Lunedi 19

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Piove da ore, un temporale ininterrotto. Dalla finestra dell'ufficio mi incanto a guardare il nubifragio che si rovescia sugli edifici vicini. Tra poco tornerò a casa, sono stanco ed ho mal di testa. È una giornata no, voglio solo svaccarmi senza nulla da fare. Virginia mi ha chiamato poco fa, ma non ho voglia di vederla..è strano ma non so, non essere innamorati cosa ti da? Sesso? Ok Virginia da quel lato è un'ottima compagna, ma forse cerchiamo cose diverse. Ci frequentiamo da mesi e riflettendoci ho pensato che siamo solo amanti...non che sia poco o che sia una brutta cosa, la morale non fa per me, ma forse a 40 e passa anni cerco pure altro, ma neppure io so che cosa. Forse Virginia è davvero il meglio, o forse il meglio sarebbe qualcuna con cui fare progetti?
Mi dico che questi sono pensieri oziosi, spengo il pc e scendo in strada a prendere l'auto. Doccia indesiderata ma tant'è...
Guido per un percorso casuale che mi conduce comunque a casa. Claudia farà tardi, come sempre. Mi spoglio ma fa freddo oggi. Indosso un jeans slabbrato, una maglietta ed un leggero cardigan oversize vecchio e liso. Mi preparo un the col latte e mi accovaccio femmineo sulla mia vecchia poltrona ultrasoffice e senza braccioli, i suoi quadrati ocra e marroni mi aprono le porte dell'infanzia e guardo il mio studiolo, piccolo. La finestra sui tigli del cortile, il tavolo fatto scrivania, le due lampade, la plafoniera da soffitto. Il divanetto con motivi cachemir, il porta riviste, il pc ed i libri qua e la.
Ti penso Virginia, ho spento il cellulare, voglio me stesso. Voglio splendere nel cielo di qualcuno e che qualcuno splenda nel mio. Ho voglia di sentire Giorgio. Accendo il telefono e lo chiamo. "Ciao, come stai?"
"Oh chi si fa vivo!! A cosa devo la tu chiamata utilitaristica??"
"Eh?! Cosa..?"
"Dai Ste, mi chiami solo quando hai qualche rogna, su! Va bene eh, ma non ho la ricetta per tutti i tuoi casini" sbotta Stefano.
"Ok, siamo incazzosi..scusa" cerco di scusarmi malamente
"Dai sentiamo, tanto Davide fa tardi e non avrà voglia di farlo.."
"Non è che mi devi per forza rendere edotto della tua vita sessuale Ciò "
"Neppure tu, ma lo fai comunque senza chiederti mai se mi interessa"
"Uff che sega che sei, guarda ti saluto"
"Ok ok dai dimmi tutto..." dice accomodante
Stefano

Gli racconto i miei dubbi esistenziali e lui mi risponde laconico "Ste, mi sembri chiuso in una gabbia, devi uscire. Mi ricorda la mia situazione prima del coming out. Avevo una ragazza, una famiglia e un amante...ad un certo punto ho confessato quel che c'era da confessare, ho mollato tutti e sono andato in Grecia per due anni finche ho trovato Davide e sono tornato...mmm, suppongo sia stato un ciclo. I miei li ho persi, Federica è diventata una cara amica e beh...mi barcameno. A volte tagliare la corda non è da vigliacchi"
Lo ascolto attentamente, guardo dalla finestra e sussurro "ho paura Giorgio"
"Lo so Stefano. La vita a volte fa paura, tanta... io ne ho ingoiata molta, troppa..forse ho sbagliato a dirti sta cosa, scusa"
"Sai Giò?!? Davide è un uomo fortunato, lo invidio.."
"Ue guarda che non sei il mio tipo e che se Davide ti sente...morde...ahahaha" ride Stefano
La tensione crolla e io sorrido. Ci salutiamo e mi sento più confuso di prima. Forse però è meglio andar via.
Il mattino dopo resto a casa e preparo una valigia, scrivo una lettera per Claudia informandola che parto senza meta. Mi reco da Virginia e glielo dico a voce. Piange mi insulta e mi manda via.
Salgo in macchina e guido, guido per ore e poi scrivo a te, diario.
Le luci del giorno si sciolgono in cielo, mentre si accende il tessuto elettrico di quelle notturne. Io guido, guido...buonanotte diario.

Caro DiarioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora