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"Ieri ti sei divertito da José?" Mi chiede quando all'una la vado a prendere a lavoro per portarla da me, ormai sta più a casa mia che a casa sua.
"Sì ci siamo divertiti tantissimo, ci voleva. Tu che hai fatto?" Volta la testa verso il finestrino e si morde la guancia nervosamente.
"Io niente, ero stanca" risponde velocemente e poi cambia argomento. "Andiamo a mangiare fuori? Ho voglia di cambiare aria"
"Certo, pizza?" Le domando ma lei scuote subito la testa.
"Ho voglia di pasta, Tufò a Posillipo?" Le brillano gli occhi quando lo nomina e io annuisco subito, la cosa più bella per me è renderla felice e se posso farlo con così poco, lo faccio volentieri.
Parcheggio nel garage riservato ai clienti ed entriamo nel ristorantino casereccio che dista poche centinaia di metri da casa mia.
Lei ordina pasta e patate con la provola, io resto leggero e ordino solo il tris di carne con verdure come contorno. Mangiamo tranquilli e poi torniamo a casa.
Ci mettiamo sul divano e guardiamo un film. Neanche a dirlo, dopo nemmeno mezz'ora è già addormentata tra le mie braccia. Le bacio la fronte e la copro meglio col plaid, imbambolandomi a guardarla mentre dorme profondamente. Si appoggia comoda sul mio petto e aggroviglia le sue gambe alle mie. La guardo ancora, per me è meglio del film che avevamo scelto su Netflix.
I capelli rossi come il fuoco le incorniciano perfettamente il viso e i lineamenti perfetti e dolci la fanno sembrare un'opera d'arte. La cosa che amo di più di lei, oltre le labbra, sono le sue lunghe ciglia rosse. Si lamenta sempre che non trova il mascara giusto da mettere, che è sfortunata ad essere rossa perché sono una minoranza e non hanno le stesse comodità degli altri. Sorrido pensando alle facce buffe che fa quando piagnucola come una bambina e si lamenta di qualsiasi cosa. Mi fa letteralmente impazzire. E' isterica, ingestibile, gelosa, possessiva ma la adoro proprio così com'è. 
La lascio dormire ancora un po' sul divano e vado a preparare qualcosa in cucina. Stasera pollo e insalata, dopodomani gioco e devo stare leggero. Le cose in campo continuano ad andare male, stiamo raccogliendo una serie di pareggi infiniti e ci sembra di non vedere più la luce infondo al tunnel. L'unico momento in cui sono tranquillo è quando sono qui, a casa mia, con la mia ragazza che mi dà pace e serenità. Vorrei non doverla mai salutare ma per ora siamo ancora in due case diverse e sto aspettando ancora un po' prima di chiederle di trasferirsi da me. Voglio prima che le cose siano più stabili tra di noi, soprattutto da parte sua. Litighiamo ancora tanto, troppo per i miei gusti, e quasi sempre per suoi attacchi di gelosia immotivati. Però poi la perdono quasi subito, non so fare altro. Ci provo, giuro, ma non ci riesco proprio ad allontanarla. 
Mentre condisco l'insalata mi giro ancora una volta verso di lei che dorme ancora beata e mi viene un'idea. Prendo il mio cellulare, le scatto una foto e la pubblico su Instagram taggaddola. Poso il cellulare e torno ai fornelli. Metto le fettine di pollo in padella e le cuocio a fuoco lento.
"Il mio cuoco preferito" all'improvviso mi abbraccia dalle spalle appoggiandosi col il viso alla mia schiena.
"Ehi piccola, ti sei svegliata?" Mi volto e le sorrido baciandole il naso e poi a turno tutte le piccole lentiggini che ha sul viso. Lei se lo lascia fare fino a che non mi bacia sulle labbra e poi si allontana.
"Sì, il tuo divano è proprio comodo" risponde e poi mette una mano sul mio petto accarezzandolo lievemente. "Anche se stavo più comoda su di te" si morde il labbro inferiore in un movimento che mi ipnotizza e che mi manda fuori di testa ogni volta.
"Ogni volta che vuoi, tutte le volte che vuoi" rispondo e la tiro a me baciandola.
"Lo so, ormai sei mio Meret, sei mio" dice dolce più che mai. Poi, stranamente sbuffa. "Questo cellulare sta vibrando da mezz'ora, ma che sta succedendo.." Lo sblocca e spalanca la bocca. "Ommioddio Ale.. che succede?" Mi mostra il display e io collego subito con la mia foto di prima.
"Ah già, ho pubblicato una tua foto taggaddoti, forse ora avrai qualche followers in più" le faccio la linguaccia e lei sembra andare nel panico.
"Oh mammamia, non sono pronta ad essere una vip, quello sei tu io non mi ci vedo proprio" dice sedendosi con aria vuota sulla sedia e facendomi scoppiare a ridere.
"Ho sbagliato? Secondo me era ora. Metto sempre mezze foto e mi sono scocciato" alzo le spalle e lei annuisce. Si alza sulle punte e mi lascia un altro bacio, uno dei suoi baci che mi trasportano in un'altra dimensione. 
Dopo poco più di mezz'ora siamo a tavola e ceniamo chiacchierando e ridendo spensieratamente, poi scegliamo un altro film con la promessa che stavolta non si addormenterà dopo dieci minuti.
Mi vibra il cellulare e lo prende lei, leggendo il messaggio di Giovanni.

Caffè allo Chatet Ciro?

Recita il semplice whatsapp del mio compagno di squadra.
"Ma non ha nulla da fare che ci dà sempre fastidio?" Sbuffa e incrocia le braccia sotto al seno. "E poi sei già uscito ieri sera, stasera no eh" dice incazzata.
"Ho il numero di uscite limitato?" Sorrido scuotendo la testa. "Non lo sapevo" concludo e gli rispondo.

Non posso, film con Alba. Facciamo la prossima?

Ooookay, buona serata, a domani!

A domani!

Spengo il display e poso il cellulare ma lei lo afferra subito e va a leggere quello che ho risposto a Gianni. 
"Mi controlli?" Chiedo tra il serio e lo scherzoso.
"E' ovvio mio caro, sono la tua ombra" risponde e stavolta è lei a farmi la linguaccia. Le stringo le guance e la tiro a me baciandola.
E' una pazza gelosa ossessiva e possessiva, ma mi sa che mi sto innamorando follemente di lei.


CRUDELIA ; Alex MeretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora