A Wish

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«Che diamine stai facendo?» sussurrò, la voce assolutamente incrinata mentre si guardava intorno con un sorrisetto a smascherare quel finto tono canzonatorio.

Do un motivo a tua madre per odiarmi di più, si ritrovò a pensare, ghignando tra sé e sé.

Richie scalò il traliccio di legno per i rampicanti sentendosi quasi un cavaliere che giunge in soccorso dell'amato rinchiuso in una torre. Magari la sua armatura non era particolarmente lucente e lo scotch che manteneva insieme i suoi occhiali malridotti non poteva essere definito un galante accessorio, ma le sue intenzioni erano sicuramente nobili. Il cuore che pompava veloce contro la cassa toracica mentre pregava di non cadere al suolo, rischiando non solo di rompersi l'osso del collo, ma ancor peggio, di essere beccato dalla signora K.

«Ti porto a vedere le stelle!» disse ovvio, scavalcando la finestra e irrompendo nella camera con un sorriso vittorioso stampato in faccia, che non fece altro che incrementarsi quando Eddie si corrucciò.

«Non posso uscire, lo sai.» brontolò, lasciandosi andare ad un sospiro sconsolato.

«Le vedremo da qui.» affermò serio.

«Da qui non si vedono, siamo in centro e circondati da abitazioni.» la voce pratica e svelta mentre dava le sue motivazioni senza prendere fiato: assolutamente la creatura più carina dell'intero universo.

«Uomo di poca fede.» lo prese in giro, sfilando lo zaino tra le spalle e frapponendolo tra di loro, come se quello bastasse a risolvere ogni dubbio del più basso.

«Rich, non puoi stare qui. - mormorò, lanciando occhiate furtive alla porta della sua camera. - Se mia madre sale e ci scopre per me è la fine.» concluse, scendendo a guardarsi i piedi scalzi.

«Chiudi a chiave.» disse, noncurante della situazione. Non gli importava un accidente della signora K. e della sua mania ossessivo-compulsiva nei confronti del figlio. Eds voleva vedere le stelle, e lui gli avrebbe dato quelle cazzo di stelle.

«E se sale?» fece allora.

«Mi nascondo sotto il letto.» annuì convinto, poggiando lo zaino per terra e prendendo ad armeggiare con il contenuto.

«E come giustifico la porta chiusa?»

«Che ne so io, dille che ti stavi masturbando, la traumatizzerai a vita ma almeno non farà domande.»

«Non conosci mia madre, se le dico una cosa del genere mi porta in chiesa per farmi esorcizzare.» incrociò le braccia contro il petto gonfio e provò a dare una parvenza di serietà a quelle parole assolutamente ridicole. Richie alzò gli occhi al cielo, ma non diede cenno di volersi muovere da lì.

«Eds, stai zitto e chiudi quella dannatissima porta a chiave.» e mentre il suo migliore amico seguiva le sue istruzioni, imprecando silenziosamente contro di lui, Richie estrasse il suo gioiellino dalla tasca principale della cartella, dirigendosi verso il letto. Lo posizionò sul comodino, staccando l'abat-jour dalla presa, e inserendo la spina collegata al curioso oggetto, che Eddie non riuscì ad identificare.

«Ho paura a chiederti cosa sia e soprattutto che materiali hai utilizzato per fare quel... coso.» perché, palesemente, quello non poteva essere un semplice pezzo di antiquariato comprato per pochi soldi in un mercatino dell'usato. No, era molto più spaventoso.

«Tranquillo, sono cianfrusaglie trovate in giro vicino dai Barrens, del tutto innocue.» la voce innocente a celare quanto realmente si stesse divertendo.

«Mi stai dicendo che hai appena poggiato sul mio comodino uno schifo fatto con materiali provenienti dalla scarico di una fogna?» domandò esterrefatto, il respiro pesante che preannunciava un attacco d'asma non fermò Richie dal continuare a prenderlo in giro.

Rewrite the Stars [Reddie]Where stories live. Discover now