You're safe with me

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Mancavano ormai solo pochi minuti alla mezzanotte e gli invitati si affrettarono a circondare un piccolo tavolino rettangolare, sul quale la torta era già stata poggiata.
Fino a quel momento tutti avevano ballato come pazzi, fatto il trenino, riso e anche bevuto, ma nei giusti limiti.
Ora Claire, stretta a John, scrutava incantata sua sorella, già pronta accanto alla torta per spegnere le candeline.
-Quanto manca?- domandò un cameriere accanto Brian
-Due minuti- gli rispose il riccio
-Ci serve un accendino!- si allarmò un altro cameriere
-Il nostro si è rotto-
-Solo alle feste di Eleonor può succedere una cosa del genere- scosse il capo George procurando una risata a Nicole, così come a tutti i Bright
-Roger renditi utile- Claire richiamò il biondo sfottendolo, il quale le dedicò una smorfia che di divertito aveva ben poco, dirigendosi poi dai due ragazzi, porgendo loro l'oggetto in questione
-Un minuto!- annunciò Patrick leggendo l'ora sul proprio orologio da polso.
Da lì tutto successe in una frazione di secondo. Il tempo passò velocemente, ma come a rallentatore. Eleonor scrutò tutte le facce contente dei suoi cari, che iniziarono a fare il countdown degli ultimi dieci secondi assieme al pianista, il quale alla fine di esso urlò uno squillante "auguri Eleonor" colmo di entusiasmo.
La castana si chinò quel tanto per spegnere le candeline, concedendosi poi agli abbracci di ogni singolo invitato, godendosi i primi secondi da maggiorenne.
-Allora, com'è?- le domandò Lily euforica sciogliendo il loro abbraccio
-Mi sento uguale a qualche minuto fa, a dire il vero- ridacchiò lei ingenuamente, divertendo tutti
-Ora però puoi finire in galera, tienilo a mente- le batté l'indice sulla fronte John, stringendola successivamente tra le sue braccia con fare fraterno
-Lo farò-
-Qui quello che dovrebbe veramente festeggiare è Roger, ora non è più un adescatore di minorenni- Freddie cinse le spalle del suo amico scuotendolo leggermente
-Ti tengo d'occhio Roger- fece il finto minaccioso Dylan affiancato da Patrick e Ralph, che se la risero
-Che ansia- mormorò il biondo ai suoi amici
-Io proporrei di aprire le danze ora, che ne dici mia dolce neo maggiorenne?- il pianista, un certo Gary, propose il tutto ad Eleonor, che di rimando annuì con gli occhi luccicanti
-Su vecchio Cooper, questo è il tuo momento!- Claire diede una pacca sulla spalla al padre, il quale rimase per un attimo immobile, corrucciando la fronte
-Il mio momento?-
-Ma sì, Dy! Devi ballare con la tua bambina, è una cosa tipica dei diciottesimi- lo informò Laura in tono ovvio
-Oh, ma io..-
-Tranquillo pa', anche io faccio pena a ballare- Eleonor afferrò il padre dalla manica della giacca e lo trascinò in pista, incominciando a dondolarsi sulle note di "Let it be" dei Beatles, stretta al petto dell'uomo più importante della sua vita
-Eleonor- la richiamò piano lui, essendo circondato da tante altre coppie intente a ballare
-Mh?- la ragazza alzò gli occhi su di lui
-Amo vederti così felice. Non potrei chiedere di meglio-
-E' tutto grazie a voi, papy. Avete fatto fin troppo per me, mi avete fatto ritrovare la spensieratezza dopo anni di buio. Senza il vostro continuo appoggio sarei caduta nel baratro della depressione, facendomi inghiottire dalle paure che per troppo tempo mi hanno tormentata-
-Non dirlo nemmeno. Sei la piccola di casa, non avremmo mai permesso che annegassi nel terrore e nella tristezza. Ci ha fatto male saperti a pezzi, come ha fatto male a te, ma ora siamo qui e siamo tutti felici-
-Siete stati la mia salvezza- gli sussurrò commossa
-Non siamo stati solo noi la tua salvezza, El- Dylan passò il proprio sguardo su Roger, il quale era intento a ridere e scherzare con la famiglia di Freddie
-Mi dispiace di essermi messo in mezzo a voi due- aggiunse poi in tono pentito
-Noi due?-
-Te e Roger. Ho giudicato in fretta una situazione di cui non sapevo nulla, una persona di cui non sapevo nulla e ti ho fatta stare male inevitabilmente. Mi sono trasformato nel nemico, senza volerlo-
-E' tutto apposto papà, anche io da genitore mi sarei preoccupata e avrei messo in allerta un mio fantomatico figlio, è normale. Dopo ciò che abbiamo passato è fin troppo normale, oserei dire- lo rassicurò
-Ora però credo sia giunto il momento che tu balli con lui, io mi sento fin troppo esposto qui in mezzo-
-Mi stai per caso scaricando, vecchio Cooper?- la castana lo guardò indignata
-No, diciamo che ti sto lasciando nelle giuste mani- Dylan mollò la presa sul suo corpo e le lasciò un candido bacio sulla fronte, facendo poi cenno a Roger di raggiungerla
-E' tutta tua- gli sorrise l'uomo.
Il biondo non se lo fece ripetere due volte, affrettando il passo per giungere il prima possibile da lei, stringendola al suo corpo in una frazione di secondo.
Proprio in quel momento, come per magia, nella sala prese a riecheggiare "I don't want to miss a thing" degli Aerosmith, nonché una delle canzoni più amate dai due.
-Come procede?- le chiese Roger incominciando a muoversi in perfetta sincronia con lei
-Benissimo, non avrei potuto desiderare un compleanno migliore per i miei diciotto anni-
-Sai che ora sei legale per me, vero?- le dedicò un ghigno perverso lui
-Mh, sì e questo cosa cambierebbe?- fece la finta innocente Eleonor
-Beh, che se volessimo fare certe cose non rischierei di finire in carcere- le sussurrò all'orecchio scatenando le sue risa, ma imbarazzandola al contempo a causa di quella sua tipica sfacciataggine
-Chi ti dice che, quando accadrà, non ti denuncerò a priori?- lo sfidò
-Non lo farai, credimi- le disse beffardo
-Mh, noto che sei molto sicuro di te-
-Sempre e comunque- il biondo, dopo quel giocoso botta e risposta, sommerse il proprio volto tra i lunghi capelli della sua ragazza, lasciandosi coccolare e cullare dal suo profumo solito
-Grazie di tutto Rog-
-Basta ringraziarmi, è una stupidaggine- le ribadì
-Non parlo solo della festa, ma di tutto tutto. Dal primo giorno fino ad oggi, hai stravolto il mio equilibrio colmo di apatia. Hai distrutto una miriade di muri che avevo costruito e sei andato oltre i tuoi stessi limiti per starmi accanto, sei speciale- Eleonor aprì il suo cuore a Roger nella maniera più spontanea possibile, stringendosi maggiormente a lui, ancora sulle note della stessa magica canzone.
Roger sentì il proprio cuore accelerare all'interno della gabbia toracica e ciò gli dettò di stringere, di conseguenza, Eleonor maggiormente a sé.
Non voleva lasciarla andare, non lo avrebbe mai fatto.
-Quanto sei bella ​amore mio​-
Eleonor sbarrò gli occhi e schiuse le labbra.
-Co.. come hai detto?- balbettò incerta, credendo di aver udito male
-Si, ti ho chiamata amore mio, non commentare oltre per favore-
-Ecco, sei ritornato in te- gli strinse un fianco in una morsa lei
-Sei tu che rovini tutto- gemette per il dolore.
Eleonor, allora, lo guardò reprimendo un sorrisetto.
-Allora riformulo la frase di prima, riassumendo il concetto. Grazie di tutto amore mio- gli disse con il cuore martellante, procurando a Roger un sorriso da ebete, dovuto alla felicità di averla con sé.
Quella era stata la loro serata, ma lo stesso non si poté dire per altre due persone, che si ritrovarono per puro caso nell'atrio dello stesso bagno per lavarsi le mani, stufi di starsene in mezzo alla marmaglia.
Summer si diede un'assestata, ripulendo il proprio zigomo da delle tracce di mascara colato, sotto lo sguardo ammaliato di Freddie. Il moro, quella sera, non si era allontanato da lei neanche per un attimo, inventandosene di ogni per vederla ridere e tirando fuori un qualunque discorso per rendersi interessante ai suoi occhi.
-Ho fatto- annunciò soddisfatta
-Vogliamo tornare di là?-
Freddie si strinse nelle spalle.
