Capitolo 10|| He, I and his arms.

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Lunedì.

Lunedì mattina.

Ho educazione fisica.

Fantastico.

Diciamo che l'educazione fisica non è il mio forte.

Tradotto: non so fare un cazzo tranne poltrire sul divano come fanno i bradipi.

Si, ed è bello. Molto bello. Poltrire.

Ma comunque, cercherò una scusa o qualcosa del genere, oppure dirò di essermi dimenticata le cose da vestire. Sarà la decima volta che uso questa scusa, troviamone un altra.

Non riesco a trovarne un'altra, merda. Penserò durante le lezioni dato che mi annoieró.

Potrei dire che ho troppo mal di pancia dato che ho le mie cose, ma il prof essendo stronzo, e maschio, non mi lascerà mai. Maschilista del cazzo.

Potrei dire di avere la febbre e molto mal di testa, ma mi manderebbe a misurare la mia temperatura corporea e dato che non ho la febbre, mi farà comunque fare ginnastica.

Potrei... non so. Non ho idee. Che faccio?

Intanto l'ora che non volevo si è avvicinata ed è proprio tra due minuti.

Mi rassegno, farò ginnastica per la prima volta nell'anno oggi, lunedì 24 Novembre 2014. Non ricordo molto bene l'aspetto dello spogliatoio, ma ricordo che, dato che entriamo da dietro, sono proprio accanto alla porta, e dritto invece c'è la palestra.

Ci dirigiamo verso la palestra, che il mio incubo abbia inizio.

Non vedo l'ora. *prende i pop corn*

Mentre andiamo, Ostuni mi viene dietro prendendomi per i fianchi continuando a camminare.

"Per la prima volta ti vedrò in pantaloncini corti, mettono in risalto il culo quei cosi." Mi sussurra all'orecchio provocandomi i soliti brividi. Comunque, è uno stronzo.

"Senti coso, già fare educazione fisica è altamente stressante, poi tu che rompi i coglioni, non ne ho davvero voglia." Lo avverto.

"Ah ecco, secondo me ti piacerebbe molto di più fare educazione sessuale, pratica intendo." Mi guarda con malizia spingendo il suo membro contro il mio fondo schiena. Mi giro con la faccia per guardarlo, siamo gli ultimi della "fila". Non si può chiamare fila, ma gruppo sparso di persone che rompono il cazzo. Ecco già meglio. Ormai gli altri sono dei metri più avanti di noi e non è una cosa positiva, penso.

Inciampo, stupidamente, sul gradino di entrata a quell'edificio, mostrando a tutti la mia capacità motoria.

Alzandomi da terra, e sbattendo contro quel coglione che è rimasto in piedi (meglio, senno sembravano brutte cose), mi accorgo che mi fa male la caviglia. Mi chino per prendermi la caviglia fra le mani.

HO UNA SCUSA!

"Ostuni, accompagnala in infermeria, e voi altri andate dentro e cambiatevi." Ci dice il prof che ha visto la mia caduta come il resto dei nostri compagni.

Mi guardo attorno imarazzata mentre gli altri si congedano e il prof torna a fare quelle cose che non mi interessano.

"Non mi divevi accompagnare?" Chiedo all idiota che ha già cominciato ad andarsene. Si lasciami sola eh.

"Non era una scusa? Tipo tutto progettato?" Si, certo. Okay sei stupido, ma non pensavo così tanto.

"Pensavo che alla deficienza ci fosse un limite, ma invece mi sbagliavo." Lo guardo male. Non mi risponde e continua a camminare. Cerco di camminare anche io ma il male me lo impedisce.

"Coglione, aiutami." Lo richiamo.

"Che c'è?" Serio? Ma davvero non capisci che ho male?

"Ho male la caviglia, non riesco a camminare." Dico ovvia e pensando a quello che verrà dopo. Sbuffa e alza gli occhi al cielo, poi mi raggiunge, facendo in modo di essere faccia a faccia. Non proprio faccia a faccia perché gli arrivo al petto ma non è questo il punto. Il punto è che ci stiamo fissando negli occhi, neri da lontano, marroni da vicino. Ci fissiamo per minuti e poi mi solleva da terra prendendomi per le coscie con estrema facilità. Attorciglio le gambe attorno al suo bacino e lo sento sussultare per avegli toccato per sbaglio il suo amichetto lì giu. Mi aggrappo alle sue spalle con le mani e appoggio la guancia sulla sua spalla destra. Mentre cammina c'è silenzio e a volte, casualmente, le mie labbra toccano il suo collo, vedendo dopo spuntargli un sorriso dolce e piccolo e rilassare i muscoli. Per sbaglio anche adesso la mia bocca tocca la sua pelle, ma mi tiene in una posizione che le mie labbra ci restino attaccate. Dovrebbe farmi schifo, ma trovo le sue braccia molto accoglienti, come l'altro giorno, e il fatto che le mie labbra gli siano appicicate mi sta bene. Si sta così bene così. Lui, io e le sue braccia.

AWW io li trovo estremamente dolciosi. Dai, amori. Non so cosa mi prende questi giorni, sono totalmente dolce. Lasciamo perdere il fatto che parla di lunedi e oggi è venerdì, ma è gia un po' che ho il capitolo pronto e non volevo farvi aspettare così tanto.

Comunque, ho deciso una cosa.

*rullo di tamburi* *dan dan tasss*

VOGLIO FARE UNA NUOVA FF non su Favi, ma su Calum, amore

Capirete dopo un bel pezzo perché su Cal e non su Ash o Luke o Mikey. Si intitolerà:

-Art||Calum Hood

-Point of view|| Calum Hood

Non so, penso la seconda, ditemi qual'è il meglio.

Vi amo, ciao.

Hope || Lorenzo Ostuni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora