- just carry me home tonight.

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Aveva parlato lentamente, quasi ala sua stessa mente faticasse a elaborare quel che aveva da dire. In quel momento, Edd fece caso a qualcosa che, pur avendo saputo da sempre, non aveva mai davvero tenuto in considerazione. Anche da ubriaco, anche quando l'alcol inibiva ogni fibra del suo corpo, Tom non era capace di aprirsi. C'era sempre qualcosa che nascondeva agli occhi di tutti, persino ai propri; qualsiasi sentimento sgradito veniva rinchiuso in uno scrigno segreto, chiuso a chiave, e rimaneva lì, a marcire – oppure ad ingrossarsi. A diventare enorme, pesante, fino a che non diventava un fardello troppo pesante da portare. Era allora che entrava in scena l'alcol; doveva essere un supporto, un aiuto per portare quella zavorra, delle ruote per trascinare il carico.

Peccato che quel supporto non durasse per sempre. Ad un certo punto svaniva, Tom doveva portare nuovamente il peso da solo e il ciclo ricominciava. Un circolo vizioso, dei binari su cui era impossibile rallentare.

Come aveva fatto a non accorgersene prima? Un velo di sensi di colpa si posò sul cuore di Edd. Vivevano insieme da anni, si conoscevano da ancora più tempo; erano cresciuti insieme. Anche quando tutto il resto del mondo era troppo impegnato a girare per notare che lui era rimasto indietro, Tom si fermava, se lo caricava in spalla e lo aiutava a tornare in pista.

Cos'era che lo aveva sempre oscurato? O meglio, chi?

Poi la risposta arrivò. Lo colpì in faccia come un mattone.

Tord. Tom era geloso del modo in cui Tord flirtava con lui, era geloso del modo in cui Tord attirava tutte le sue attenzioni, era geloso del modo in cui Tord diventava sempre la prima scelta. Tom era geloso di Tord.

«Tom... Tu sei innamorato di me?»

Ci fu silenzio. Tom non rispose, in nessun modo. Le sue dita erano cristallizzate intorno al manico del boccale, la sua gamba aveva smesso di agitarsi come in preda ad un tic nervoso, persino il petto si alzava e si abbassava lentamente. Solo il labbro tremava, quasi a trattenersi, incapace di lasciar uscire delle parole troppo pesanti, delle parole che la sua lingua non riusciva a trascinare fuori. I suoi occhi si posarono appena su di lui, fragili e lucidi come vetro sottile, poi il suo sguardo cadde sul pavimento, poi di nuovo sul banco davanti a lui, e lì rimasero.

Evidentemente era un sì.

Che stupido, che era stato.

Edd scese dallo sgabello, posizionandosi di spalle davanti a Tom, le braccia allargate.

«Che cazzo fai?»

«Salta su.» Si limitò a rispondere Edd, voltando appena il viso verso di lui. «Ti porto a casa.»

«Guarda che le ho le gambe, posso andare anche da...»

«Mi dispiace.» lo interruppe Edd, la bocca piena di parole che parevano avere una certa urgenza di uscire. «Per tutto. Sono sempre stato un idiota, ti ho sempre praticamente ignorato. Perdonami. Ti prometto che sarà diverso. Da adesso sarai la prima cosa, per me.» Forse questa non gli era venuta fuori tanto chiara, a pensarci. «Intendo, come dire, come, uhm... fidanzati? O... qualcosa del genere?» E fu così che quella che doveva essere una poetica proposta fu irrimediabilmente rovinata.

Per fortuna, Tom parve aver capito ugualmente. «Guarda che se non vuoi non...»

«Sì che lo voglio! Senti, lo so che il cervello di un tostapane, ma cose del genere le so pensare!»

Edd strizzò gli occhi, ancora immobile e lo sguardo fisso a terra, nella sua mente un mantra di preghiere che il rossore sulla sua faccia si desse una mossa a sparire.

Il suo cuore perse un battito nel sentire il peso di Tom sulla propria schiena, le braccia a circondare il suo collo. «Portami a casa, allora.»

Le labbra di Edd si piegarono appena in un sorriso, mentre stringeva con le mani le gambe di Tom intorno alla propria vita. «Va bene.»

So if by the time the bar closes

and you feel like falling down

I'll carry you home tonight.



*ೄ˚➳ writer's corner ✿


Yo!
Ancora una volta, dopo mesi, Happy risorge dai morti e posta questo sclero da millecento parole fatto in un'ora su un fandom che nessuno si calcola!
Raga non so voi ma io mi faccio una pena tremenda.
Avevo in mente questa robetta da un po' in realtà, tipo da quando mi sono fatta venire l'ansia scoprendo che We Are Young dei fun. risale già ad una decina di anni fa essendo del 2011. Sì signori, impanichiamoci tutti insieme per il tempo che non è mai stato autorizzato da nessuno a passare così velocemente.
In più, durante l'estate ho sprecato il mio tempo, invece che a studiare [i libri di greco la fissano minacciosamente dallo scaffale], ad apppassionarmi ad Eddsworld e in particolare ad affezionarmi a Tom. E su questo punto specifico faccio meglio a non dilungarmi per non sprecare tutto il resto del giorno. Sappiate solo che era passato un po' da quando un personaggio mi aveva completamente trascinato in fissa, ma sapete com'è - ah shit, here we go again.
Niente, faccio meglio a fermarmi qui.
I commenti sono sempre graditi!

Bacioni,

happy.

- just carry me home tonight.Where stories live. Discover now