XIV.

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Quando tutto fu terminato era prossimo Natale. Chiusi la scuola di Morton avendo cura che la separazione, almeno da parte mia, non riuscisse sterile. La buona fortuna schiude la mano come il cuore, e il dare è una nuova gioia.

Il signor Rivers giunse nel momento che avevo chiuso la porta e facevo sfilare davanti a me le scolare, il cui numero era giunto a sessanta; stavo ritta, con la chiave in mano pronta a fare adi particolari a una mezza dozzina delle migliori tra le mie alunne.

Sarebbe stato difficile di trovare presso nessun contadino inglese ragazze più composte e educate di quelle.

— Non vi par grande abbastanza il premio per una sola stagione di cure? — mi disse Rivers quando le ragazze se ne furono andate. — Non siete felice del bene che avete fatto?

— Senza dubbio.

— Non vi pare che una vita tutta dedita alla rigenerazione dell'umanità, sarebbe bene spesa?

— Sì, — dissi, — ma non potrei viver sempre così; ho bisogno di godere delle mie facoltà e di sviluppare quelle altrui.

"Non richiamate né il mio corpo né il mio spirito verso la scuola; ne sono uscita e voglio pienamente profittare delle vacanze.

Il viso di Saint-John si fece serio.

— Ebbene, che ardore subitaneo! Che cosa volete fare dunque? — disse.

— Voglio essere operosa per quanto è possibile. Ma prima di tutto voglio pregarvi di cedermi Anna.

— Avete bisogno di lei?

— Sì, vorrei che venisse con me a Moor-House. Diana e Maria giungeranno in settimana e vorrei che trovassero tutto in ordine.

— Capisco; credevo che voleste partire per qualche gita, ma preferisco che non vi allontaniate. Anna verrà con voi.

— Allora ditele di star pronta per domani; eccovi la chiave della scuola: domani vi darò quella della casa.

— Si direbbe, a vedervi, che foste molto contenta; non capisco come possiate esser gaia dal momento che non so con quale occupazione sostituirete quella che abbandonate. Quali intenzioni, quali ambizioni avete? Insomma, qual'è lo scopo della vostra vita?

— La mia prima intenzione è di ripulire (sapete tutta la forza di questa parola?) di ripulire Moor-House da cima a fondo, la seconda è di lustrar tutto con olio e cera, fino a che ogni oggetto non sia lucente, la terza è di accomodar seggiole, tavole e letti con precisione matematica; poi di consumare una quantità enorme di torba e di carbone per scaldare tutte le stanze; finalmente i due giorni che precederanno l'arrivo delle vostre sorelle saranno impiegati da Anna e da me a sbattere uova, a impastar farina, a grattugiare spezie ed a scegliere le uve secche, a preparare i pasticci di Natale e a celebrare tutti i riti culinari che non posso bene spiegare a chi non è fra gl'invitati.

"In una parola è mia intenzione di preparar tutto e di tener tutto pronto per l'arrivo di Diana e Maria; la mia ambizione è di far loro una accoglienza ideale.

Saint-John sorrise leggermente, ma pareva poco contento.

— Tutto ciò va bene per il momento, — disse, — ma spero seriamente che quando sarà svanita questa prima gioia, voi bramerete qualcosa di più alto che le gioie della famiglia.

— Ma non v'è nulla di meglio al mondo!

— No, Jane, no. Questo mondo non è un luogo di godimento; non è neppure un luogo di riposo; non vi fate indolente

— Al contrario voglio essere operosa.

— Jane, ve lo perdono per il momento e vi accordo due mesi per godere pienamente della vostra nuova posizione e della gioia di aver trovato una famiglia; ma dopo quel tempo spero che guarderete al di là di Moor-House e di Morton, delle affezioni fraterne, della calma egoistica, del benessere sensuale che procura la civiltà; spero che allora sarete di nuovo turbata dalla forza della vostra energia.

Jane Eyre - Charlotte BrontëDove le storie prendono vita. Scoprilo ora