Capitolo 16|| In the right place at the right moment.

14.9K 730 415
                                    

"Non sarò un'altra delle tue puttanelle." Rispondo acida, e poi mi alzo per andare a farmi ua doccia. Anche se era tipo la notte della vigilia di Natale, una doccia può sempre servire.

Mentre mi spoglio ed entro nell'acqua calda della doccia mi chiedo perché. Perché non mi lascia stare? Perché adesso è nel mio letto? Perché mi sento così legata a lui? Perché è un idiota? Perché il destino ci fa sempre incontrare? O magari è uno stalker che ha attaccato un microchip nel mio cellulare e ha un'applicazione per sapere dove sono, tipo nei film.

Il problema è che mi sento così fottutamente legata a lui e non so il perché. Forse perché è stato il mio primo vero bacio, forse perché è l'unico che conosco così tanto da prenderlo in giro. Forse perché è stato una delle poche persone che mi fa ridere veramente.

Non lo capisco veramente. È strano. Un giorno fa il dolce e l'altro è uno stronzo. Bipolare. O magari è mestruato. O magari è un trans.

Mi tolgo dalla doccia, e adesso dove vado? Decido di mettermi di vestirmi e andare a farmi una passeggiata. O magari solo sedermi a terra e pensare. Passare la notte così. Appoggiata ad un muro.

E proprio così andrà.

Il risveglio è anormale. Un odore di pollo bruciato mi invade le narici. Che giorno è? Dove mi trovo?

Fortunatamente sono nel mio letto e sono le 11 di mattina, oggi è Natale.

Mi sento stranamente in pace con il mondo, anche se mi da fastidio questo. Dovrei essere arrabbiata, con me, con mia mamma, con Ostuni. Ah già.

Scendendo, mi ritrovo davanti mia madre che sta per uscire di casa "buongiorno e buon Natale tesoro, sto andando a comprare un'altro pollo perché ho bruciato quello che avevo preparato. Torno tra pochi minuti." E così se ne va.

Mi lascia come fanno gli altri.

E dopo poco mia mamma torna con un pollo mettendolo di nuovo a cuocere.

Adoro mia mamma. Riesce sempre a mantenere la calma in tutto, e poi sa badare parzialmente a me per non farmi sentire esclusa andando pure al lavoro. E poi è bellissima. Direi quasi perfetta.

Vedrai, è solo lo spirito natalizio a parlare.

Anche tu mi stai simpatica oggi e forse hai proprio ragione, forse sto sclerando.

Ommiodio, che sia santo il giorno di Natale.

"Tesoro apri il tuo regalo." Mi interrompere mia mamma passandomi un pacchetto tutto decorato di carta rossa e oro. È rettangolare e spero vivamente non sia un libro. Diciamo che non sono il mio forte. Se è un libro, è davvero grande, ma quando lo apro vedo tutt'altro. È Just Dance 2015, protetto da un rettangolo di plastica dura.

"Sai, un po' di anni fa hai voluto la wii proprio per questo gioco e quando ho visto una ragazza che usciva con questo, ho pensato ti potessse piacere." Mi butto su di lei abbracciandola forte e sorridendo come un'ebete.

"Grazie mamma, non potevi azzaccarci meglio." Rispondo stampandole un bacio sulla guancia.

"Questo è per te." Le porgo una scatola con una tazza nella quale è impresso 'salvatrice di vite, abbracciami.' E più in basso e in più piccolo 'P.s. ti voglio bene'

L'ho fatta incidere apposta, perché a 13 anni le avevo chiesto proprio questo e lei c'è sempre stata.

"Grazie." Dice mentre una lacrima scappa dai suoi occhi. Io gliela asciugo e la abbraccio. "Però tesoro, non vorrei bruciare un'altro pollo." Ride con me.

A pranzo arrivano tutti zii, parenti, cugini, nonni, e anche un tacchino, vivo.

Si era intufolato nella macchina di mia nonna e poi è entrato in casa in modo 'lasciate passare il re'.

Hope || Lorenzo Ostuni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora