-Prologo-Seimilacinquecentonovantasettesimo giorno - venticinque giorni dopo

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Con la testa fra le nuvole e il tappo della penna tra i denti guardo quelle trenta righe del mio foglio protocollo che ancora devono essere compilate.

Parlami della tua vita in trenta righe...

Questa è la traccia che c'è stata affidata come prova per entrare a far parte del corso di lettere Moderne dell'Università di Washington.

Ma la mia domanda è...

Come si può riassumere una vita in una pagina?trenta righe.

Diciotto anni...

Ogni anno è composto da trecentosessantacinque giorni ed essendo nata nel duemila ed uno devo contare i quattro anni bisestili.

Bene bene... facendo due calcoli in diciotto anni di vita si vivono seimilacinquecentosettanta giorni più quattro giorni bisestili si arriva a seimilacinquecentosettantaquattro giorni...

Non escludendo che io sono nata il dieci agosto e che oggi è il tre settembre dobbiamo aggiungere i miei ventitré giorni da diciottenne e il risultato finale è seimilacinquecentonovantasette.

Seimilacinquecentonovantasette giorni di vita.
Seimilacinquecentonovantasette giorni di scelte che mi hanno portato qui in questo momento con una penna in mano e un tappo della penna in bocca davanti a questo foglio vuoto con lo sguardo perso pensando a come descrivere questi seimilacinquecentonovantasette giorni di vita...

Stupido.

Il destino è proprio assurdo...

È incredibile come una scelta possa cambiarti la vita è di come uno stupido tema possa aprirti le porte del mondo del lavoro.

E se venticinque giorni fa avessi fatto una scelta diversa?

Se non fossimo saliti su quel treno nel mio seimilacinquecentosettantaduesimo giorno di vita?

Se i suoi occhi verde zaffiro non mi avessero cambiato la vita?

Magari questa voragine che sento dentro non sarebbe altro che piccolo buco fatto dal
mignolo di un bambino nella sabbia...
Un buco piccolo, fragile, facilmente colmabile da una una piccola onda che colpisce il bagnasciuga.

Un piccolo rimpianto, talmente piccolo che forse ora avrei già dimenticato...

Se non fosse entrato nella mia vita sarebbe tutto più semplice

Infondo all'inizio era solo un vizio da sfiziare... o no?

Il vizio di una diciassettenne che non voleva far altro che provare qualcosa che le cambiasse la vita.

Dopotutto una vita senza amore e una vita sprecata,no?

Bene

Forse avete ragione...

Vivere una vita senza amore non ha senso...

Ma se potessi tornare indietro lo farei.

Vivrei con il cuore di pietra ancora per un po', magari anche per sempre.

Lo lascerei lì con la sua chitarra scordata su quella spiaggia fatta di conchiglie e sabbia bianca.

Abbandonerei quegli occhi zaffiro e quel sorriso da Stronzo.

Me ne andrei da quella spiaggia senza girare lo sguardo, con le cuffie nelle orecchie e il cuore pronto ad amare qualcuno.

Alla fine rimarrebbero solo una diciottenne col sorriso sulle labbra e la voglia di amare e un diciannovenne con la musica nel sangue e il cuore palpitante per qualcuno di speciale...

"Che traccia del cazzo" dico prima di sbattere la penna sul banco e uscire dall'aula d'esame.

Forse lettere moderne non è il mio corso.

GiorniWhere stories live. Discover now