Golden Avenger.

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Autore: Fabio Allegra



Crack.

Crack.

CRACK.

<<Mio Re, si svegli.>>

<<Mio Re?>>

<<Mio Re, il suo battito cardiaco sta aumentando esponenzialmente.>>

<<Sto bene, Avery.>>

E così mi svegliai, come ogni giorno. 

Mi chiamo Adam Jackson. Sono il Re di un impero. Un impero di sabbia, di terra bagnata. 

Un impero inutile. 

<<Mio Re, vuole le informazioni mattutine?>> Chiese la mia Intelligenza Artificiale, Avery. 

La mia stanza era buia, come sempre. Preferivo tenerla buia, per non vedere, sperando magari che quando mi sarei svegliato avrei scoperto che ero finalmente tornato ad essere polvere. 

Andai verso la mia finestra, chiusa con una serranda. Cliccai su un pulsante vicino ad essa, e la serranda si alzò, facendo entrare i primi raggi solari in quella gabbia buia. I primi raggi solari mi colpirono sul volto, dandomi una leggera sensazione di tepore. 

Appena aperta tutta la serranda, vidi ciò che c'era fuori.

Il mio impero. Vedevo il giardino del mio palazzo, dove soldati, vestiti in armature bianco ed oro, si allenavano. "I Serafini", li chiamavo. I migliori soldati del mio impero. Alzai lo sguardo verso l'orizzonte. Vidi il sole nascente, dietro ad una miriade di palazzi altissimi e altamente avanzati tecnologicamente, ed in mezzo ad essi passavano tante macchine volanti. 

Tutto frutto del mio genio? No. Quando sono arrivato qui, ero un semplice super-umano, comparso dal nulla. La prima cosa che ricordo è il vestito bianco di Dio, che mi guardava e mi diceva una semplice cosa.


"Mi dispiace, Adam. Lui vuole continuare la storia."

Per poi lasciarmi lì, in mezzo ad un deserto desolato. 

Mi voltai verso la porta della mia stanza. Sui muri di essa, c'erano diversi fogli, attaccati con tanti fili rossi, con diverse equazioni alla ricerca di un unico, ultimo progetto:

Viaggio Ultradimensionale. 

Era la mia intenzione sin dall'inizio, sin da quando sono rinato. Questo universo non era la mia casa. A dirla tutta, io ero un vagabondo, da tanto tempo. L'universo in cui sono nato è stato distrutto eoni fa. 

Andai verso il bagno, per farmi un bagno. Mi guardai allo specchio. Seppur il mio universo sia morto chissà quanto tempo fa, io avevo ancora l'aspetto di un giovane adulto. Capelli biondi corti ed occhi azzurri come il cielo, ma per qualche motivo spenti, chissà perché. 

Mi lavai, come ogni mattina, e mi vestì con la mia solita veste da battaglia, una armatura di placche dorate e nere. 

Tuttavia, non me ne sarei andato dalla stanza senza prendere il mio oggetto "porta fortuna".

Mi avvicinai al mio comodino, e presi da sopra di esso una foto. Era vecchia, ingiallita ed alcune parti strappate. Ma era l'unica cosa che mi rimaneva per ricordare la mia famiglia. 

In quella foto, c'era la mia grande famiglia, immortalata alla nascita dei figli della mia sorella minore, Alyson. C'era mio padre, Rowdy. Mia Zia, Sally. Tutta la mia famiglia. 

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⏰ Last updated: Sep 24, 2019 ⏰

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