Capitolo 3

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Per fortuna il bicchiere si ruppe e cadde a terra e quindi non mi sporcai. Stavo per abbassarmi quando la persona che avevo scontrato si abbassò al posto mio.
"Faccio io,tranquilla."
Era una voce maschile. Si alzò da terra e appena lo vidi mi incantai. Capelli cenere e un po' sbarazzini e occhi verdi. Indossava un jeans e una camicia violetta. Era uno schianto.
"Ci servirà qualcosa per asciugare la macchia e raccogliere il vetro."
Continuavo a fissarlo e soprattutto fissavo il piercing che aveva al labbro inferiore a forma di cerchio. Qualcosa dentro di me si mosse e mi fece sentire accaldata.
"Si ehm scusa io..io non volevo. È che sono un po' maldestra, mi capita molto spesso di urtare le persone e..oh scusa sto parlando troppo."
Il ragazzo rise e scosse la testa. Aveva un sorriso da farti scogliere le unghie delle dita.
"No tranquilla..io comunque sono Cristian, piacere."
Guardai la sua mano e per la prima volta desiderai che mi toccasse, volevo toccare quella mano e accarezzarne la pelle. Ma scossi la testa disorientata e allungai la mia di mano altamente imbarazzata.
"Adriana.."
Strinsi la sua mano e mi si formò un nodo allo stomaco. Ma che mi stava succedendo? Non ero mai stata così prima d'ora con un ragazzo. Cioè in realtà si lo ero stata, ma con Andrea il mio ex e da allora mi promisi di essere acida con tutti, nessuno escluso.
"Ehm..Dovremmo chiamare qualcuno per pulire questo macello."
Nemmeno il tempo di terminare la frase e arrivò Carmine assieme a Nicole e quando mi vide posò lo sguardo sul bicchiere rotto per terra e giuro che le sue orecchie divennero rosso fuoco dalla rabbia. Ero nei guai.
"MA CHE CAZZO COMBINI EH SBADATELLA? FAI SEMPRE QUESTO. FAI GUAI DOVUNQUE. HAI IDEA DI QUANTO COSTASSE QUEL BICCHIERE?"
Nicole cercò di mantenere Carmine per le spalle e di tranquillizzarlo e ci riuscì.
"Non ti rivolgere a una ragazza in questo modo. Non l'ha fatto mica apposta?"
Oh no. L'ultima cosa che volevo, era di essere difesa da qualcuno. Sapevo cavarmela da sola.
"Cristian stanne fuori..non c'entri, sono io che ho fatto cadere il bicchiere. Io sono quella che ti ha urtata."
Lui scosse la testa in disaccordo ma prima che potesse ribattere si intromise anche quella cagna di Nicole.
"Tranquillo Cristian..tanto cosa vuoi che capiscano i poveracci come lei?"
Mi trattenni dal tirarle i capelli e mi allontanai alla ricerca dei miei genitori. Intanto attorno a noi si era radunata un po' di gente e per passare spinsi tutti senza chiedere scusa. Ero incazzata nera. Volevo solo andare via, mangiare una buona pizza sul mio comodo divano e togliermi quei tacchi orrendi. Odiavo quel tipo di gente ignorante e che pensava solo ai soldi.
Vidi i miei genitori da lontano che parlavano ancora con Massimo e li raggiunsi furibonda.
"Tesoro eccoti qui. È tutto ok?"
Mio padre si avvicinò e mi fece segno di cambiare subito espressione. Stavo odiando tutti, porca Nicole.
"Papà io.."
Non mi lasciò finire la frase perché già sapeva cosa avrei voluto dire.
"Vieni, stiamo andando a cenare. Stiamo al tavolo con Massimo. È stato gentilissimo a farci sedere con lui."
Fu il colmo. Dovevo anche mangiare con lui. Sedere al tavolo con lui. Guardarlo. Non potevo e non volevo.
"Non ho fame"
Dissi e me ne andai verso una panchina che avevo visto prima, quando stavamo salendo sulla nave. Era isolata, vicino la cabina del comandante. Magari lì sarei potuta stare da sola.
Mi sedetti e mi tolsi le scarpe. I miei poveri piedi. Sbuffai esausta e stavo pensando di andarmene nella cameretta e dormire quando vidi delle scarpe da ginnastica avvicinarsi alla panchina. Pensai fosse Carmine ed ero già pronta a tirargli un pugno ma quando alzai la testa vidi due occhi smeraldo che mi guardavano dispiaciuti.
"Scusami..per il bicchiere, per la scenata, che sono scappata..si beh scusami per tutto."
Lui scosse la testa e sorrise. E mi scappò un sorriso a mia volta. Ma giurai che non l'avrei fatto più.
"Insomma come primo incontro non è stato un granché eh?"
Risi forte e annuii. Trattieniti Adriana. Non farti persuadere.
"Eh già..che ci fai qui?"
Spostò lo sguardo su di me e si sedette.
"Cercavo te e mi sa che ti ho trovata. Senza scarpe ma ti ho trovata."
Risi ancora una volta. Proprio non ce la facevo a non ridere. Ero un disastro.
"Beh eccomi qui..."
Seguì un silenzio un po' imbarazzante e poi decisi di parlare per prima.
"Non vai a cenare?"
Lui scosse il capo e il ciuffo ondeggiò a destra e a sinistra. Ne ammirai la morbidezza e avrei tanto voluto accarezzare i suoi capelli. Girai lo sguardo sulle persone che si accalcavano per andare a cenare e di lì a poco saremmo stati soli.
"Non ho fame. Tu?"
Scossi anch'io la testa e la mia treccia si disordinò leggermente.
"Andiamo a fare una passeggiata?..Così per conoscerci meglio."
Mentre lo disse si toccò i capelli e puntai gli occhi di nuovo sulla sua mano. Guarda altrove Adriana, guarda altrove.
"Dovrei rimettere i tacchi.."
Sbuffai e lo guardai supplichevole. Lui si alzò dalla panchina e mi porse la mano.
"Chi ha detto che devi metterteli? Ho parlato di una passeggiata e non di come vestirti.."
Mi fece l'occhiolino e presi la sua mano per alzarmi. In una mano avevo le scarpe e nell'altra stringevo la sua mano. Volevo accarezzarne il dorso ma era un gesto troppo intimo..anche tenersi per mano lo era ma mi piaceva.
"Chi è quel tipo che ti ha urlato contro? È snervante.."
Annuii in segno di approvazione e mi venne in mente la scenata di prima e di quando Nicole chiamò Cristian per nome, proprio come se già lo conoscesse..
"Come faceva a sapere il tuo nome Nicole?"
Lo guardai per capire se mentisse.
"Ehm..l'ho conosciuta prima, quando stavamo salendo sulla barca e quindi..."
Lasciai la sua mano e feci si con la testa incerta. Non sapevo se crederlo ma del resto non lo conoscevo bene quindi..
M'incamminai verso il ponte con Cristian che mi seguiva e d'un tratto se ne uscì con "credi al colpo di fulmine?"
Lo guardai allibita e sconcertata allo stesso tempo. Non sapevo cosa rispondere perché avevo già capito quella sua domanda su cosa andava a parare e non sapevo se ero pronta. Si insomma non lo conoscevo nemmeno...una parte di me moriva dalla voglia di riprovarci e l'altra parte di me si creava mille problemi e non era per niente d'accordo. Tic tac tic tac cosa rispondere?
"Ehm..cosa vuoi dire?"
Decisamente no come risposta. Adriana stasera mi stai deludendo.
"Insomma, l'amore a prima vista. Quando vedi per la prima volta una persona e subito te ne innamori.."
Si mise al mio fianco e poi pensai a Nicole..forse era lei la ragazza..forse il colpo di fulmine era avvenuto con lei. Si dai era impossibile innamorarsi di una come me. Una che non faceva altro che cadere e rovesciare cose su cose. Una acida come me.
"Oh si..cioè non so se crederci o meno. Non credo mi sia mai capitato.."
Cristian si girò verso di me. Ed ebbi un sussulto. Il mio cuore ebbe un battito accelerato e pensai 'hey non giocare brutti scherzi tu laggiù'
"Io credo che a me sia capitato proprio stasera sai.."
Lo guardai confusa in cerca di una risposta.
"Vuoi dire con Nicole?"
Si stava avvicinando e io stavo pensando di allontanarmi e scappare ma la mia risposta lo fece fermare.
"Cosa?..no!"
Mi guardò e i suoi occhi mi accecarono. Lo avevo a pochi centimetri di distanza e i nostri sguardi passavano dagli occhi alle labbra. Sentivo il suo respiro sempre più vicino e più lui si avvicinava, più io mi abbassavo all'indietro. Se ne accorse e posò la sua mano attorno alla mia schiena per non farmi cadere e ad un tratto si gettò su di me. Le sue labbra toccarono le mie decise e dopo un pò accompagnai i suoi movimenti con le mie. Lasciai cadere i tacchi a terra e posai le mani sul suo petto. Mentre lo baciavo sentivo il metallo freddo del piercing a contatto con le mie labbra. Schiuse le labbra deciso a farmi conoscere la sua amica lingua e acconsentì. Allungai le braccia dietro al collo e quando mi staccai dalle sue labbra mi uscii un gemito, strozzato subito da un altro bacio. Ci stavamo baciando. Eccome se sapeva baciare. Io e una specie di sconosciuto. E mi piaceva questa cosa. Da morire.

la marea ci salveràUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum