Capitolo 13 - Destini incrociati

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Se c'era qualcosa che Ryutaro sapeva fare, era baciare, ma quella ragazza aveva solo stampato le labbra sulle sue. Sembrava sinceramente disperata, dolce e tenera, e nonostante il cuore gli battesse follemente per l'eccitazione, la scostò gentilmente da sé mettendole le mani sulle spalle.

- Rumiko... io... io non posso - mormorò scrutando i suoi occhi scuri e lucidi di lacrime trattenute.

- Ti prego! Chiedo solo una possibilità, poi ti lascerò al tuo amore impossibile, se vorrai - lo supplicò facendo scivolare lentamente le mani lungo i suoi fianchi. La posizione era perfetta e nessun maschio avrebbe rinunciato ad una simile opportunità.

Ryutaro storse la bocca, mille pensieri gli affollavano la testa rendendo tutto confuso, poi c'era lei, che piangeva disperata e le sue manine, così vicine...

- Lasciami provare, Ryu-chan, io non sono più disposta a soffrire da sola nella mia stanza, china davanti alla finestra nell'attesa che tu passi in giardino diretto alla sua casa! - esclamò Rumiko precedendo la sua risposta negativa - È mia amica, ma non voglio condividerti con lei! Non voglio! Posso darti molto di più! - aggiunse facendo scattare le mani in mezzo al suo inguine e compiacendosi segretamente del fatto che sotto fosse teso.

Ryu s'irrigidì e l'afferrò per i polsi. Il tocco era stato inaspettato, ma doveva ammettere che il suo seno che strusciava lì da un po' l'aveva eccitato.

- Che... fai? - sibilò con occhi roventi. Lei era arrossita e spalancò gli occhi stupita.

- Io... io vorrei farti questo... - sussurrò con tono carico di desiderio e le guance che si arrossarono ancora di più. Gli prese l'indice della mano destra divincolandosi gentilmente dalla sua stretta e lo abbracciò con le labbra. Ryutaro rabbrividì da capo a piedi e sentì il suo membro inturgidirsi e vibrare. Deglutì e fissò lo sguardo meravigliato su quelle labbra perfette, a forma di cuore, che leccavano e succhiavano il suo dito, spingendolo dentro e fuori a ritmo costante. Nessuna delle ragazze con cui era stato gli aveva mai fatto un... pensare la sola parola gli provocò una contrazione nel basso ventre.

Rumiko sollevò le palpebre dolcemente, in realtà per vedere a che punto di cottura fosse, e lo vide confuso ed eccitato. Le sue guance erano velate di un tenue rossore, che lo rendevano particolarmente attraente e tenero. Era probabile che desiderasse ardentemente una bocca femminile sul suo membro, come tutti i maschi, ma che nessuna si fosse prodigata in tale pratica in passato.

Mentre continuava a succhiare il suo dito, sganciò la cintura e sbottonò i pantaloni. Quel ragazzo era talmente assorto a fissare le sue labbra che neanche se ne accorse. Spostò le mani sui boxer grigi e strinse appena le dita sul pene duro. Lui sussultò riprendendosi e tirò via il dito. Rumiko si leccò le labbra e lui la imitò, in una sorta di riflesso incondizionato. La fotografa aggiunse anche l'altra mano, lasciandole scivolare su e giù sul tessuto.

- Posso provare? - cinguettò ammiccante avvicinando il suo seno come incentivo. Ryutaro annuì come un automa, concentrato unicamente su quelle mani ipnotiche.

- Faccio sempre la doccia, prima di... - mormorò appena il giovane.

- Anche io - mentì Rumiko - Ma mi piace il tuo odore, non pensare a questo ora - aggiunse, avvicinando il volto ai suoi boxer e inspirando profondamente. Di solito i giapponesi erano abituati a lavarsi prima di fare l'amore, ma lei avendo viaggiato molto ed essendo stata con diversi uomini, aveva iniziato ad apprezzare il modo istintivo e immediato degli occidentali di approcciarsi a quel momento di condivisione.

In realtà i boxer profumavano di bucato e il suo odore mascolino era intenso e mescolato ad un bagnoschiuma fresco. Sentì i capezzoli premere contro il reggiseno, in fondo non sarebbe stato necessario recitare in quel frangente, sarebbe bastato godersela.

Rebirth [completo]Where stories live. Discover now