Cʜᴀᴘᴛᴇʀ 62

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Di nuovo quel grido.
Il ragazzo sapeva di dover correre, di dover scappare, ma le sue gambe non riuscivano a muoversi.
Lo scaffale alle sue spalle venne scaraventato a terra, rivelando dietro di esso un essere dall'aspetto umanoide, con braccia e gambe inquietantemente lunghe.
Realizzò solo in quel momento che quel che aveva perforato il torace di Jimin, non era nient'altro era il braccio di quella creatura, ancora sporco di sangue.

La caratteristica dell'essere che più terrificava Taehyung, però, era che aveva il medesimo viso di Jungkook, seppur distorto.
Il corpo del ragazzo tremava, come fosse la chioma di un albero scosso dal gelido vento invernale.
Ma non riusciva a correre, il suo corpo si rifiutarò con veemenza di muoversi anche di un solo millimetro.

???: "Perché mi hai lasciato morire Taehyung?"

Il 'mostro' sbiascicò, digrignando i denti e Taehyung, stringendo ancora il cadavere di Jungkook tra le sue braccia, indietreggiò di qualche passo, finendo con le spalle premute contro parete.

"I-io non-".

Jɪᴍɪɴ 
22 Settembre ore 19:45

"Forza, premi play".

Yoongi: "Okay, ci sono".

0:00 ◦—————— 17:21

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ᴠᴏʟᴜᴍᴇ : ▮▮▮▮▮▮▯▯▯

Quel che udirono fu la voce di una ragazza, resa ottavata dal fatto che il registratore fosse estremamente vecchio.
La sua voce tremava.

Sta registrando? Si, credo di si.
Giorno uno, 8 Ottobre 1968.
Io li ho visti. Li ho visti morire uno dopo l'altro, davanti ai miei occhi, massacrati da quei mostri scheletrici. Sono tutti morti. Tutti tranne me. I loro cadaveri, disposti a terra nel salone, come se qualcuno li avesse portati lì, sono l'ultima cosa che ricordo. A dire il vero, ricordo davvero poco e, in realtà, non ho idea di quanti giorni siano passati realmente. Perciò ho pensato che avere una sorta di diario potesse essermi utile.

Giorno tre, 10 Ottobre 1968.
Non riesco a lasciare questo posto, ho camminato e camminato ma finisco sempre con il finire al punto di partenza. È come se qualcuno non volesse farmi lasciare questo luogo. Ho pensato di chiamare la polizia, ma non mi crederebbero mai e poi, non penso riuscirebbero a portarmi in salvo prima di venire anch'essi uccisi. Se provo a sforzarmi, l'ultima cosa che ricordo è di essere arrivata qui con i miei amici ed aver scattato una foto davanti alla casa. Se non fosse stato per la registrazione precedente, mi sarei già scordata di quel che gli era accaduto. Mi mancano, non è giusto. Perché io sono ancora qui?

Giorno otto, 15 Ottobre 1968.
Mi sono sbarazzata dei loro cadaveri. Non ce la facevo più a vederli, e l'odore stava diventando davvero insopportabile. Li ho trascinati con me, uno dopo l'altro e li ho gettati giù da un dirupo. È stato orribile. Ed ho paura. Ho paura di dimenticarmi di loro, ma non voglio farlo. Perciò porto con me quella foto che abbiamo scattato quando eravamo ancora insieme e felici.

Giorno nove, 16 Ottobre 1968.
Quel che non capisco, è che io non ho mai sofferto di perdita di memoria. E ora, invece, devo tappezzare questo posto di merda di bigliettini per ricordarmi di fare qualsiasi cosa, persino di riascoltare queste registrazioni così da non scordarmi di quel che è successo. Dio, mi ero persino scordata che i miei amici fossero morti. Sapete quanto possa far male scoprire, ogni singolo giorno, che le persone che più amavi al mondo non ci sono più? Sento di stare per impazzire.

Giorno tredici, 20 Ottobre 1968.
Ho visto quegli esseri. Quelle creature con gli arti scheletrici e la pelle grigia. Avevano il suo viso. Il viso del ragazzo  che mi aveva chiesto di sposarlo. Pensavo che mi avrebbe uccisa, ma non l'ha fatto. Non credo che quello fosse il mio fidanzato, ma non voleva neppure farmi del male. Credo che questi mostri possano assumere l'aspetto di chi vogliano, ma credo anche che io gli serva viva. Come se fossero dei parassiti che necessitano di un corpo che li ospiti. Non possono lasciare questi boschi, ma ancora non capisco perché io sia viva.

Giorno quindici, 22 Ottobre 1968.
Se qualcuno prendesse il mio posto, se altre persone arrivassero qui così come avevamo fatto io e i miei amici, sarei libera di andarmene. Serve solo qualcuno che mi sostituisca, qualcuno che muoia come sono morti i miei amici. Lo so, è orribile da dire, ma che scelta ho? Non voglio, non posso restare qui tutta la vita. È la mia salvezza contro quella di uno sconosciuto. Non sono io la cattiva di questa storia, e, credo di aver già sofferto abbastanza.

Giorno sedici, 23 Ottobre 1968.
Ho messo un annuncio sul giornale, continuerò a metterne uno a settimana. Prima o poi qualcuno dovrà pur rispondere.

Giorno diciottomila cinquecento novantaquattro, 20 Settembre 2019.
Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati. Li ho trovati
L͙̞̘̄͊ͦi ͈̲̥̀̃ͫh̔̉ó̆͊ ̜̳ͥ̒t̒̑͋r̙̖͇o̝̯̩ṿͤã̋͆ti͕̗̮̿̊̄ ̟̣̦ͣ̽ͦ, L̜̺̲̔͋̾ͧͅi͊ ̥̺̙h̒̉̑̂̑͋o̻̭̬̠̳̣ ͍̝̟̙̥̺ͬͨ͆ͨͩ͑̑ͅt͎ͦr̞̱̠̬̱̼ͧ͌ͣͦ͗̃ò̉̓va͖̥͉͈͗ͥ͊ͮt͖͕̮̬͈̫́̒͊̊̃̓i̺̯̙, Lͩ̈͋̉͐ͨ̽̉͑̔ͯi ̎ͨ̑̍ͥ̄̇͊̾̎̍̈́̅̚h͔̙̪̬͙̺̫ͯ͑͊̓̑ͬ̋o͇̘̙̦͉͎̬̲ ̤͔͎̝̰̟̠͎͎̪̺̺̼̋̾̅ͥ̓̅͂̾͆͌ͤ̃̈́tr̆ͣͭ̓̂̐̋ͩͪͦ̏̃̇̏ͬo̯͙̺̼̯̘͓ͬͫͯ͊̅̉ͬv̫̲̲͈̩ͦ̔̓͐̎ả̬t̓̒͆̉̽̓̊̇̾̆̄̑̄͒i̭̱̹͙̩̭͇̿͂̊ͬͫͮ͊ L͙̞̘̄͊ͦi ͈̲̥̀̃ͫh̔̉ó̆͊ ̜̳ͥ̒t̒̑͋r̙̖͇o̝̯̩ṿͤã̋͆ti͕̗̮̿̊̄ ̟̣̦ͣ̽ͦ, L̜̺̲̔͋̾ͧͅi͊ ̥̺̙h̒̉̑̂̑͋o̻̭̬̠̳̣ ͍̝̟̙̥̺ͬͨ͆ͨͩ͑̑ͅt͎ͦr̞̱̠̬̱̼ͧ͌ͣͦ͗̃ò̉̓va͖̥͉͈͗ͥ͊ͮt͖͕̮̬͈̫́̒͊̊̃̓i̺̯̙, Lͩ̈͋̉͐ͨ̽̉͑̔ͯi ̎ͨ̑̍ͥ̄̇͊̾̎̍̈́̅̚h͔̙̪̬͙̺̫ͯ͑͊̓̑ͬ̋o͇̘̙̦͉͎̬̲ ̤͔͎̝̰̟̠͎͎̪̺̺̼̋̾̅ͥ̓̅͂̾͆͌ͤ̃̈́tr̆ͣͭ̓̂̐̋ͩͪͦ̏̃̇̏ͬo̯͙̺̼̯̘͓ͬͫͯ͊̅̉ͬv̫̲̲͈̩ͦ̔̓͐̎ả̬t̓̒͆̉̽̓̊̇̾̆̄̑̄͒i̭̱̹͙̩̭͇̿͂̊ͬͫͮ͊

La registrazione divenne incredibilmente distorta, e si interruppe.

"Cosa diamine...".

Yoongi: "Noi. Ha trovato noi. Siamo noi quelli che dovrebbero prendere il suo posto".

"Aspetta, credi sul serio che sia vero?"

Yoongi: "A questo punto? Si, ne sono convinto al cento per cento".

"Dobbiamo andarcene".

Yoongi: "Oh eccome se dobbiamo andarcene. Troviamo gli altri e corriamo alla macchina".

"Cerchiamo di non farci vedere dalla vecchia mentre usciamo".

Yoongi: "Giusto. Quindi, da dove usciamo?".

SCELTA: One way out

Uscite dalla porta principale (chapter 156)

Uscite dalla finestra in fondo al corridoio (chapter 157)

Bᴜᴛᴛᴇʀғʟʏ ᴇғғᴇᴄᴛ Where stories live. Discover now