Capitolo 11

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Maria arrivò in cucina seguita da Felipe.
Maria gli dava le spalle.
Maria: adesso ce l'hai con me?
Felipe si avvicinò e la strinse.
Felipe: no, non potrò mai avercela con te, mi ha dato fastidio che tu non me l'abbia detto, ovviamente non ti fidi di me abbastanza.
Maria si girò subito ritrovando davanti a se un Felipe triste.
Maria: il fatto è che forse mi fido troppo di te, ma non te l'ho detto per quello che pensi tu, ma perché non volevo ti infuriassi con me.
Felipe: sono infuriato con la persona che ti ha provocato questi.
Disse toccando uno dei tanti tagli.
Felipe: non riesco a capire come tu ti sia potuta mettere con quell'essere!
Maria: beh è la prima persona che mi abbia mai considerata.
Felipe: sei ancora piccola, perché vuoi correre?!
Maria: ho quasi 18 anni, e le ragazze della mia età hanno già fatto sesso, avuto molteplici fidanzati, vanno in discoteca, rientrano tardi la sera...per una volta volevo anche io una persona che mi amasse o che semplicemente mi tenesse in considerazione.
Felipe: non vuol dire che perché le persone sono "di facili costumi" detto in maniera fine, lo debba essere anche tu, c'è tempo per tutto.
Maria: forse non volevo aspettare.
Felipe: quindi saresti pronta se decidessi di prenderti qui, adesso?!
Maria annuì.
Felipe la fece sedere sul bancone della cucina e le divaricò le gambe per poi mettercisi in mezzo.
Maria aveva il battito accelerato, da una parte voleva, ma dall'altra no.
Felipe: sei pronta?
Maria annuì.
Lui si ci avvicinò lentamente stringendogli le cosce.
Maria aveva iniziato a tremare un po'.
Felipe le diede un bacio e la fece scendere.
Felipe: non qui, non così. Al suo tempo. Per ora non ti basta quello che viviamo ogni giorno?
Maria: si, credo che per ora mi possa bastare.
Felipe sorrise abbracciandola.
Felipe: Ora condisco la pasta che già si sarà un po' sfatta.
Si sedettero a tavola e mangiarono.
Si erano fatte le 17:00 e i due si diressero a casa di lei.
Arrivarono a casa di Maria.
Maria guardò le macchine parcheggiate e noto la presenza della macchina di Carlo.
Maria: Felipe...
Felipe: che succede piccola?!
Maria: quella è la macchina di Carlo.
Disse indicandola.
Maria: torniamo più tardi.
Felipe: assolutamente, non me ne frega niente, anzi è meglio che lui ci sia, almeno i tuoi capiranno chi avevi affianco.
Maria: sicuro?!
Felipe: non vado via per un essere come quello, anzi dovrebbe temermi!
Maria: scendi dai.
Felipe prese la mano di Maria e la strinse con la sua.
Maria suonò il citofono e rispose sua madre.
Giusy: chi è?
Maria: mamma sono Maria apri.
Giusy chiuse il citofono ed apri il portone.
I due salirono e arrivati di fronte alla porta d'ingresso di Maria, Felipe suonò e Giusy apri, facendoli entrare in casa.
Giusy: Maria ma dove sei stata?!
Maria: mamma ecco....
Carlo: ciao piccola...
Felipe iniziò ad innervosirsi stringendo Maria a se.
Giusy: non vai a salutare il tuo ragazzo?! Dai vai!
Felipe: lei resta qua.
Giusy: tu chi saresti ragazzo?!
Felipe: strano che lei non mi conosca.
Giusy: in realtà somigli molto al signor Ruiz.
Felipe: sono io infatti.
Giusy: oh mio Dio!
La madre di Maria sbiancò, così come Carlo.
Giusy: signore mia figlia ama questo ragazzo, non credo sarebbe giusto separarli. Diglielo Maria.
Maria guardò Felipe con aria triste e la strinse a se.
Felipe: qui decido io, non lei signora. Siamo venuti a prendere i libri di Maria.
Giusy: ma signore...
Felipe: osa contraddirmi?!
Carlo: vieni Maria ti accompagno io a prendere i libri.
Giusy: si, ecco, che amore di ragazzo.
Felipe: tu osa soltanto avvicinarti a lei!
Giusy: signore questo ragazzo è molto premuroso nei confronti di mia figlia.
Felipe: oh davvero sign...
Maria: Felipe no, ti prego.
Carlo: Giusy tranquilla, tua figlia per lui è solo un passatempo.
Giusy: Carlo smettila dai, non dire queste cose, mia figlia tornerà da te, tranquillo.
Felipe: no, non lo farà!
Maria: io vado in camera mia a prendere i libri.
Felipe: vuoi che ti dia una mano?
Maria: no faccio da sola.
Giusy: Carlo se vuoi andare vai, io parlo un po' con il signor Ruiz.
Felipe: non lo ripeto, lui non si muove da qui!
Giusy: va bene, scusi.
La madre di Maria iniziò una conversazione con Felipe.
Dopo una decina di minuti Carlo si alzò.
Carlo: io vado in bagno.
Giusy: si Carlo, sai già dove si trova.
Carlo si alzò ma anziché andare in bagno entrò in camera di Maria che stava sistemando gli ultimi libri.
Carlo: brava sei la prostituta di quel Ruiz?!
Maria saltò in aria udendo quella voce dietro di se.
Maria: vatt....
Non terminò la frase che Carlo le mise una mano sulla bocca.
Carlo: allora vediamo se ti ha già sverginata.
Disse iniziando ad insinuare una mano nella sua intimità.
Lei iniziò a dimenarsi e ad urlare senza risultati, avendo una mano davanti alla bocca.
Carlo: stai ferma e zitta se no ti faccio altri tagli.
Maria obbedì, era terrorizzata.
Carlo: sei una puttana, se non ti ha preso lui ti prenderò io seduta stante.
Prima che Carlo riuscisse a raggiungere l'intimo di Maria...

Salvata e guarita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora