8)

579 32 25
                                    

Nella vita lui un po' cel'hafatta
però sotto sottoqualcosa gli manca, e lei lo capta..

                                 ____________________________

"Eccoci, finalmente" entra nella mia auto e si allunga verso di me con le labbra congiunte per darmi un bacio veloce ma io la tiro a me mettendole una mano tra i capelli e la bacio con più passione. Chiudo gli occhi e mi godo le sue labbra morbide, poi ci stacchiamo e lei come al solito è rossa in volto.
"Ti imbarazzo ancora?" Le domando mettendo in moto.
"Un po' sì, scusa ma per me è tutta una novità" alza le spalle e si tira un po' giù la gonna di jeans. E' la prima volta che la vedo in tenuta sportiva ed è bellissima nelle sue Vans basse, lupetto a costine bianco e cappottino nero al ginocchio. Bellissima.
"Non devi scusarti di nulla, tranquilla. Sei bellissima oggi, mi piaci sportiva"
"Grazie" sorride e mi stringe la mano sul cambio. Mi incanto a guardarla ma poi un'automobilista dietro mi bussa e torno a concentrarmi sulla strada. Guido per qualche minuto, poi ho come un'illuminazione divina.
"Oh cazzo" mi fermo di botto, ma dove ho la testa?
"Che succede?" Si sporge verso di me visibilmente preoccupata.
"Sono un cretino, a casa il frigo è vuoto, devo fare la spesa" spiego.
"E che problema c'è? Carrefour?" Mi prende dal mento e mi dà un bacio a stampo veloce.
"E Carrefour sia" metto l'indirizzo del supermercato su Google Maps e partiamo. Poco dopo parcheggiamo ed entriamo.
"Allora, cosa vuoi mangiare?"
"Cucini tu quindi decidi tu" rispondo e lei alza un sopracciglio.
"No, io cucino qualcosa che piace a te. Scegli tu il menu" mi allaccia le braccia attorno al torace e alza la testa per guardarmi negli occhi. E' abbastanza alta ma ci dividono comunque quasi venti centimetri quindi per guardarmi negli occhi deve sforzarsi un po'. Le accarezzo i capelli ondulati e le bacio la punta del naso.
"C'è una cosa che non mangio da tanto ma non so se l'hai mai fatta, di solito si fa al nord. Io sono un polentone, vengo da Udine"
"Spara, ti ho detto che so fare tutto, no?"
"Risotto alla crema di zucca" dico e lei fa un sorrisetto.
"Hai il frullatore ad immersione?"
"Ho il Bimby"
"Perfetto. Allora compriamo il riso, la zucca e qualcosa per contorno. Che ne dici di fare le polpette di verdure?"
"Sì mi piace" annuisco e lei contenta mi prende la mano portandomi tra i vari reparti.
"Riso, eccolo" Ne prende un paio di confezioni da uno scaffale e le mette nel carrello, poi mi porta nel reparto frutta e verdura. Prende la zucca, le melanzane, le zucchine, i peperoni. Io sono attratto dalle schifezze e prendo un paio di pacchi di biscotti della Nutella, quelli nuovi, e li metto nel carrello.
"Cosa sono questi?"
"Biscotti"
"Fanno male e fanno ingrassare, non va bene" li prende e li riposa al loro posto.
"Ma dai a me il dolce piace" mi allungo per riprenderne almeno un solo pacco ma me lo impedisce togliendomelo da mano.
"Lo facciamo noi un dolce. Dietetico e buonissimo"
"Sicura?"
"Sì. Vieni" mi tira via e sospiro, alla fine si fa sempre come dice lei.
Prendiamo tutto il necessario e torniamo a casa.
La aiuto a preparare la vellutata di zucca e poi mettiamo a cuocere il riso.
"Sei un disastro Ale, allontanati con queste manone dai fornelli, fai solo guai"
"Ma ti voglio aiutare"
"Mi aiuti se stai lontano"
"Ma quanto sei cattiva, mammamia" scuoto la testa e lei mi fa la linguaccia.
"Fai a pezzettini le zucchine e le melanzane, questo credo che lo riesci a fare con quelle mani enormi" sbuffa mettendomi un coltello da cucina tra le mani.
"So fare tutto con le mani, io" glielo punto al viso e lei si copre la bocca ridendo a crepapelle.
"Poi ti metterò alla prova su questo, vedremo"
