Venerdi 16 Settembre

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Venerdì 16 Settembre

Dalle veneziane semichiuse la luce del sole entra obliqua in questo pomeriggio ravennate, Piccole spire di polvere sottile si avvitano lente nell'ombra della tua stanza. Sulle lenzuola, tutto è increspato come un mare interno stropicciato dal vento.
La tua pelle candida in questa fine estate, i tuoi capelli biondi e corti, mossi. Gli occhiali sul comodino. La tua nudità, pudica nel dormire a pancia sotto. Respiri piano, un refolo di vento sul cotone arancio del tuo letto.
I miei occhi ti carezzano silenziosi, palmo a palmo. Indosso una maglietta leggerissima ed il costume da bagno a bermuda. Scendo a prendere da bere, qualcosa di freddo dal frigorifero. Quella casa è sempre così vuota. Tu, figlia unica di due genitori ricchi e sempre lontani, indipendente e strana. Mi piace questo di te, la tua forza e la tua irregolarità, fatta di scatti di euforia, chiusure, aggressività, fughe, tenerezze, mi piace come mangi e come bevi.
Risalgo a piedi nudi e mi fermo a guardare dalla finestra delle scale. Il sole scende veloce, nel giardini i pini sembrano occhieggiare ai fratelli della pineta non lontana. Argo, il setter rosso, pare sentire il mio sguardo e si gira verso di me, senza abbaiare. I suoi occhi paiono insondabili.
Ritorno nella tua camera e ti trovo con gli occhi fissi verso il soffitto, a guardare il ventilatore che gira piano.
Siedo sul bordo del letto e ti domando se vuoi qualcosa da bere. Non mi rispondi, mi guardi soltanto, come persa in chissà quale sogno appena concluso, come se cercassi di riconquistarne il senso. Non cerco di strapparti a questa condizione e faccio vagare lo sguardo verso il comodino in cerca del cellulare. Lo sguardo cade a terra, sulla tua canotta e sulla tua gonna. Sorrido appena, "sono fortunato" penso "Virginia sta con me, ha scelto me...Virginia!". Afferro il telefono e noto alcune notifiche...più o meno sempre le solite persone: mia moglie Claudia, il mio amico Cristiano e la mia collega ed amica Viviana, l'unica che sa di questa mia doppia vita. Certo Virginia ha la metà dei miei anni, sta finendo di studiare..è una ragazza curiosa, brillante e ironica..so che sembra scontato, ma non lo è, non per me.
Claudia mi chiede se andrò a fare la spesa prima di passare a casa. Si ci andrò, un po' di verdure mi vanno proprio. Crude e fresche.
Cristiano mi invita al suo concerto di domani sera al Parco Pertini, il suo nuovo gruppo lo assorbe completamente, più del suo lavoro e dei suoi figli. E' bravo a suonare e quando lo fa acquisisce qualcosa come una sorta di carisma che normalmente non gli appartiene, sono fiero di lui e gli voglio bene, da quando eravamo piccoli.
Viviana..Mentre apro il messaggio sento Virginia che si alza a sedere e mi appoggia il mento sulla spalla sbirciando il cellulare. Una manata energica sulla schiena, uno schiaffo in piena regola.."Ancora sta Viviana?? E basta!! Già mi scoccia che sei sposato, ma questa cosa vuole?"
"Madonna Virginia, ancora? Vedi che Viviana è una collega con cui lavoro da quattro anni, da prima di conoscerti, è una persona divertente e siamo diventati amici subito.."
"Non ci credo!! Tra uomini e donne l'amicizia non esiste! Magari ti ha dato buca e tu ti sei adattato, guarda che ti conosco".
Alzo gli occhi al cielo sospirando "Va bene Virgi, pensa quello che vuoi, basta che la piantiamo con sta storia"
"Dimmi cosa vuole!"
"Uffa che palle, mi chiede se possiamo vederci con un gruppo di colleghi domani per un aperitivo"
"Dille di no"
"Ma scusa, a parte il fatto che decido io, noi domani non ci vedremo, per cui cosa ti cambia?"
"Mi cambia, mi cambia, lo so io che colleghi...sono quasi tutte donne!"
Mi trattengo dal perdere le staffe e rispondo con la massima calma possibile "Virgi siamo due uomini e tre donne, di cui una sposata e due conviventi, dai"
Virginia mi guarda e scoppia a ridere, mi bacia e mi fa "da quando avere un legame stabile è garanzia di fedeltà signorino?"
".....ehm..beh...si, comunque non c'entra, non succede nulla con questi colleghi dai.."
"Seee seee, come dici tu, ma a me sta Viviana non la conta giusta. Siamo usciti due o tre volte insieme e ho visto come ti guarda"
"Basta Virginia su! Io e Viviana siamo soltanto amici e colleghi, nessuno ci ha provato con nessuno. Devo negare che è una persona piacevole? Non lo farò perché mi ci diverto un sacco, devo negare che sia carina? Non lo farò perchè oggettivamente non è male, però la stessa cosa potrei dirla di tante colleghe o clienti dal punto di vista fisico. Io starei stratranquillo fossi in te".
Un momento di silenzio scende tra noi. Mi stendo sul letto sbadigliando. "Che palle, devo andare al supermecato, vorrei stare qui tanto tanto ancora".
Virginia si stende a fianco a me sul fianco mi bacia e mi infila una mano nel costume, cominciando a carezzarmi.
Poi si mette a ridere. La guardo interrogativo e lei senza smettere di toccarmi mi sussurra "immagina che sia Viviana a fartelo". Sorrido forzatamente poi mi alzo a sedere allontanando la sua mano. "Cosi no Virginia, sei odiosa. Vaffanculo"
Mi alzo, metto le scarpe e scendo mentre lei ride e mi richiama indietro. Nel giardino Argo viene vicino a cercar carezze che non gli nego e poi salgo nella mia macchina, uscendo dal vialetto secondario. Fa ancora caldo ed il sole non è ancora tramontato sulla pianura. Accendo la musica e azzero i pensieri, cerco di pensare ad una doccia fresca che mi calmi i bollenti spiriti, Virginia sa farmi incazzare.
Tra le corsie del supermercato, sotto il fresco dell'aria condizionata riempio il carrello di cose fresche. Claudia cena dai suoi con sua sorella Maura, prima di tornare a casa ci vorrà molto.
Quando apro la porta trovo l'appartamento buio e fresco. Lavo e sgranocchio un po' di sedano e do due sorsate alla bottiglia del latte.
Prendo il Mac e mi metto in camera a scrivere questa pagina di diario, di questo venerdì 16 settembre. Do un sorso ad una bottiglia di succo tropicale freddo. Il cellulare vibra. "Pronto ciao Viviana, come stai? Ti ho risposto prima, hai ricevuto? Come? E perchè? Beh dai stai calma non sarà la prima volta che discuti con Federico, no? E quindi stai tranquilla, calmati e cerca di distrarti, vedrai che torna tra poco"
Dopo qualche secondo il telefono vibra di nuovo "Viv, che c'è? Cerca di stare calma per favore, non ti fa bene questa reazione...eh? Ma cosa cambia che sei da sola? Lo sai che non posso stare al telefono piu di tanto, no? Lo capisco che ti vuoi sfogare, ma come giustifico che..?? Cerca di capire. Possiamo parlarne domani a pranzo?"
Sto per chiudere il Mac e mettermi a dormire, sono stanco, non ho neppure fatto la doccia. Mi si chiudono gli occhi e penso alle cose di oggi: le rogne sul lavoro, l'amore con Virginia, la spesa, Claudia fuori casa per un po' (anzi è in ritardo, ma non mi importa), la scenata di gelosia e la bastardata di Virgi, le telefonate di Viviana. Dio che sonno.
In più fa un caldo afoso insopportabile..mi tolgo la maglietta, porto il computer a ricaricare nello studiolo, mi getto sul letto accendendo la radio wifi di jazz e rapido scivolo nel sonno. Dopo poco il telefono vibra ancora. Allungo la mano maledicendomi per non averlo spento. Ancora Viviana, le voglio bene ma comincio a non sapere che dirle. "Viv, cosa è successo?"
"Non è ancora tornato lo stronzo!"
"Viviana, per la miseria!! E' sparito da tre ore non da mesi, se avete litigato starà sbollendo da qualche parte no? Eh!"
"Non è questo Stefano..."
"E che cosa? Che cos'è?"
"E' che...dovrei essere qua a pensare a Federico ed invece penso a te, ecco"
Faccio silenzio e le parola di Virginia mi riecheggiano in testa facendomi sentire un idiota.
"Cosa...cosa vuoi dire Viv?"
"Sei abbastanza grande da saperlo Ste"
"Ma tu sei la mia migliore amica da anni e sai tutto di me, intendo TUTTO, come cazzo fai a pensare certe cose?" le domando allibito
"Non è razionale per nulla infatti, non penso sta cosa, la sento..." mi dice Viviana a bassa voce.
In quel momento sento la porta aprirsi, saluto Viviana senza farmi sentire e mi alzo diretto verso la doccia. Penso che non servirà a molto ma forse un po' aiuterà. Bacio lievemente Claudia che va a cambiarsi e mi infilo nel box. Sono quasi le 23, la giornata dovrebbe finire ed invece sembra che sia appena cominciata. Voglio solo dormire, davvero. Buonanotte caro diario.

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