-Se ti va- le rispose vago
-Perché non dovrebbe andarmi? Tutti i nostri amici sono lì, così come le nostre famiglie e poi il bagno non è proprio il posto più.. carino in cui passare il tempo, non trovi?-
-Mi trovo a darti ragione- il moro ridacchiò lasciandole lo spazio necessario per passare
-Dopo di lei, madame- si inchinò
-Che gentleman, signor Mercury- gli disse onorata muovendo dei passi per superarlo.
Freddie, però, in cuor suo, non se la sentiva proprio di gettare all'aria quell'occasione. Erano soli, di là c'era chiasso e nessuno li avrebbe potuti interrompere. Prima di allora c'erano sempre stati o le loro amiche o Brian e John, mentre in quel momento, al di fuori di loro due, non vi era un'anima viva.
Il moro, a suo rischio e pericolo, se la giocò.
-Sum, aspetta- la bloccò afferrandola saldamente per il polso
-Che succede Fr..?- ogni parola che volesse solo pronunciare le morì in gola, dato che Freddie, con un movimento repentino, l'attirò a sé e la baciò.
Summer, d'impatto, fu un blocco di marmo. Freddie le piaceva, sia d'aspetto che di carattere, specialmente di carattere, ma ciò che stava accadendo era totalmente sbagliato.
Non voleva ferirlo, perché avrebbe ferito anche sé stessa di conseguenza, dati i suoi stessi sentimenti per il moro, ma non poteva neanche far finta che la realtà fosse ininfluente.
Si concesse al bacio solo per qualche attimo, assaporando quelle labbra dal retrogusto di colluttorio alla menta mischiato al tabacco, staccandosi poi con il cuore in gola.
-Era da tanto che volevo farlo, mi spiace se ti ho presa alla sprovvista- prese a parlare lui agitato
-Freddie..-
Il ragazzo, avendo notato l'espressione della bionda divenire cupa, si irrigidì.
-Mi dispiace davvero tanto-
-No Fred, tu non devi scusarti, il bacio mi è piaciuto, dico davvero- gli disse gentilmente per non ferirlo
-E allora perché i tuoi occhietti si sono spenti, tutto d'un tratto?-
-Freddie, voglio che tu sia comprensivo. Io, essendo mischiata con l'alta società, ho una responsabilità enorme e questa prevede il non mischiarsi con gente di un ceto inferiore, il tutto contro la mia stessa volontà ovviamente- Summer si rabbuiò maggiormente
-Ma cosa..? E allora perché Brian sta con Grace? Lei non fa parte di una famiglia altolocata, loro sono persone semplici, come me-
-Con me funziona diversamente. Mia madre ha riposto in me enormi aspettative, essendo l'unica figlia femmina della famiglia. Lei vuole che io trovi un ragazzo altolocato, con grandi progetti futuri e che mi faccia sentire sempre protetta e mai a rischio di cadere nel baratro..-
-Quindi, per te, io sarei in grado di farti cadere nel baratro?- Freddie mosse un passo indietro, ferito da quella frase
-No no, non dico questo- tentò di rimediare lei -E allora cosa mi vuoi dire? Sii chiara-
-Tu mi piaci Freddie, davvero. Oltre a piacermi il tuo aspetto esteriore, adoro il tuo carattere e il tuo carisma è sempre stato una calamita per me. Tu sei il ragazzo perfetto, quello che sogno da sempre, te lo garantisco, perché mi fai ridere e mi fai dimenticare tante cose brutte che succedono nella mia famiglia, sei una cura per me- gli confessò
-Però, al contempo, io non sono abbastanza per te-
-Non vederla sotto quest'ottica, ti scongiuro- gli occhi blu di Summer si riempirono di lacrime
-Io posso anche vederla sotto una qualsiasi altra ottica, Sum, ma questo non cambia la realtà. Io sono quello perfetto per te, ma non sono ricco e questo basta e avanza affinché io non possa stare con te- annuì amareggiato, sentendo il cuore frantumarsi
-Freddie-
-Va bene così, Sum. Io torno di là, non saprei più che dire se decidessi di rimanere qui- il moro la superò a capo chino
-Capiscilo, non dipende da me. Io vorrei averti accanto al tuo stesso modo, ma non posso..-
-Volere è potere, Summer May-
-Buona vita, principessa- si limitò a dirle infine, lasciando definitivamente quel bagno, con all'interno di esso una Summer totalmente stravolta e con il cuore in frantumi, alla quale sfuggì un'unica e silenziosa lacrima.
Stava soffrendo, eppure si sentiva sollevata.
Lo aveva perso, ma lo aveva salvato da quella merdosa realtà.

The Only Exception // R.M.T.Where stories live. Discover now