentre il treno parte diretto verso Seoul.
Come stavo dicendo riguardo a ieri sera...

Aspetta, cos'è che stavo dicendo?

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Bᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ ᴇғғᴇᴄᴛ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora