Capitolo due

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Fin dall'inizio tra gli spettatori nasce un pauroso silenzio, niente sembra più reale e tutti sembrano temere per la loro incolumità. Nessuno è veramente pronto a dire addio alla propria vita, alla realtà che conoscono e che apprezzano. Nessuno di loro è realmente pronto ad abbandonare coloro che amano per andare incontro ai mostri dell'esterno, non sono pronti ad abbattere quelli che stanno di sopra: mostri orribili venuti da chissà dove con l'obiettivo di sterminare la razza umana e quelli che ne fanno parte. Questi mostri non si nutrono di carne o di vegetali, no, loro si nutrono solo di sapere. Loro tentano di prenderti, di seguirti e di non lasciarti mai andare, in modo da poterti privare di qualsiasi cosa che conosci o che ami. Nessuno può farcela e nessuno è destinato a sopravvivere, per questo motivo le persone che vengono mandate in missione non tornano mai. Per questo motivo il sorteggio altro non è che una condanna a morte e questo momento dell'anno è il più buio, nessuno sorride più perchè nessuno è pronto a superare un altro mese pieno di lutti e tristezza.
"Barney Heckins" dice il sindaco alzando il braccio al cielo come se potesse farci vedere che sul foglietto c'è scritto proprio il suo nome. Un ragazzo poco lontano si alza, i suoi occhi sono molto chiari e le sue labbra arrossate vengono rosicchiate dai suoi denti per via dello stress. Subito mi volto a guardarlo, è talmente bello ed etereo che sapendo di andare incontro alla morte non si desta nemmeno dalla sua serietà, il suo volto non si scompone di un millimetro; e mentre i suoi familiare si stringono in un turbine di paura e tristezza, lui avanza senza timore verso il centro dell'arena. Credo sia un militare, di solito sono gli unici che riescono a controllare le loro emozioni e che riescono a trovare coraggio. Nel suo volto però inizia a farsi largo un senso di tristezza, traspare dai suoi occhi, e dopo aver guardato un'ultima volta i suoi genitori si allontana. Il silenzio continua a riempire lo stadio, nessuno fiata, e l'unica cosa che si può fare è sperare in un suo ritorno. Non tornerà, lo sappiamo tutti, ma la speranza è l'ultima a morire. Addio Barney. Mi dispiace per te.
Il sindaco prosegue imperterrito nei suoi sorteggi, estraendo una donna sulla quarantina e un uomo poco più giovane di lei. Segue poi un bimbo di almeno dodici anni e un ragazzo, che non ho mai visto, della mia età. Non credo di poter dire di sentirmi abbastanza sollevato, insomma, alla fine hanno scelto un bimbo di dodici anni per salvarci tutti. Ho preferito dare in pasto lui per salvare me stesso, piuttosto che abbandonare tutte le mie paure per salvare una vita. No, questo non sono io. Non sono il Chase di una volta, sono cambiato, e questo mio cambiamento ha portato a un nero egoismo. Dovrei essere più coraggioso, salvare le persone più indifese e offrirmi come volontario per affrontare la morte. Dovrei affrontare la morte a testa alta, niente dovrà distrarmi dal portare a termine la mia missione: salvarli. Salvare tutti quelli che hanno bisogno: gli indifesi, gli infermi, gli anziani, i giovani.
Per questo motivo, senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo a correre. Sto correndo, non so nemmeno io il perché, non so nemmeno io cosa sto facendo, so solo che voglio essere io e non loro. Voglio andare io incontro alla morte, non loro. Voglio combattere io contro i Trepidanti, non loro. La morte mi è amica in questo momento, complice, e mi accompagna in questa corsa. Essa mi corre affianco, mi tende la mano e mi aiuta a non inciampare. Si, lei mi sarà vicina.
Gli occhi di tutti sono su di me e io non posso fare altro che sentirmi terribilmente stupido ad aver fatto questo, ma infondo non perdo poi molto. Perdo solo il lavoro che amo più al mondo, perdo solo ciò che rimane della mia famiglia, perdo solo quello che ho conosciuto fino ad ora per abbracciare una realtà a me sconosciuta. Una realtà violenta, furba, e non adatta a un ragazzo ingenuo come me. So che questa è l'ultima volta che vedrò il mio paese, ma sono felice, avrò la possibilità di morire in modo onorevole. Avrò la possibilità di salvare tutti donando la mia vita.
Arrivo al centro dell'Arena, tutti sono in silenzio, e io mi ritrovo a dire, senza fiato, una semplice frase: "Mandate me. Mandate solamente me. Vi giuro che li ammazzerò tutti, io so come fare. Se risparmierete la vita a tutti loro io, fra qualche giorno, vi farò risalire in superficie. Io vi donerò la libertà. Solo se manderete me. Me." Tossisco per lo sforzo e mi sento mancare, chiudo gli occhi e mi impongo di resistere ancora un po'. "Io andrò con lui" dice il ragazzo di prima: Barney. Lo guardo negli occhi e lentamente gli sorrido, ricambia e poco dopo si affianca a me. "Lo accompagnerò nella sua impresa, vi assicureremo la libertà"
Non so perché, ma poco dopo si avvicinarono a noi altri tre ragazzi, sicuramente amici di Barney. Sciocchi, stanno andando incontro alla morte e nemmeno lo sanno.
"Ebbene, sarà così." dice il sindaco prima di sentirmi mancare per via delle troppe emozioni.

N.A. Spero vi stia piacendo, fatemelo sapere. Sono inesperta in questo campo e vi chiedo il piacere di perdonarmi se trovate alcuni errori.
Buona lettura

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⏰ Last updated: Oct 13, 2019 ⏰

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