Parte 24 ~ Odi et amo

1.3K 101 2
                                    

Psiche avanzò nel lungo corridoio del primo piano fino a raggiungere la sontuosa rampa di scale, i gradini erano ammantati sempre di fiori freschi e il loro cristallo risplendeva colpito dalla luce del sole durante il giorno, la notte, invece, assumevano un aspetto pallido e non meno poetico, conferito loro dalla luna pallida e lucente.

Psiche scese velocemente le scale, come se Ermes stesso gli avesse messo le ali ai piedi. Aveva deciso, non sopportava l'umiliazione che Eros gli aveva inferto e voleva andarsene. Arrivò al piano terra. Un servo davanti al grande portale istoriato lo guardò stupito, ma lui si limitò a fargli un cenno.

Il portone si aprì e Psiche si trovò nel giardino. Si fermò un momento ad ammirare la luna piena e alta nel cielo. I suoi raggi rendevano più bianchi i petali dei gigli e delle rose, e imbiancava il sentiero che si snodava tra le aiuole. Psiche non era mai arrivato ai giardini sulle colline, quelli pieni di fiori e di mirto che simboleggiavano l'amore supremo. Eros non credeva che ne fosse degno.

Affrettò il passo. Non vide che il dio lo guardava da una delle vetrate, stringendo i pugni per la rabbia, il pentimento e la delusione. Proseguì deciso fino al grande arco da cui si poteva uscire. A ogni passo le forze gli venivano meno, ma Psiche si fece coraggio. Allungò una mano sulla grande maniglia di bronzo. Si vide da solo per le strade buie, seppur illuminate dal candido astro, si vide nella sua fattoria tra i fratelli invidiosi e il padre che cercava di darlo via al miglior offerente. Si vide lontano da Eros per sempre e il suo cuore ne pianse.

Si portò le mani al collo, nel punto dove poco prima il dio aveva posato le labbra con prepotenza. Suo malgrado il ricordo delle mani di lui che lo stringevano e degli amplessi passati lo accese di desiderio. E se fosse questa la vera maledizione che Afrodite gli aveva inflitto per vendicarsi? Amare qualcuno di cui non poteva vedere mai il volto mentre il dubbio di essere preso in giro lo divorava? Sentì gli occhi farsi lucidi. Lasciò scivolare via la mano dalla maniglia. Il legame che lo teneva avvinto a Eros era più forte dei suoi dubbi, dei suoi risentimenti. Non poteva andare via. Nei pochi giorni in cui era stato lontano da lui gli era sembrato che le ore fossero interminabili. Era stato stregato.

Un nuovo fiotto di rabbia lo travolse. Rabbia e desiderio. Voltò le spalle al portone e tornò sui suoi passi. La sala al primo piano era deserta, ma sollevando lo sguardo i suoi occhi incrociarono quelli di Eros. Il dio troneggiava in piedi sulla cima delle scale, la tunica bianca gli cadeva morbida lungo i fianchi, i sandali dorati avvolgevano i suoi piedi le cui dita lui aveva fatto inarcare tante volte durante i loro amplessi, la vita era cinta da una fascia del medesimo colore. I riccioli biondi si inanellavano tra loro e gli occhi smeraldo rilucevano alla luce della sala.

«Hai deciso di onorarmi ancora della tua presenza?», il dio disse, senza tradire la sofferenza che lo aveva invaso solo pochi attimi prima, quando aveva visto il giovane attraversare il giardino.

Psiche rimase immobile. Non aveva intenzione di ammettere la sua sconfitta. Vide il dio scendere le scale, posare i piedi lentamente su ogni gradino, come ad allungare i tempi della tortura. Cosa sarebbe successo adesso? Sarebbe stato davvero trattato come schiavo? Nonostante tutto era lì, aveva deciso lui di rimanere e adesso ne doveva pagare le conseguenze, ma non sarebbe stato domato con tanta facilità.

«Se credi di poter fare tutto quello che credi, ti sbagli», Psiche disse, quando il dio gli fu davanti.

«Ti opporresti a me? Al dio dell'amore?» Eros sollevò una mano e la posò sul suo viso. Una scarica di elettricità passò tra loro. «Se avevi intenzione di sottrarti al tuo fato, avresti dovuto varcare il portone», Eros lo provocò. Aveva soffiato le parole sulle labbra del giovane e adesso Psiche sentiva il cuore in tumulto, le ginocchia cedere. La mani di Eros affondarono salde nei suoi fianchi, con forza il dio lo attirò a sé e dischiuse le sue labbra in un bacio violento.

Amore & Psiche (gay story)Where stories live. Discover now