LA POTENZA DELLA LODE

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​Dio non ha mai promesso che non avremmo avuto problemi, anzi ha promesso che li avremmo avuti in questa vita. Ma ha anche promesso che ci libererà da OGNI problema.

Tutto dipende da noi! Siamo noi che diamo la possibiltà a Dio di intervenire e siamo sempre noi che non gli diamo questa possibilità.

Quando lodiamo il Suo nome, quando lo ringraziamo, stiamo dando a Dio il consenso di intervenire nella nostra vita. Egli è un gentiluomo, non entrerà mai senza permesso e non opererà mai senza il tuo consenso nella tua vita. Quando lo Lodi e lo adori, gli stai dando il benvenuto nella tua vita, nella tua circostanza, nella difficoltà che tu stai affrontando.

È l'Altissimo, nessuno è pari a Lui, niente gli è impossibile, non c'è qualcosa che sia più alto di Lui, Lui solo è l'Altissimo.

Non c'è qualcosa che gli faccia dire: "questo mi è impossibile". Ma Egli afferma: "Io sono colui che sono, nessuno è pari a me".

Ci sono stati due uomini che si trovavano in grave difficoltà, imprigionati, con i ceppi ai piedi, rinchiusi nelle profondità di un carcere, Paolo e Sila.

Atti 16:24: "²⁴ Questi, ricevuto un tale ordine, li gettò nella parte piú interna della prigione e fissò i loro piedi ai ceppi."

Imprigionati con i ceppi ai piedi, nella parte più interna della prigione. Nella parte più interna della loro angoscia, della loro difficoltà, nella parte più buia della loro vita, a mezzanotte nel momento più difficile, si lamentano e piangono. No, non è vero fanno il contrario...

Atti 16:25: "²⁵ Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano."

Nel momento più brutto, cantavano e lodavano Dio e iprigionieri che si trovavano nella loro stessa situazione, li udivano, ma non cantavano e lodavano Dio come loro.

Tu cosa fai nel momento più difficile della tua vita? Fai come gli altri, che non danno lode a Dio?

Paolo e Sila cantavano a Dio le lodi al Suo nome, ringraziavano Dio proprio nel momento più difficile. Sapevano di avere un Dio grande che avrebbe operato in loro favore. Non c'era quindi motivo di piangere e stare male. Sarebbe stata mancanza di fede e fiducia.

Atti 16:25-26: "²⁵ Verso la mezzanotte Paolo e Sila pregavano e cantavano inni a Dio; e i prigionieri li udivano. ²⁶ Improvvisamente si fece un gran terremoto tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell'istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti si sciolsero."

Il diavolo ha provato a chiudere le loro bocche affinché non lodassero Dio. Ma non c'è niente che può fermare la nostra lode a Dio. Perché sappiamo che Dio, in ogni difficoltà, ci tirerà fuori. Più le circostanze cercano di tapparti la bocca, più gridiamo a Dio tutta la lode e l'onore che merita. Perché Egli è degno di essere lodato e ringraziato.

Se Paolo e Sila non avessero lodato, staremmo leggendo un'altra storia, una storia diversa. Ma Dio ha permesso che arrivasse a noi oggi questa storia per mostrarci cosa fare nel momento più difficile: lodare Dio!

LA PAROLA E LO SPIRITOWhere stories live. Discover now