"E vedremo sì" le faccio l'occhiolino e mi metto a tagliare verdure.
Finiamo la preparazione e per le nove e mezza siamo seduti a tavola l'uno di fronte all'altra a cenare.
"Buonissimo, davvero. Sembra fatto da mia mamma" è veramente buono e lei è stata bravissima.
"Grazie lo so, sono brava" annuisce e se la tira fin troppo per i miei gusti e la prendo in giro.
"Sì ma non esagerare, senza il mio aiuto non ce l'avresti fatta"
"Ah certo, è vero" alza gli occhi al cielo e poi ridiamo insieme.
"Tornando a noi, non parli mai di te, della tua famiglia.. come mai?"
"Non me l'hai mai chiesto" alza le spalle e abbassa lo sguardo.
"Ora l'ho fatto.."
"Sì.. In famiglia siamo in quattro, mio padre fa l'elettricista in una ditta, mia mamma fa l'estetista e poi ho un fratellino di quindici anni" dice senza aggiungere troppi dettagli.
"Vivi con loro, giusto?"
"Sì certo. Non ho i mezzi per vivere da sola"
"E vai d'accordo con loro?"
"Sì molto" annuisce e si alza per togliere i piatti da tavola. Quando torna è lei a farmi domande.
"Tu?"
"La mia famiglia? Anche noi siamo quattro, mamma papà io e mia sorella. E' più grande di me di due anni e fa la maestra. Siamo molto legati, mi mancano molto"
"Eh lo immagino, non deve essere facile vivere lontano dai propri cari già da così piccolo" dice. Ci spostiamo sul divano dopo aver caricato la lavastoviglie e continuiamo il discorso.
"Infatti non lo è ma sono sacrifici che faccio volentieri perché sto realizzando il mio più grande sogno e poi riesco anche ad aiutare a casa, quindi mi sta bene"
"Certo, capisco" annuisce ma si vede che non ha ancora finito e infatti continua. "E come ti trovi da solo?"
"Male" rispondo subito di getto e la sua espressione si incupisce subito. "Cioè male nel senso che stare da soli non è bello, spesso mi annoio e vorrei qualcuno con cui passare il mio tempo, c'è Giovanni e ci sono gli altri ragazzi ma io intendo qualcuno proprio con cui condividere dei momenti insieme"
"Una ragazza?"
"Sì" annuisco e lei deglutisce. "Non voglio spaventarti eh, dico solo che ho proprio voglia di innamorarmi e vivere una storia d'amore importante. Ho quasi ventitré anni ed è un'esperienza che voglio vivere"
"Certo, hai ragione e non mi spavento. Mi sarei spaventata di più se non avessi avuto questa voglia, se magari dicevi di cercare solo una storiella passeggera" risponde e si avvicina impercettibilmente a me. "Anche io ho voglia di innamorarmi.." Conclude appoggiando una mano sulla mia guancia e lentamente i nostri visi si avvicinano fino a che le nostre labbra non si incontrano.
Ci baciamo dolcemente, come se lo stessimo inventando noi. Nessun disturbo, nessuna interruzione. Solo noi e i nostri sapori che si mischiano come due superalcolici in un cocktail. Mi avvicino di più a lei che mi accoglie senza tentennare, mi stringe a lei, mi bacia sul collo, poi sulle guance per tornare, in fine, alle labbra. Ci stacchiamo senza fiato e la vedo cercare l'orologio. E' quasi l'una e forse deve andare via.
"E' tardi" dice e io mi allontano di qualche centimetro.
"Perché non resti?" Domando preso da un impeto che non so ben spiegare nemmeno io.
"A dormire?" Strabuzza gli occhi e io annuisco, ormai l'ho invitata non posso tirarmi indietro.
"Non ti devi sentire costretta a fare cose che non vuoi ancora fare. Io voglio solo dormire con te" chiarisco e annuisce cercando di nascondere il rosso delle sue guance che appare come sempre quando il discorso si fa più intimo.
"Va bene" risponde e torna a baciarmi azzerando le distanze.

Dormiamo insieme e per tutta la notte il suo respiro rilassato e le sue carezze mi fanno sperare che anche per me, finalmente, sta iniziando qualcosa di meraviglioso da poter vivere.

CRUDELIA ; Alex MeretDove le storie prendono vita. Scoprilo ora