Capitolo 11

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-Adriana-

Non sapevo cosa voleva da me quel ragazzo, però una cosa era certa: dovevo prendere una decisione riguardo alla proposta molto indecente che mi aveva fatto un paio di giorni fa. Erano passati ormai due giorni e non faceva altro che stuzzicarmi per avere quel fottutissimo bacio. Che poi non ne capivo il motivo sinceramente..perché voleva baciarmi? La domanda che mi perseguitava oramai, dalla mattina fino alla sera.
Per fortuna l'arrivo di Flavia, la cugina di Carmine, aveva reso l'atmosfera più tranquilla e scherzavamo di più tra di noi, anche se Nicole trovava sempre qualcosa con cui prendermi in giro e torturarmi verbalmente. Ero sempre stata indifferente ai suoi insulti, ma ultimamente, da quando mi trovavo su quella nave, era diventata insopportabile. Per fortuna non dovevo subirmi anche Carmine, poiché era diventato stranamente più dolce..
Amavo Flavia, cercava sempre di difendermi dalle offese di Nicole e la faceva stare zitta ogni volta. E poi vedere Nicole sottomettersi a qualcuno mi dava una sensazione di potere, e mi sentivo bene. Tutto grazie a Flavia.
Quella mattina mi svegliai controvoglia, per colpa di Cristian che non faceva altro che lasciarmi baci ovunque pur di svegliarmi. Era da un po' che non lo sopportavo più..da quel giorno della tempesta, e anche lui lo aveva capito. Facevamo entrambi finta di niente, ma infondo lo sapevamo che qualcosa era cambiato e stava cambiando.
Mi alzai controvoglia poggiandomi con la schiena ai cuscini del letto e girai lo sguardo verso Cristian.
"Buongiorno amore"
Si avvicinò per baciarmi come d'abitudine ormai e io ricambiai anche se controvoglia e nonostante il mio alito non fosse dei migliori.
Mugolai un 'mhh giorno' e mi strofinai gli occhi assonnata.
"Oggi Liam attraccherà la nave vicino un'isola individuata con la mappa. Quindi..dobbiamo festeggiare."
Si avvicinò sorridente e mi baciò di nuovo, ma questa volta con più voglia.
"Mhh interessante. È come festeggeremo?"
Già sapevo a cosa si riferiva e questa cosa mi innervosiva parecchio.
"In questo letto, magari con una sfilata come quella di un paio di giorni fa..mi piacerebbe molto rivederla."
Mi annusò il collo e me lo baciò stuzzicandolo con la punta del naso e io girai la testa infastidita. Ormai non c'era più la voglia di prima, non andavo su di giri solo al pensiero che mi toccasse..e dovevo ammetterlo: Cristian era stato solo un'attrazione fisica e nient'altro.
Lo spinsi via di dosso, nell'istante in cui le sue mani si allungarono verso l'interno delle mie gambe, e lui mi guardò torvo.
"Cosa ti succede? Se non ti va basta dirlo.."
Sbuffai nervosa e scossi la testa.
"Non è che non mi va, è solo che...non hai visto? È cambiato qualcosa tra di noi, ammettilo. Non è più come prima."
Lui si sistemò affianco a me.
"Non è più come prima per colpa tua. Sei tu che sei diversa. Non vuoi che ti tocchi, ti da fastidio un mio bacio e a stento mi sei vicina durante la giornata.. quindi se qualcosa tra di noi è cambiato, è per colpa tua!"
Restai a bocca aperta e anche se aveva ragione mi arrabbiai e iniziai ad alzare la voce. Forse avevo difficoltà ad accettare la verità..
"Quindi ora la colpa sarebbe la mia eh? E allora se stanno così le cose, perché non me l'hai detto prima? Perché non mi hai parlata?"
Lui girò il viso verso di me e puntandomi un dito contro iniziò ad urlare ancora più forte. Non era quello il risveglio che volevo..
"Ma che cazzo vuoi? Sei tu che da quando Carmine ti ha portata nei corridoi, sei cambiata. E non venirmi a dire che non è così, perché È COSÌ! Non so cosa abbiate fatto voi due e non voglio saperlo perché mi fido di te, ma io ce li ho gli occhi e ogni fottuto giorno, vedo come ti guarda, come tu guardi lui e come lui ti provochi sempre per avere un bacio da te..."
"È COSÌ CHE STANNO LE COSE?È QUESTO CHE PENSI?CHE IO ABBIA SCOPATO CON CARMINE?BEH TI SBAGLI PERCHÉ IO NON SONO COME NICOLE."
Mi alzai dal letto e iniziai a raccogliere il pantalone di una tuta e una maglietta da terra per poi vestirmi in fretta e furia.
"Cosa c'entra ora Nicole? Questa situazione riguarda me e te."
Scese anche lui dal letto scuotendo la testa. Io raccolsi i capelli in una coda decisa ad andare via da quella discussione inutile.
"Ora la difendi pure? È il colmo..io me ne vado. Quando la smetterai di incolparmi per tutto e di difendere Nicole fammi uno squillo."
Detto questo, aprii la porta della cabina e la sbattei alle mie spalle violentemente. Sbuffai più volte e mi incamminai verso il famoso ponte di comando.
Stavo per svoltare verso il corridoio che portava al ponte quando mi ritrovai davanti una figura massiccia e abbastanza più alta di me. Alzai lo sguardo e incontrai i suoi occhi. Color caramello,una distesa di cioccolato che da giorni, quando li guardavi, ti ispiravano dolcezza allo stato puro.
"Hey dove vai così di fretta?"
Sbuffai e voltai gli occhi al cielo per poi guardare altrove.
"Che cazzo t'importa?"
Lui rise e non la smetteva di fissarmi. Mi sentivo tremendamente a disagio con i suoi occhi addosso. E quando rideva poi..d'istinto sorridevo anche io, ma ero troppo arrabbiata quella mattina per farlo.
"Come sei acida stamattina..anche se lo sei tutti i giorni ma dettagli."
E rise di nuovo, quella volta rise di gusto, come se avesse fatto una battuta da premio Oscar. Io rimasi indifferente e decisi di sorpassarlo per andare a prendere un po' d'aria ma giustamente lui non me lo permise e mi si parò davanti.
"Hey che ti prende? Era una battuta.."
Lo guardai inasprita.
"Si e a me non fa ridere. Ora se permetti, vorrei andare a prendere un po' d'aria. Grazie, prego, ciao."
Lo spinsi e mi avviai verso le scale ma lui mi corse dietro e non si arrese.
"Okkei vengo con te."
Alzai gli occhi al cielo per la seconda volta e il mio nervosismo stava per esplodere. Se non la smetteva gli avrei tirato un bel calcio nelle palle e poi avrei riso io di gusto.
"Ma che cazzo vuoi da me? Cosa ho di interessante? Voglio stare sola per un po' senza nessuno che rompa le palle e se starai dicendo a te stesso che non mi rompi le palle, beh ti sbagli, perché la rottura di palle sei proprio tu."
Continuai a camminare fino in cima alle scale e quando trovai la porta sorrisi soddisfatta,la aprii e mi fiondai fuori con la speranza che le mie parole avessero fatto allontanare Carmine..ma no, lui era dietro di me con la testa china a guardarsi le scarpe da chissà quanti soldi.
Scossi la testa arrabbiata e mi soffermai a guardarlo avvicinarsi. Andatura elegante e sicura di sè, capo chino e indossava il pantalone grigio di una tuta a cavallo basso, con una semplice canotta a righe nera e a bretelle che scopriva le braccia muscolose e lasciava intravedere i muscoli dell'addome. Aveva le mani nelle tasche della tuta e i capelli lisci trasandati. Mi ritrovai a fantasticare sul suo fisico, non fantasie erotiche ma lo immaginai in costume e pensai a come sarebbe stato accarezzare quei muscoli delle braccia e quegli addominali..
Non pensai alle conseguenze della mia improvvisa curiosità sul suo fisico, infatti mi ritrovai Carmine fermo immobile davanti a me e con un sorrisetto che la diceva lunga, sulle labbra.
"Allora vuoi restare qui a fissarmi ancora per molto?"
Alzai lo sguardo verso i suoi occhi che al sole caldo, mattutino sembravano una dolce cascata di cioccolato al latte.
"Come fai ad essere così fastidioso? Dio.."
Sorrisi per la prima volta quella mattina e mi avviai verso la panchina sulla quale era iniziata la mia storia con Cristian. Ne accarezzai la superficie in metallo semi fredda e ancora bagnata di rugiada.
Mi voltai verso Carmine e senza pensarci due volte, lo abbracciai. Essendo più alto di me gli arrivavo al collo, ma lo strinsi forte, come se fosse stato la mia unica salvezza in quel momento. Lui per un attimo rimase immobile ma poi mi strinse tra le sue braccia. Inspirai forte l'odore che accoglieva la sua canotta e mi lasciai andare a quell'abbraccio. Ne assaporai ogni secondo, e pensai di restare così per sempre, ma poi lui si staccò un po' sconvolto e imbarazzato e io arrossii violentemente.
"Scusa io...non l'ho fatto apposta."
Non riuscivo a ragionare, né a pronunciare una frase sensata, avevo ancora il suo odore stampato in testa.
"Si invece..se ti va puoi raccontarmi cosa è successo. Mi devi delle spiegazioni."
Pensai se fidarmi o meno, ma fui persuasa dai suoi occhi così rassicuranti e decisi di raccontargli di quella mattina.
"Ho litigato con Cristian..è che mi sono resa conto di non essere attratta da lui come prima..e poi lui mi ha dato addosso e ha difeso Nicole e bla bla bla."
Lui annuì pensieroso.
"Cosa c'entra Nicole scusa?"
"Lui pensa che io sia come lei, ci ha visti insieme e ha notato le frecciatine che mi mandi ogni tanto e le ho notate anche IO."
Rise e scosse la testa.
"Chiedo scusa madame, ma abbiamo fatto una scommessa. E comunque non mi fiderei tanto del tuo ragazzo..ha qualcosa che non va."
Lo guardai confusa e notai come strusciava le mani sui pantaloni per asciugare il sudore. Era nervoso.
"Qualcosa del tipo?"
Girò lo sguardo verso di me e si morse il labbro inferiore.
"Senti..devo dirtelo anche perché è per il tuo bene e se dopo starai male sappi che io sono qui e potremmo fare qualsiasi cosa pur di farti distrarre.."
Il cuore iniziò a martellarmi forte nel petto, e il respiro mi si fece affannoso dalla paura. Cosa aveva fatto Cristian che io non sapevo ma che Carmine ne era a conoscenza? Volevo saperlo.
"Parla."
Lui annuì sovrappensiero.
"In pratica l'anno scorso litigai con Nicole per.. Ehm aver avuto una serata focosa con una tipa davvero wow e.."
Lo interruppi infastidita dai suoi commenti sarcastici.
"Senti risparmiati i commenti sarcastici, voglio sapere cosa ha fatto quel bastardo."
Lui rise e continuò.
"Litigai con lei per questa serata perché uno dei miei amici fece la cosiddetta 'spia'."
Fece le virgolette con le mani alla parola spia e io lo interruppi di nuovo.
"Begli amici che hai.."
Mi guardò serio.
"Smettila di interrompermi, mi da fastidio."
"A me da fastidio il tuo essere te stesso come la mettiamo?."
Mi mostrò un sorriso perverso e non potei evitare di alzare gli occhi al cielo.
"Ma l'odio può derivare anche da un amore impossibile.."
"Okkei continua la tua storia grazie."
Rise di nuovo e riprese a parlare.
"Dov'ero? Ah si, quando litigai con lei, il giorno dopo andai a trovarla a casa sua per fare pace ma quando entrai in casa, la trovai a letto con un altro."
Lo guardai confusa. Cosa c'entrava Nicole con Cristian?
"E cosa c'entra Cristian in tutto questo?"
"Quell'altro era Cristian."
Rimasi a bocca aperta, sconvolta,sbigottita,e incazzata nera. Così capii perché aveva difeso Nicole. Strinsi i pugni e sentii le unghie penetrare dentro la carne. Le nocche divennero bianche e percepii il sangue uscire dai palmi delle mani.
Quello che mi aveva detto Carmine non dimostrava se i sentimenti di Cristian per me erano sinceri ma comunque aveva scopato con quella puttana di Nicole e l'idea di aver baciato le sue labbra, che a loro volta avevano baciato quelle di Nicole, mi fece rivoltare lo stomaco e non avevo nemmeno fatto colazione.
Carmine notò le mie mani chiuse a pugno e il sangue scendere fluido e si avvicinò spaventato aprendomi le mani.
"Hey ascoltami. Non posso sapere se lui sia qui per un motivo preciso, e non posso nemmeno dirti se stia con te per interesse o cos'altro, ma se vuoi possiamo scoprirlo. Io e te..invece di farti del male. Perché devi rovinare delle mani così potenti? Mani che mi hanno ridotto la schiena a pezzi..fa ancora male sai?"
Il mio sguardo passò da nervoso e infuriato a sorridente grazie a lui. Anche lui sorrise complice e mi prese le mani. Le guardò accuratamente e mi fece segno di seguirlo. Ci alzammo dalla panchina e mi portò verso una specie di sottocoperta nascosta dietro la cabina di comando. Scendemmo tre gradini e al centro della stanza c'era una specie di pozzo che ti permetteva di raccogliere l'acqua del mare. Lui la raccolse in un secchio e mi ci fece immergere le mani dentro. Bruciava ma dopo un po' mi abituai e quando tolsi le mani dall'acqua erano pulite e con dei segni bianchi al centro dei palmi.
Lasciò il secchio con l'acqua dentro la stanza e tornammo vicino la panchina, stavolta non ci sedemmo.
"Cosa ti va di fare?"
Abbassai la testa nervosa.
"Cosa ti fa pensare che io voglia stare con te?"
"Perchè sono stupendo e ti faccio eccitare in una maniera assurda? Guarda che muscoli!"
Lo spinsi via e lui si spostò appena.
"Ma smettila."
Ridemmo entrambi e tutte lo nostre paure, le preoccupazioni, in quel momento divennero nulla. Forse mi trovavo con la persona giusta e al momento giusto, mi dissi.
Continuammo a ridere di gusto e quando ci fermammo, avevo le lacrime agli occhi.
"Grazie.."
Gli dissi. Carmine fece spallucce e all'improvviso sentimmo dei passi avvicinarsi velocemente verso di noi.
Ci voltammo spaventati e ci ritrovammo Liam di fronte, allarmato.
"Non vi trovavamo..siamo arrivati vicino un'isola. Stasera si festeggia."

-Carmine-

Stare con Adriana quella mattina, mi aveva arricchito il cuore di gioia. E sapere che ero io la causa di quei sorrisi non faceva che aumentare i battiti del mio cuore. Pensavamo che non ci avesse visti nessuno quella mattina, ma non fu così. Nicole ci vide e avevamo litigato di brutto, ma poco mi importava, tanto anche lei mi aveva tradito no? Forse sbagliavo a ragionare in quel modo, ma tanto io ero sicuro di non aver fatto nulla di male con Adriana, a parte rivelare cosa aveva fatto Cristian e perché non mi convinceva quel ragazzo. Almeno che, far ridere una persona non era un'azione sbagliata..
Andai sul ponte di comando, erano le sei del pomeriggio e il sole era ancora alto nel cielo, mostrando il suo lato migliore. Il rumore del mare accompagnava i miei pensieri e cacciai dalla tasca le mie amate sigarette: era la prima volta che fumavo per lo stress mentale. Ne presi una e la accesi per poi aspirare e cacciare il fumo poco dopo. All'inizio mi girò la testa ma andai avanti ad aspirare fino ad abituarmi. Eravamo arrivati su quest'isola sconosciuta da un paio di ore e Liam e Flavia erano scesi a controllare il territorio e a raccogliere scorte. In quel momento si trovavano tutti dentro a festeggiare e organizzare la serata in discoteca di quella sera, ma io volevo stare da solo e pensare. Pensare a cosa fare con Adriana, capire bene i miei sentimenti o se era solo interesse. E soprattuto, capire se veramente mi odiava come dimostrava la maggior parte delle volte, in cui ci urlavamo contro.
"Che fai qui solo?"
La sua voce. Mi ritrovavo a pensarla e poi me la trovavo davanti.. anche se quello era l'unico momento in cui non avrei voluta vederla. Non volevo pensasse che fossi un drogato, anche se lo ero, ma stavo cambiando e avere una sigaretta tra le dita non significava nulla...
"Niente."
Avvicinai le labbra al filtro ma prima di aspirare girai la sigaretta verso Adriana come per offrirgliela però lei scosse il capo. Feci spallucce e aspirai ancora una volta cacciando il fumo fuori le labbra, per poi ammirare come si disperdeva nell'aria estiva e afosa.
"Perché?"
Mi chiese, e io mi sentii in dovere di spiegarle il motivo.
"Nicole. Ci ha visti stamattina."
Dissi soltanto, sperando che potesse capire. Lei annuì comprensiva e si avvicinò di un passo guardandomi mentre aspiravo di nuovo.
"Ok passa."
La guardai confuso e lei fece segno con la mano di passarle la sigaretta.
"Ma sei sicura?"
Annuì anche se con una lieve insicurezza nello sguardo. Gliela passai e la prese tra le dita con estrema delicatezza.
"È la tua prima volta vero? Stai attenta quando aspiri perché potrebbe-"
Appena lo dissi, la vidi tossire fortemente e iniziai a ridere spontaneamente. Ero arrivato sul ponte incazzato nero e con la voglia di spaccare tutto, e in quel momento invece stavo ridendo più che mai, come un bambino in un parco giochi.
"Dai qua scema."
Si poggiò con le mani sulle ginocchia e mi passò la sigaretta incazzata. La presi e gettai la cenere in più.
"Guarda e impara tesoro."
Le mostrai come fare ma dopo aver provato un altro paio di volte continuò a tossire, anche se di meno, e si arrese delusa. Feci l'ultimo tiro e la buttai a terra per poi schiacciarla con il piede.
"Come mai hai voluto provare?"
"Non lo so..forse perché non l'ho mai fatto e ho pensato che se la prima volta l'avessi fatto in tua presenza sarebbe stata meno imbarazzante e ridicola..e poi anch'io ho litigato di nuovo con Cristian e quindi...scusa"
La presi tra le braccia senza pensarci due volte e la strinsi fino a sentire il battito del suo cuore. Il mio iniziò a battere in modo alquanto sfrenato e mi staccai imbarazzato con la paura che avesse potuto sentirlo.
"Ehm..andiamo dagli altri?"
"Si,però ti prego non parlare agli altri di questo mio imbarazzante fallimento."
Ridemmo entrambi e ci avviamo verso le scale della discoteca per aiutare gli altri con i preparativi.
"Certo che no..anche se potrei ma non voglio."
Ed era vero, non volevo. Non volevo farmi odiare come prima, volevo solo stringerla per sempre tra le mie braccia. Nient'altro. Volevo prendermi cura di lei e farla ridere in qualsiasi modo possibile. E quella sera in discoteca promisi a me stesso di non fare nessuna follia, ma di sicuro lei l'avrebbe fatta. Come per esempio, regalarmi un semplice bacio..

*SPAZIO AUTRICE*
So che probabilmente vi romperete le palle di leggere dopo questo luuuuunghissimo capitolo però chiedo di cagarmi per cinque secondini lol
È la prima volta che scrivo dopo un capitolo, perché fino a poco fa lo reputavo inutile, ma ora leggendo altre storie mi sto rendendo conto di quanto sia utile capire i lettori della propria storia, e interagire con loro, quindi io vi chiedo di scrivere quel che cazzo vi pare nei commenti del capitolo🙈 scherzi a parte, scusate gli eventuali errori ma ho fatto le corse per scriverlo, nonostante sia impegnatissima con la scuola. Vi avviso che il prossimo capitolo sarà importantissimo hehehe e succederanno parecchie cosette..quiiindii ne approfitto per farvi delle domande: secondo voi cosa accadrà in discoteca tra Carmine e Adriana? Scopriranno qualche notizia interessante su Cristian e Nicole? Io sono qui per rispondere a tutti❤️❤️ grazie per le visualizzazioni vi adoro.
much love
-Adry

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