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Alle sette e mezza di quella sera a casa Cooper erano presenti tutte le amiche di Eleonor che, insieme a sua sorella, l'avevano aiutata a prepararsi per il suo fatidico primo appuntamento con Roger.
Inizialmente la castana sarebbe voluta andare sul semplice, ma tutte le ragazze avevano storto il muso, suggerendole di indossare qualcosa di speciale. A questo proposito, Claire le aveva consigliato una gonna di jeans con incastrata una maglia di cotone pesante a collo alto color nocciola, sopra alla quale Jennifer e Grace concordarono di farle mettere un cardigan nero, completando il tutto con delle parigine nere e delle calze lavorate.
Ai capelli della ragazza pensò Summer, che li aveva raccolti in una coda molto alta e ben tirata, appiattendo i ciuffetti ribelli con della lacca. Al make-up, invece, pensò ancora una volta Claire, che le disegnò con estrema precisione le due righette con l'eyeliner, sopra alle quali aveva applicato dell'ombretto bianco brillantinato per risaltare gli occhi della sorella, dato l'amore di Roger per essi.
Terminato quell'estenuante processo, Eleonor si riempì di profumo, spruzzandone un po' anche sulla sciarpa che indossò assieme al suo cappottino nero.
-Sei bellissima amore- Claire per poco non si commosse.
Eleonor le sorrise, ringraziando le ragazze una ad una.
-Cosa fate stasera? È pur sempre Halloween- ricordò loro
-Oh niente, ci ritroviamo tutti a casa mia per vedere degli horror- si strinse nelle spalle Summer avvertendo il citofono suonare
-Eccolo!- gridarono tutte allarmando la castana, la quale prese un bel respiro
-Tranquilla, sei perfetta. Vai e fallo dannare- la spronò Jennifer
-Ci sono- annuì convinta uscendo di casa e raggiungendolo, trovandolo impeccabile come sempre.
Aveva mantenuto l'outfit di quel pomeriggio, indossando in più solo una giacca di pelle e sbottonando maggiormente la camicia.
-Ehi- lo salutò lei sorridente.
Roger la scrutò da capo a piedi con le labbra semiaperte, letteralmente senza parole. Aveva visto Eleonor bella, ma mai bella come quella sera.
-Ehi, buonasera- le schioccò un bacio sulla fronte aprendole la portiera, aspettando che salisse per richiuderla, imitandola subito dopo
-Tutto okay?- le domandò partendo, contento di non vederla affatto tesa
-Sì, ero con le ragazze- annuì
-Lo so, me lo ha detto John. Lui e Claire si dicono tutto di tutto, sono inquietanti- la fece ridere
-Sono carini-
-Quasi vomitevoli- commentò lui ironicamente
-Dove si va? Stasera deduco sia un casino un po' ovunque, dato Halloween- gli domandò, poi, lei
-Si, ci avevo già pensato. Volevo andare al Mc ma solo per trovare parcheggio ci impiegherei un'eternità, quindi ho pensato ad una cosa più semplice- sorrise il biondo non distogliendo gli occhi dalla strada
-Del tipo?-
Dopo essere passati a ritirare due pizze rigorosamente italiane da portar via, che Roger aveva ordinato ore prima, essendosi fatto dire da Claire il gusto preferito di Eleonor, i due ragazzi arrivarono in un parcheggio ampio ed illuminato, praticamente attaccato ad un lungo viale sulle sponde del Tamigi, il quale veniva delimitato da un muretto in pietra.
Roger non aveva temuto neanche per un minuto che a Eleonor l'idea di non mangiare in un ristorante di lusso non sarebbe piaciuta. Con qualcun'altra, forse, sarebbe dovuto essere palese quel dettaglio, ma con Eleonor era tutta un'altra storia. Lei era una ragazza semplice, a cui bastava poco per passare una bella serata, esattamente come lui.
La pizza era già stata tagliata dal pizzaiolo, così, i due si misero a mangiarla appoggiati al cofano dell'auto del biondo, sul quale Eleonor riuscì a sedersi con le gambe incrociate, essendo abbastanza piccolina, mentre il proprietario del veicolo si limito ad appoggiarcisi con le gambe a penzolone, conversando con la ragazza, che quella sera era al settimo cielo.
Finito di mangiarla, si recarono a buttare i cartoni e le lattine di Coca Cola che avevano bevuto, decidendo di andare a fare una passeggiata lungo il Tamigi, incontrando in giro un sacco di bambini e adulti mascherati da ogni tipo di mostro o creatura inquietante.
-Sai? Forse mi prenderai per strano, ma non mi piace Halloween- cominciò Roger spezzando il silenzio
-Da bambino lo amavo, ma crescendo ho iniziato a detestarlo-
-Ah si? Come mai?- gli chiese curiosa lei camminandogli a fianco
-Non lo so, quando sei piccolo sei inconsapevole, prendi tutto alla leggera e pensi solo a divertirti. Poi cresci e ti rendi conto di tante cose che non te lo fanno più piacere, un anno dovetti picchiarmi con Sam ad Halloween-
-Ora capisco- disse silenziosamente Eleonor non chiedendo altro
-Preferisci non sapere?-
-Non mi va di parlare di lui, ad essere onesta-
-Okay, allora parliamo d'altro. A te piace Halloween?- l'accontentò senza perdersi d'animo
-Non molto. Sono sempre stata una fifona ed i miei amici si divertivano a mettermi paura. Una volta a cinque anni me la feci addosso- gli raccontò innocentemente
-Cosa? Sei seria?-
-Certo che sono seria. Ho sempre avuto la fobia dei pagliacci, così un mio amichetto si vestì da pagliaccio e cominciò a rincorrermi per un intero isolato. Alla fine corsi tra le braccia di mamma e scoprii di essermela fatta sotto- arrossì lievemente nel buio
-Ma dai, che stronzo! I bambini sono le peggiori bestie di Satana, io l'ho sempre detto- prese a ridere di gusto lui contagiando la stessa Eleonor
-Sanno essere molto crudeli, posso garantirlo-
-Mi consoli dicendomi che non ti piace Halloween, credevo di averti rovinato la serata-
-Oh no, tranquillo. Al massimo sarei stata con gli altri, ma è un bene per me essere qui, mi fanno paura gli horror-
-A me no, mi fanno ridere- si strinse nelle spalle Roger
-Tu sei strano- lo indicò lei incredula
-Lo so e me ne vanto- disse fiero.
Eleonor lo guardò per un po', azzardando poi un gesto che mai avrebbe pensato di compiere prima. Gli afferrò la mano, stringendola nella sua, sorridendo quando sentì il biondo intento a far intrecciare le loro dita, senza dirle nulla.
-Ti va di fermarci un po'? Abbiamo camminato parecchio- le propose all'improvviso
-Ci sto-
I due percorsero qualche altro metro, arrestandosi poi vicino al muretto in pietra, un po' troppo alto per la scarsa statura di Eleonor, così da poter guardare il Tamigi e i battelli luminosi che lo attraversavano.
La castana fece dei saltelli per riuscire a vedere qualcosa oltre il muretto, divertendo in automatico Roger.
-Vuoi una mano?- le domandò
-No, posso farcela- rifiutò, determinata, continuando a saltellare.
Il biondo stette a guardarla mordendosi il labbro per non scoppiare a ridere, vedendola poi girarsi con un'espressione indignata dipinta sul viso.
-Fanculo- sbottò a braccia conserte
-Ripeto, vuoi una mano?-
Eleonor, senza rispondergli, allungò le braccia verso di lui che, capendo, l'afferrò per la vita sollevandola e mettendola a sedere sul muretto. La ragazza, affacciandosi, per poco non svenne a causa dell'altezza a lei sottostante.
-Aiuto- aggrottò le sopracciglia stringendo le mani sulle braccia di Roger
-Tranquilla, ti tengo io-
Eleonor, dal fiume, spostò gli occhi su di lui, perdendosi nei suoi, che al buio erano divenuti blu, ma comunque meravigliosi e caratterizzati da quel solito luccichio.
-Una garanzia- lo sfotté lei dandogli un buffetto sul naso
-Se la metti così- il biondo portò le mani dietro la schiena di lei dandole uno scossone, come a volerla spingere giù, spaventandola e dandole l'input di attaccarsi di più a lui, anche con le gambe
-Stronzo!- gli diede uno schiaffo stavolta
-Sei stata tu a sfidarmi-
-Doppiamente stronzo-
Roger scoppiò a ridere per la sua espressione ancora terrorizzata.
-Anzi, triplicemente stronzo-
-Perché, ora che ho fatto?- la guardò di traverso
-Perché ridi apposta. Sai che alla tua risata non so resistere e allora lo fai per tutto il tempo, beccato ciccio!-
-Ah, quindi non sai resistere alla mia risata?- le domandò in tono provocatorio avvicinandosi cautamente a lei
-Non fare il finto inconsapevole- gli disse Eleonor
-Dai okay, sotto sotto, ma molto sotto, me lo aspettavo- le disse sorridendo
-Visto? Ti conosco ormai-
-Comunque mi piace la tua voce, mi stavo dimenticando di dirtelo. Quando canti, intendo- si riprese la ragazza di getto
-Davvero?- le chiese lui sorpreso ed onorato
-Si! Sei intonato ed hai un bel timbro, ma me lo aspettavo sinceramente- abbassò lo sguardo imbarazzata non riuscendo più a reggere le iridi blu del biondo, che in quel momento parevano brillare più del solito
-Ti ringrazio- si limitò a risponderle, intenerendosi nel notarla in imbarazzo
-El- decise di chiamarla
-Mh?- Eleonor mantenne il capo chino
-Puoi guardarmi un attimo?- le sussurrò dolcemente.
Lei, in un primo momento, lo fissò da sotto le ciglia, decidendo poi di rialzare, finalmente, la testa.
-Cosa c'è?-
-Come stai?- le chiese
-Bene, perché?- lo guardò confusa lei non capendo il senso di quella domanda
-Così. Sai, ieri ero preoccupato e anche stamattina. Per il lavoro e.. per tutto il resto, insomma-
-Va tutto bene, Nicole non meritava addirittura quelle conseguenze, è fatta così e sono certa che troverà chi fa al caso suo- ammise positiva
-Come puoi non avercela con lei neanche un po'?- le domandò Roger veramente incredulo
-Io non riesco ad odiarla. Tante altre persone mi hanno fatto cose peggiori di lei e neanche per loro ho mai provato odio, perché mai dovrei provarlo per lei?-
-Sei troppo buona-
-Forse- si fece piccola piccola Eleonor, percependo del calore farsi vivo sulle proprie guance a causa dello sguardo insistente di Roger su di lei
-Fa freddino, vero?- si inventò una scusa per tentare di smorzare la tensione, divertendolo.
Difatti il biondo si morse delicatamente il labbro inferiore, attirandola a sé dopo aver congiunto le proprie mani dietro la sua schiena.
La castana lo fissò interrogativa.
-Che fai?-
Roger le si avvicinò ancora di più, sfiorando il naso di lei con il suo.
-Ehi, ehi, ehi. Vacci piano, distanza di sicurezza!- gli ricordò con fare da smorfiosa.
Roger le portò una mano dietro il collo, così da poter farle poggiare la testa sulla sua spalla, appoggiandoci a sua volta la sua di testa, tenendola accoccolata a sé.
Eleonor socchiuse gli occhi felice come una bambina a quel punto, respirando a pieni polmoni il profumo del biondo.
-Mi piace il tuo profumo- pronunciarono all'unisono, ridendo subito dopo per la coincidenza, totalmente increduli
-Quante cose sono cambiate- aggiunse Roger
-Già- confermò Eleonor
-E pensare che quando ti ho conosciuta proprio non riuscivo a mandarti giù. Mi sembravi una ragazzina acida e capricciosa, incapace di instaurare rapporti civili con le persone- si ricordò lui
-Io invece ti trovavo un moccioso superficiale che si faceva tosto solo per la sua nomina di conquistatore seriale-
Roger se la rise spensieratamente, ritornando serio poco dopo.
-Però solo una cosa è rimasta tale e quale-
-Sarebbe?-
-La nostra sintonia, quella non si è mai persa. Tu mi hai capito fin dall'inizio, come nessuno era mai riuscito, forse neanche John. Nel bene e nel male siamo sempre rimasti uniti, anche quando le circostanze e i nostri battibecchi continui ci spingevano a stare lontani-
-Si quello si- la castana sorrise sulla sua spalla, fino a che lui non la afferrò per le spalle, facendola ricomporre
-Sappi che non volevo rovinare tutto- gli disse quasi pentita lei guardandolo negli occhi
-Rovinare?-
-Sì, mi sono presa una cotta per te e ho rovinato tutto. In pratica ho fatto ciò che mi ero prestabilita mentalmente di non fare. Stupida Eleonor!- si maledì
-Non hai rovinato niente, invece. Anzi, hai reso tutto più bello- le accarezzò una guancia lui
-Eleonor-
-Si?-
-Non mi sono preparato niente, né discorsi strappalacrime, né enormi mazzi di fiori banali stile Freddie e né bigliettini con su scritto "si o no", perché non è da me, ma io volevo chiederti una cosa- le disse stranamente nervoso, allarmandola.
Forse, quello che Eleonor avrebbe tanto voluto accadesse, stava realmente per accadere. Il suo cuore prese inevitabilmente a battere frenetico all'interno della sua gabbia toracica, mentre lo stomaco le si stava contorcendo con forza.
-Hai capito cosa intendo, vero?-
-Cosa?- fece la finta tonta lei.
Roger la guardò inarcando un sopracciglio.
-Eleonor, so che non sei così stupida da non capire-
-Beh.. se è quello che credo, non so cosa dire- si strinse nelle spalle intimidita.
Il biondo sorrise portando entrambe le mani sul suo volto, alzandoglielo per far sì che i due potessero guardarsi intensamente, senza perdere quel contatto visivo quasi magnetico.
-La cosa che più mi spaventa, oltre alla paura di farti soffrire, è il pensiero che questo passo possa rovinare tutto-
-Rovinare tutto, cosa?-
-Tutto. La nostra complicità, il nostro essere continuamente acidi senza prenderci mai realmente sul serio. Se tutto questo si dovesse perdere a causa dell'inizio di una fantomatica storia d'amore, io..-
-Roger- lo interruppe gentilmente Eleonor
-Capisco la tua paura, ce l'ho anche io, ma pensaci un attimo. I primi tempi erano diversi, ma gli ultimi che abbiamo passato insieme, tra litigate e riappacificazioni, ci avevano già fatto capire che qualcosa tra noi stava cambiando- continuò accarezzandogli la guancia
-E io questo l'ho capito quando mi sei stato lontano l'ultima volta, dopo la bugia sulla traccia audio. La tua assenza mi faceva male, avevi lasciato un vuoto in me, incolmabile. Non riuscivo a capacitarmi e soprattutto non riuscivo a non credere, dentro di me, che tu non fossi innocente- concluse.
Roger tolse le mani dal viso della castana, portandole su quelle di lei, andando ad appoggiare la propria fronte alla sua.
-Io, invece, l'ho capito da subito. Da quella sera al Middle, quando i miei occhi hanno incontrato i tuoi per la prima volta- le confessò sussurrando, pizzicandole le guance col suo respiro caldo
-L'ho capito, ma non volevo accettarlo dentro di me. Sono sempre stato libero, senza vincoli, senza una persona fissa accanto a me. Avrei tanto voluto mantenere le distanze, ma non ci sono riuscito, esattamente come te. Il pensiero delle mani di Charlie su di te mi faceva impazzire e l'idea che Sam potesse portarti via, beh, mi faceva uscire di testa, seriamente- ridacchiò imbarazzato
-Sei sempre stata speciale per me.. diversa. Le altre ragazze occupavano il mio cervello per quelle poche ore di una notte, mentre tu.. beh io mi alzavo con te in testa e andavo a dormire con te in testa. È strano dirtelo, credo sia la prima volta che mi succede-
Il naso di Roger, ormai incollato a quello di Eleonor, le fece socchiudere lentamente gli occhi, abbandonandosi a quella piacevole vicinanza tra loro.
-Non voglio farti male, sei l'unica a cui non vorrei mai farne- le disse piano, lasciandole un bacio sulla guancia sinistra, poco lontano dalle labbra
-Non me ne farai, io lo so- gli rispose lei allo stesso modo, intrappolandolo tra le sue gambe così da non lasciargli via di fuga
-Non lo so, non vorrei rischiare così tanto-
-Nessun rischio- Eleonor lo attirò maggiormente a sé, lasciando quasi aderire del tutto i loro corpi.
I due, ormai in balia l'uno dell'altra, si sfiorarono timidamente le labbra, facendosi quasi il solletico.
-Non permettermi mai di fare lo stronzo con te- gli disse lui con un sorriso
-Nel caso, ti picchierò a sangue- replicò lei sorridendogli a sua volta, restando senza fiato quando le mani di Roger raggiunsero i suoi fianchi e le loro labbra si unirono, subito alla ricerca di qualcosa di più di un banale bacio a stampo, facendo incontrare timidamente le loro lingue, dando loro quella nuova occasione di assaporarsi, e mordicchiandosi, ogni tanto, a vicenda, le labbra, sorridendosi felicemente.
Quando il bacio giunse a termine, Eleonor catturò la nuca di Roger schioccandogliene un altro sulla punta del naso, facendo rincontrare le loro iridi.
-Wow- si fece sfuggire lei
-Bacio da Dio, ammettilo- si pavoneggiò il biondo guadagnandosi una sberla giocosa
-Come rovinare tutto- alzò gli occhi al cielo la castana
-Tu però sì, baci da Dio- Roger parve ignorare totalmente le parole di Eleonor sorridendole come un completo idiota
-Me la cavo- la ragazza si guardò fieramente le unghie, soffiandoci con fare superiore
-Perciò?- chiese poi, impaziente di sapere
-Hai detto che nel peggiore dei casi saprai come difenderti, quindi..- giocò a fare il vago lui.
Eleonor gli fece cenno con la mano di continuare, sentendo una potente fitta alla bocca dello stomaco, provocata da un mix di ansia ed impazienza, che la stavano uccidendo.
-E quindi sei mia, Cooper-
Eleonor, con il cuore a mille, sorrise come un'ebete, buttandogli le braccia al collo, così che Roger potesse afferrarla per le cosce sollevandola di peso, stringendola più che poteva a sé.
-Sai che ora ho il diritto di ucciderti se solo provi ad ammiccare ad una tipa, vero?- si distaccò un po' da lui guardandolo con sfida
-Imparerò a fare il bravo, te lo prometto-
-No-
-No?- la fissò lui dubbioso
-Non mi piacciono le promesse, né i giuramenti- spiegò
-E allora?- le domandò abbastanza divertito
-E allora fai quello che senti, non fingendo di essere chi non sei. Se non dovrà andare, non andrà e ci lasceremo come tante altre coppie, ma tu non promettermi niente-
La castana tornò con i piedi per terra, facendolo sorridere per quelle parole così cariche di sincerità e maturità.
-Sei speciale- le baciò la fronte lui.
Eleonor andò ad afferrargli una mano, sorridendo quando guardò le due unirsi, trovandole fatte apposta per stringersi. Come presa da un momento di pazzia, la ragazza estrasse velocemente il cellulare dalla tasca che la gonna possedeva, scattando una fotografia alle loro mani, con l'intenzione di pubblicarla come storia di Instagram.
-Che fai?- corrugò la fronte Roger
-Questo momento andava immortalato-
Prima di pubblicare ufficialmente la storia, Eleonor aggiunse alla fotografia due puntini di sospensione con un cuore rosso dopo di essi.
-Eh no!- arricciò il naso Roger
-Che c'è?- lo guardò stranita lei
-Dai qua- il biondo le tolse il cellulare dalle mani, sostituendo il cuore rosso con quello azzurro
-Ecco, così va meglio-
-E questo?-
-Celeste, come i miei occhi- le disse con un ghigno, facendola ridere
-Mi piace- la castana pubblicò finalmente la storia
-Tu mi piaci-
Roger la scrutò attentamente, ricevendo un bacio sulle labbra, candido ed innocente a differenza di quello precedente.
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The Only Exception // R.M.T.
FanfictionEleonor e Roger. Due realtà parallele, ma legate nel profondo da un destino già scritto. Due storie passate che li hanno cambiati totalmente, spingendoli inevitabilmente a diventare l'uno l'eccezione dell'altra. Cosa succederebbe se due anime segn...
Heart of ice
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