CAPITOLO III

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Passò un mese,
Era lunedì,
Lunedì 13 Maggio,
Passò un mese preciso dal primo giorno che parlammo.
Mi dispiaceva e mi pesava molto, come se avessi fatto chissà cosa o detto qualcosa di male.
Avevo scritto un biglietto
Perché fin dal primo momento mi era dispiaciuto per quello che era successo anche se non era colpa di nessuno.
Una persona normale avrebbe lasciato perdere,
Di casi così ne accadono una marea,
Anche se le persone normali non sono altro che entità immaginarie inesistenti,
Ma comunque a me lei piaceva
E volevo lasciarle qualcosa di speciale
Prima di lasciarla volare via
E così scrissi queste parole su Word:

Ciao,

Ti ho voluto scrivere un biglietto, non è un biglietto d’amore, è solo qualcosa che volevo dirti, una cosa molto piccola, una cosa semplice e onesta, un biglietto senza autore, perché non importa chi l’ha scritto, importa quello che c’è scritto. Tu mi incuriosisci, per qualche motivo, mi incuriosisce il mondo che c’è dietro le tue apparenze, le tue maschere, come quelle che indossiamo tutti, che siamo costretti a indossare tutti, io compreso. Sei una ragazza timida, anche io sono timido, forse siamo troppo diversi, oppure troppo uguali, ma tutto questo non è importante, anche io sono timido come te, molto, molto timido. Ti ricordi del silenzio? Che ormai il mondo ha dimenticato? Ecco, io sono come il silenzio, il silenzio ti abbraccia, non giudica, non dice una parola, io sono il silenzio, un uomo fatto di silenzio, mi piace la solitudine, quindi puoi fare sonni tranquilli, puoi fare ogni sorta di pazzia con me, che io ti osserverò sorridendo dentro di me, ma non ti giudicherò, perché so cosa significa essere giudicati, quanto è pesante, e non obbligo nessuno a darmi parole o sguardi, semplicemente mi basta che tu sia felice e auguro a te tutto il meglio, nonostante tutto, anche se non mi hai dato nulla materialmente, io mi sento orgoglioso di te. Guardati intorno, guarda quante persone sono deboli e non ce la fanno, persone che vorrebbero aprirsi, ma che non ci riescono e rimangono sole, persone che vanno a scuola ma non sono fatte per lo studio e non ce la fanno, persone che hanno genitori cattivi che gli impediscono di avere una vita come quella di tutti gli altri, di poter avere relazioni normali, riuscire ad andare bene a scuola, trovare un lavoro, una persona che le ami, persone afflitte da un male interiore, depresse e non, che vivono ogni giorno come un inferno, persone che nascondono tutta la loro debolezza dietro una maschera sorridente di forza,  persone che ti prendono in giro,  persone che sembrano forti, ma solo per nascondere la loro debolezza, uguale alla tua, persone che si arrabbiano o sembrano indifferenti, ma solo perché sono dispiaciute di averti fatto qualcosa di male e sono troppo deboli per confessarlo. Persone che scappano, perché hanno paura. Ed ecco, sai… cosa è meglio per te? L’umanità o la felicità?
La felicità è irraggiungibile, anche se bisogna tendere ad essa, vedo tante persone che non sentono più nulla, che si sentono felici, solo perché hanno abbandonato la loro umanità, ogni forma d’amore e di compassione, persone che vogliono solo sentirsi bene, solo divertirsi, solo godersi la vita, gli esteti.
Ecco, quando io penso a questo, non provo più rabbia, ma provo compassione, quando mi sono voltato e ho visto te che cercavi di difenderti dagli altri nell’imbarazzo, ho provato compassione, perché ho visto che nel tuo cuore ingenuo c’è quella cosa, la debolezza, la fragilità che si chiama umanità. E allora è per questo che io sono qui, perché le cose più belle che potevo dire a qualcuno, non le ho ancora dette in vita mia, per dirti che quando vagherai per il mondo, tra mari in tempesta e mari tranquilli, pianure di brezze tranquille e irti monti freddissimi e terrificanti, di ricordarti che c'è qualcuno che è come te, io compreso, che accetta la tua umanità e che ti sostiene e ti ama per quello che sei, non mi interessa che si parli di qualcosa, non mi piacciono tutte queste parole, tutte queste finzioni, così innaturali, mi basta il tuo silenzio, il nostro silenzio, magari fosse per tutti così, magari si disilludesse la gente.
Ma mi basta che tu sia felice, non importa che noi siamo l’uno al fianco dell’altro, tutto passa, anche noi ci abbandoneremmo prima o poi forse. Non c'è nulla che io desideri veramente se non lasciare qualche cosa di buono in questo mondo, ti dico che già io ho lasciato qualcosa di bello, ma ancora sono vivo e mi adopero per fare di più e oggi, ricordando che domani potrei morire, piuttosto che restare qui senza averti dato nulla, ti regalo qualcosa, sì, un regalo, ma piccolo, di quelli che non sai se piaceranno o no, di quelli che non sai se andranno a prendere polvere come un soprammobile o se resteranno sempre al fianco di quella persona, di quei regali che non si fanno né a Natale, né a Pasqua, né per il compleanno, ma un regalo che si fa perché viene dal cuore.
Grazie di esserci,
so che sembra una pazzia tutto questo, ma sai, non mi interessa, siamo tutti così normali, i veri pazzi siamo noi, quelli “normali”, perciò ricordati che ti ho scritto per il semplice fatto che volevo darti qualcosa, ricordati che queste parole saranno sempre al tuo fianco, indipendentemente dal fatto che io ci sia oppure no. Portatele dietro per tutti questi anni, nascondile in un cassetto, perché ora non le capisci forse, ma un giorno le capirai, un giorno per te potrebbero essere un prezioso conforto, una salvezza, una preziosa compagnia e l‘importante è questo, in questo mondo così pieno di indifferenza, di giudizi sciocchi, costretti a camminare senza libertà.
Bene, ora è venuto il momento di lasciarti andare, ancora, grazie, grazie di esserci, che queste parole possano essere sempre con te e che la tua vita possa splendere come il sole nel cielo.
Anche se un giorno dovesse morire nel silenzio e nella monotonia, ricordati, una vita può splendere come mille soli, basta amare, solo così sarai felice, abbi sempre fede in questo, più di ogni altra cosa.

Ti auguro buona fortuna amica mia,
Ciao!

Con amore,
Un’anima qualunque

Scrissi anche il mio numero in fondo, piccolo, con inchiostro molto chiaro, quasi invisibile.

VirginiaWhere stories live. Discover now