E X T E R I O R

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Questa storia può contenere delle tematiche per adulti, uso di droghe, violenza, e un cattivo linguaggio. Invito chi non condivide i comportamenti descritti a non proseguire nella lettura, grazie.

E X T E R I O R

Ogni singola cosa mi urlava di non essere lì.

Tutto mi faceva intendere di trovarmi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Ma la mia vita ormai era questo: un continuo sbaglio.

Sentivo di essere sospesa, pronta a cadere da un momento all'altro, inaspettatamente e inevitabilmente.

Non avrei mai saputo che ci sarebbe stato qualcuno pronto a prendermi, e forse non avrei mai neanche saputo chi l'avrebbe fatto.

Seth mi aveva assecondata a venire ancora una volta allo Shade, come al solito traboccante di gente assetata di sesso e droga.

Quando ero con lui cercavo di non rasentare quel sottile filo a cui ero sospesa; piuttosto mi aggrappavo a lui che, come un'ancora, era sempre pronto a tenermi, ad afferrarmi qualsiasi cosa fosse successa.

Eppure quella sera fu diverso. Non potevo immaginare quanto fino a quando abbandonai Seth sulla pista da ballo insieme ad una ragazza a cui sembrava piacere, per spostarmi a bere qualcosa.

Al solito bancone erano accalcate persone estremamente sudate, e l'odore che proveniva da molte di queste mi fece venire la nausea.

Afferrai velocemente il bicchiere lasciando che il liquido percorresse la mia gola, poi però avvertii una presa sul mio ginocchio.

Si trattava di un ragazzo, forse più grande di me, ma non potevo esserne sicura. Credevo fosse sui ventuno, o forse ventitré al massimo, e non riuscivo a vederlo bene in viso data la scarsa luce che filtrava in quel locale.

Sentivo le sue dita premere sulla mia pelle, poco sopra il ginocchio, e abbassai il mio sguardo sulla sua mano con ancora il bicchiere tra le mie.

«Una ragazza come te non dovrebbe essere tutta sola»disse poi avvicinandosi al mio orecchio.

Sentivo il suo caldo respiro sulla mia pelle e potevo dedurre che fosse ubriaco dal traballante tono della sua voce e dall'odore di alcol presente nel suo respiro.

«Non sono sola» gli risposi subito, non guardandolo neanche e spostando la sua mano dalla mia gamba.

Scivolai giù da quello sgabello intenzionata a tornare da Seth, ma il ragazzo fu più veloce di me, perché mi affiancò e circondò la mia vita con il suo braccio, facendo aderire la mia schiena al suo petto.

Rabbrividii a quel contatto, ma avevo bisogno di non crollare per allontanarmi da lui, eppure non ci riuscivo: ero paralizzata.

Il locale era colmo di gente, e anche se avessi urlato o semplicemente chiesto aiuto, nessuno mi avrebbe ascoltato. E nessuno, osservando i nostri corpi, avrebbe mai potuto immaginare le intenzioni del ragazzo che mi teneva stretta. Portò una mano tra i miei capelli spostandone alcune ciocche dietro le spalle.

«Voglio soltanto divertirmi un pò, e tu mi aiuterai» sussurrò ancora una volta, poggiando le sue labbra umide sul mio collo.

«Lasciami» affermai, cercando di divincolarmi dalla presa che le sue braccia stavano esercitando su di me, ma ottenni soltanto una maggiore pressione.

«So che lo vuoi anche tu» continuò saccente mentre io pensavo a come avrei potuto allentare la presa delle sue braccia.

Stavo per rispondergli ripetendogli ancora una volta di lasciarmi andare, ma non ce ne fu bisogno, perchè qualcun altro lo fece per me.

𝐄𝐗𝐓𝐄𝐑𝐈𝐎𝐑 [𝐇𝐚𝐫𝐫𝐲 𝐒𝐭𝐲𝐥𝐞𝐬]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora