Don't touch him!

Mulai dari awal
                                        

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-Quindi quale si prova per prima?- chiese per l'ennesima volta Brian in preda ad una crisi isterica sotto lo sguardo divertito di Grace, la sua ragazza
-Brian, sono due ore che ti dico che per me non fa alcuna differenza- gli ribadì Freddie indifferente in merito alla decisione da prendere
-Rog?-
-Fa lo stesso per me- rispose annoiato il biondo, che se ne stava steso su uno dei divani della taverna di casa May con la guancia spiaccicata sul bracciolo
-Mh, bene, John perché non decidi tu anche se non sei membro della band? Sai, qui c'è troppa indecisione e collaborazione soprattutto-
John se la rise assieme a Grace non dicendo niente.
-Basta, sono stanco. Keep yourself alive, ora- decise lui alla fine
-Quindi deduco che ora dovrei alzarmi e mettermi dietro alla batteria- disse retoricamente Roger
-Qualcosa mi dice di si, sai figliolo?- lo aiutò ad alzarsi Patrick, che si era diretto lì per essere di sostegno ad Eleonor, che da lì a poco sarebbe arrivata
-Non vi vedo molto entusiasti a dire il vero- constatò l'uomo
-Non abbiamo un bassista, che senso ha provare senza bassista? La parte ritmica fa cagare con solo la batteria- sbottò il biondo snervato
-Provarla è un inizio, così quando avremo trovato il giusto bassista saremo già a buon punto- lo incoraggiò Brian
-Se solo un certo John Deacon la smettesse di giocare a fare il nerd- lo canzonò Freddie, dato che ormai i due, con il passare dei giorni, erano diventati buoni amici ed entrati senza difficoltà in confidenza
-Zitto e canta Bulsara- gli rispose a tono
-L'hai imparata, vero Fred?- lo interrogò Brian
-Ce l'ho messa tutta- si portò una mano sul cuore il moro
-Incoraggiante direi- commentò innocentemente Grace facendolo sorridere angelicamente
-Ma insomma, un po' più di entusiasmo ragazzi!- cercò di smuoverli Patrick notandoli demoralizzati al massimo
-Avete tutto il tempo di trovare un bassista, ma ora tentate-
-Non mi va- Roger si gettò a peso morto sul divanetto non accingendo a voler fare qualcosa di più
-Poi l'entusiasmo di Rog aiuta molto..- John si riferì al proprio migliore amico
-E' morto da giorni- ricordò Freddie
-Se ho la vita sessuale attiva non potete farmene una colpa- si vantò, senza alcun accenno di entusiasmo, il biondo
-Si, certo, sei morto per quello- gli diede spago falsamente Brian posando la chitarra, udendo poi dei passi provenire dalle scale che conducevano al piano superiore
-Ehilà ragazzi!- la testa di Summer, la sorella minore di Brian, fece capolino dalla porticina della taverna, facendo sì che tutti si voltassero verso di lei, compreso Freddie che scrutandola venne letteralmente stregato da quei suoi due occhi di ghiaccio e da quei boccoli biondi lunghi fin sotto il seno
Il moro, infatti, si ritrovò gelato sul posto con la bocca leggermente schiusa. Gli parve un'apparizione, un angelo caduto dal cielo, eppure si trattava solo di una ragazzina bionda a lui ancora sconosciuta.
-Pss, Fred- lo richiamò John in un sussurro
-Che.. che c'è?- boccheggiò lui
-Chiudi la bocca o finirai per mangiarti qualche mosca- il riccio se la rise assieme a Grace e a quel punto Freddie decise di ricomporsi, sentendosi comunque scombussolato a causa dello sguardo della nuova arrivata ancora su di lui accompagnato da un sorriso appena accennato, ma comunque angelico
-Che succede Sum?- le chiese il fratello
-Innanzitutto vorrei sapere dove hai messo la mia trousse quando l'hai spostata per far spazio ai tuoi spartiti-
-L'ho appoggiata in camera di mamma e papà, sulla specchiera precisamente-
-Metterla in camera mia no?- gli domandò inarcando un sopracciglio
-Avevo da fare ed era il luogo più vicino-
-Poi dai a me del pigro, eh- lo canzonò Roger ricevendo un'occhiataccia in tutta risposta
-C'è altro, Sum?-
-In realtà sì. Ci sono visite per te, è Eleonor, la faccio venire qui?- gli chiese conferma sorridendo all'idea di avere la ragazza in questione a casa sua
Roger strabuzzò gli occhi scattando sul posto.
-Che?- sbottò esterrefatto
-Sì, dille che l'aspetto qui- acconsentì il riccio intimando la bionda
-Cosa sta.. succedendo?- cercò spiegazioni John confuso quasi quanto il biondo
-Infatti, vorrei proprio saperlo May- pronunciò quest'ultimo arrabbiato
-Qualcuno invece può spiegare a me chi era la meraviglia che è appena entrata?- si intromise Freddie ancora in stato di trans con un dito sospeso a mezz'aria
-Cosa c'entra ora?- gli disse acido Roger
-E' la sorella di Brian, Summer- lo accontentò Grace
-Placa gli ormoni, Bulsara- lo indicò minacciosamente Brian spingendolo ad alzare le mani in segno di resa in quel caos generale
-Starei attendendo una risposta- ribadì il biondo in preda al nervosismo
-Già, sarebbe gradita- lo spalleggiò John
-Calma ragazzi!- cercò di riportare l'ordine Patrick, al quale stava venendo un forte mal di testa a causa di quel chiacchiericcio incontrollato
-Se magari mi lasciate parlare potrei spiegarvi- disse loro ovvio Brian
-E' per il tuo bene Rog- Patrick decise di aiutare il nipote notandolo in difficoltà
-Tu..- cominciò il biondo
-Cosa mi sono perso?- chiese Freddie smarrito
-Tu lo sapevi e anche tu? Che cazzo di cospirazione è mai questa?- il biondo indicò sia il padre che il cugino
-Ma poi cosa mi rappresenta la frase "è per il tuo bene"? Io sto benissimo-
-Oh sì certo, come no- osservò Freddie ironicamente
-Non avrei acconsentito a questo se non sapessi che non stai per niente bene- gli spiegò Brian seriamente non perdendo il contatto con i suoi occhi
-Questo è un tradimento bello e buono- disse secco il biondo non accingendo a voler dire o fare altro, dato che Claire aveva già fatto capolino nella stanza accompagnata da Summer
-Ciao a tutti!- salutò allegramente la mora scambiandosi un sorriso complice con Patrick
-Claire?- spalancò gli occhi John per la sorpresa
-Deaky- il cuore di Claire prese a battere frenetico all'interno della gabbia toracica non appena le sue iridi scure furono in quelle ambrate del ragazzo, con il quale non si parlava e frequentava da troppo tempo ormai
-Ehilà- salutò più timidamente Eleonor ricordandosi dell'ultima volta in cui li aveva visti
-Le mie Cooper, che meraviglia rivedervi entrambe- le strinse prontamente a sé Freddie euforico di riaverle entrambe intorno
-Tutto ciò è ridicolo- bofonchiò tra sé e sé Roger lontano dai vari saluti e presentazioni, dato che Grace non aveva avuto ancora l'occasione di conoscere le due ragazze
-Dovresti andare anche tu- lo incoraggiò Patrick deluso nel vederlo in disparte, spento come non mai
-Non mi va- disse in tono menefreghista
-Ehi Taylor, che fai? Non mi saluti?- lo richiamò scherzosamente Claire volendo salutarlo
Nel mentre la mora fece ciò, facendolo voltare in automatico, Eleonor portò i suoi occhi su di lui, i quali si scontrarono inevitabilmente con i suoi. Ancora. Ogni volta, all'infinito. Blu nel verde, verde nel blu.
-Ciao Claire, quanto tempo- tentò, almeno con lei, di essere cordiale il biondo
-Si può sapere cosa ci fate qui, dopo tutto questo tempo che non vi fate vedere?- domandò loro Freddie in preda alla pazza gioia
-Un uccellino ci ha detto che avevate le prove e non ce le saremmo perse per nessun motivo al mondo, vero El?- la mora si rivolse alla minore, la quale però non le prestò attenzione, troppo presa a scrutare ogni singolo movimento di Roger
-Ehm ehm, vero El?- le diede una gomitata la maggiore ridacchiando nervosamente
-Come?- si risvegliò in parte la castana
-Siete qui per le prove, giusto?- l'aiutò Brian reggendo il gioco a Claire
Eleonor lanciò un'ulteriore occhiata a Roger non riuscendo più a controllarsi.
-No ragazzi, finiamola con questa messinscena- scosse il capo sbigottendo i suoi complici
-Che intendi?- la interrogò John
-Roger- pronunciò quel nome con tutto il coraggio che possedeva, volendo attirare la sua attenzione
-Ragazzi forse è meglio se noi tutti ora ce ne andiamo- Patrick intimò i presenti di lasciare i due soli
-Papà!- si sentì tradito il biondo guardando con disappunto il proprio padre
-Mi ringrazierai dopo Rog- l'uomo fece uscire dalla stanza i ragazzi uno ad uno
-Stai tranquilla, siamo con te- disse poi in un sussurro ad Eleonor volendo farle sentire la sua vicinanza, come se oltre a lui vi fosse anche Jade lì a trasmetterle sicurezza
Dopodiché Patrick chiuse con un tonfo la porta in legno, lasciando che un silenzio quasi assordante cadesse in quella taverna fin troppo ampia, dove da una parte c'era Roger a braccia conserte e dall'altra c'era Eleonor, la quale non riusciva ad impedirsi di dondolare per l'ansia che quella situazione le stava mettendo.
-Ci ritroviamo così per l'ennesima volta, buffo no?- tentò un approccio optando per un pizzico di ironia, che venne ignorata gelidamente
-Ho saputo che Freddie è il nuovo cantante degli Smile, questo è un enorme passo avanti- aggiunse speranzosa, non ottenendo niente neanche stavolta, se non indifferenza
-Okay, sono stufa, hai intenzione di restare muto per tutto il tempo?- la castana compì qualche passo verso il biondo
-Non sono stato io a voler parlare con te. Non ho niente da dirti per quanto mi riguarda- la spense in poche parole
-Ah ma allora ce l'hai ancora una voce-
-Mi sembrava di essere stato chiaro ieri, io per la mia strada e tu per la tua, è troppo difficile per te da capire?- la scrutò dal basso essendo seduto sul divano di prima
-Aspetta, non ho ben capito, ora tu stai rigirando il tutto a tuo favore? Ora sei tu che stai snobbando me?- gli chiese lei scettica
-Se ti piace metterla così- le rispose con indifferenza
-Roger ti rendi conto che, nonostante tutta la merdata che è accaduta, io sono qui a parlare con te? Ti stai minimamente rendendo conto di ciò?-
-Ehm.. si?-
-E la prendi così? Con tutto questo fottuto menefreghismo, come se io fossi una a caso?- gli domandò alterata e fin troppo delusa
-Lo sei- le disse non del tutto sincero
Affatto sincero, a dirla tutta.
-Certo, si. Mi dispiace dirtelo, ma non ti credo- gli tenne testa cominciando a perdere sicurezza, dato che quella sua affermazione, sotto sotto, l'aveva destabilizzata.
Roger davvero dopo tutta quella situazione era arrivato a considerarla una tipa a caso e senza alcun particolare valore nella sua vita? Soprattutto dopo tutto quello che avevano condiviso in così poco tempo? Eleonor non ci credeva, non voleva crederci.
-Peggio per te, ti illudi di essere importante per me quando non lo sei- le ribadì tagliente, forse facendo più del male a sé stesso che alla ragazza
-Continua così, non ti credo- incassò quell'ennesimo colpo la castana sentendo gli occhi pizzicarle, ma volendo comunque tenere duro
-Ah si, vero, quasi dimenticavo, tu non mi credi, non lo hai mai fatto, perché dovresti credermi ora?- si alzò di scatto con l'unico intento di superarla, venendo però prontamente afferrato per un polso, forse per la centesima volta dal loro primo incontro
-Dimmi cosa vi siete detti tu e Sam quella sera- disse ferma Eleonor
-Smettila di rompermi il cazzo e vattene Eleonor, sto esaurendo la mia pazienza- ribatté fermo quanto lei
-Roger Taylor, dimmi subito cosa cazzo vi siete detti voi due quella sera, io ho il diritto di sapere-
-Ma come?- Roger si voltò repentinamente ritrovandosi faccia a faccia con la castana
-Non hai la traccia audio? Sai già cosa ci siamo detti, cosa dovrei inventarmi io di diverso? Hai la prova schiacciante tra le mani-
-Ci sono troppe cose che non quadrano- si frustrò i capelli lei confusa al massimo
-Io non ci sto capendo più niente Rog, ti giuro. Mi sento presa in giro, sento di non potermi fidare di nessuno, non capisco cosa diavolo stia accadendo..-
-L'hai detto tu, quella era la mia voce e Sam è quello sincero tra noi, mi sembra abbastanza chiaro da che parte tu stia- le disse più calmo non volendo arrivare a farla sentire male, dato che la vedeva parecchio scossa
-Ora lasciami andare El, lo sto dicendo per il tuo bene- riuscì a sottrarsi lentamente dalla presa facendo per andarsene
-Lui mi ha mentito- ammise di getto Eleonor ottenendo miracolosamente la sua attenzione un'ulteriore volta
-Mh?-
-Mi ha detto che era stato Edward a mandarmi quel messaggio, ma lui ha negato tutto, dicendomi di non saperne niente. Mi ha mentito e questo dettaglio ha cambiato tutto, arrivando a farmi dubitare di tutto il resto- gli raccontò
-In più i tuoi sono venuti a parlarmi e mi hanno detto delle cose sul padre di Sam che mai avrei immaginato, io.. per quanto possa tenere a Sam non posso non dubitarne dopo tutto questo-
-I miei cosa?- schiuse le labbra Roger incredulo
-Sono venuti da me per far chiarezza, mi hanno chiesto di scoprire la verità perché non ne potevano più di vederti così distrutto-
-Io non sono distrutto, io..- farneticò il biondo in stato del tutto confusionale
-Tu sei distrutto dalla mia mancanza, come io lo sono dalla tua, razza di imbecille- gli urlò contro d'improvviso Eleonor cedendo alla malinconia e lasciando che le lacrime si facessero nuovamente vive sul suo volto
-Non piangere Eleonor, ti scongiuro- si passò una mano sul volto affranto, non riuscendo a sopportare di vederla in quello stato, non di nuovo
-Dimmi qualcosa. Non dirmi che ti manco se non lo pensi, ma almeno dimmi che tutto questo che ho fatto è servito a qualcosa. Cazzo, dimmelo!- Eleonor perse del tutto il controllo iniziando a singhiozzare esausta.
Tutta quella faccenda, pian piano, la stava logorando da dentro, facendola sentire giorno dopo giorno uno straccio. Si sentiva ingannata, ma non riusciva a capire chi lo stesse realmente facendo. Stava affidando senza paura il suo cuore a Sam, ma lui prontamente le aveva mentito, mentre Roger, malgrado i suoi costanti dubbi, fino a quel momento non lo aveva mai fatto. Si, perché ormai Eleonor stava cominciando a credergli e non per le sue parole, ma per i suoi occhi, in quell'istante lievemente lucidi, come se anche lui non sentisse altro bisogno se non quello di piangere.
-Smettila, ti prego. Non riesco a vederti così- la implorò sofferente
-Dimmi cosa vi siete detti, te lo chiedo per favore-
Roger sbuffò.
-Lui mi ha provocato El, voleva farmi dire delle cose precise per usarle contro di me. Io non ho detto niente di ciò che hai sentito, se non il contrario. L'ho minacciato di non farti star male, perché non lo meriti, perché non sei come le puttane passate tra le sue fottute sudice lenzuola, ecco la verità! E se mi sono ridotto così è perché sono stanco, esausto, finito dal fatto che lui riesca sempre a rigirare ogni situazione facendomi passare per la merda. Io sono tutto ciò che vuoi, un coglione, un donnaiolo, un pezzo di merda, un pessimo amico, ma non sono un bugiardo- sputò tutto fuori lui liberandosi del peso più opprimente della sua vita
-Non ho mai neanche minimamente pensato certe cose di te..- Roger socchiuse di colpo gli occhi percependo una mano di Eleonor poggiarsi cautamente sulla sua guancia, incominciando poi a disegnare dei cerchi astratti con i polpastrelli sulla pelle chiara del biondo
-Shh- lo intimò lei andando successivamente ad accarezzargli le labbra, tastandone la morbidezza
-Ti credo Roger-
-Se devi farlo per pietà non..-
-Ti ho detto di stare zitto, nessuna pietà. Ti credo, basta così- gli ripeté continuando a sfiorare ogni dettaglio del suo viso, come se avesse desiderato di farlo da sempre, fin dal loro primo scambio di sguardi
-Nessuna ragazza aveva mai osato zittirmi finora- mormorò lui del tutto in balia del suo tocco
-Beh io sono pur sempre l'​eccezione,​ no?- gli ricordò mostrando le fossette
-Non me la sento più di ripeterlo- le disse in preda allo sconforto
Un'ennesima lacrima scivolò lungo la guancia di Eleonor prima che la ragazza si avvicinasse maggiormente al biondo serrando gli occhi così da potergli lasciare un lento e casto bacio sulla guancia, non molto distante dalle labbra, lasciandolo interdetto e con lo stomaco in subbuglio, come mai gli era successo prima con una ragazza.
La castana si staccò solo qualche attimo successivo da lui, non allontanandosi però più di tanto dal suo viso, scorgendo finalmente ciò che più le era mancato. Quel profumo. Il suo profumo. Un chiodo fisso tra i sensi di Eleonor, che non ne voleva sapere di dover rinunciare nuovamente ad esso, come se si trattasse di un drogato con la sua dose giornaliera di droga.
-El- la richiamò lui osservando la loro pericolosa vicinanza
-No- scosse la nuca lei
-Cosa no?-
-Non farlo, non allontanarmi da te, non di nuovo- la ragazza andò a circondargli la vita con le proprie braccia appoggiando la testa nell'incavo del suo collo
-Sei tu che ti sei allontanata l'ultima volta- le rinfrescò la memoria inalando ogni più piccola traccia del suo profumo che, esattamente come stava succedendo ad Eleonor, stava diventando la sua droga più devastante
-Non voglio più distanze Rog, basta- si lasciò sfuggire un singhiozzo
-E Sam?- le chiese lui rimanendo focalizzato sulla realtà dei fatti
-E' superfluo ora- ammise di pancia, non badando alla razionalità della sua mente
-Domani tornerà tutto uguale. Ti basterà parlarci e baciarti con lui per rinsavire, ora sei scossa El, non stai pensando alle conseguenze delle tue azioni-
-Sei importante per me Rog-
-Lo so Eleonor, ma.. è già successo tutto questo e guarda come sono andate le cose-
-Non succederà più, basta. Voglio prendere le distanze da Sam, ma prima devo solo fargli ammettere tutto- disse la castana del tutto esausta
-Non accadrà El-
-Fidati di me Roger- si distanziò di poco trasmettendogli quasi una sensazione di incompletezza quando la sua testa non fu più poggiata nell'incavo del suo collo
-Come credi che io possa riuscirci dopo ciò che hai detto giorni fa?-
-Guardando questi occhi- gli suggerì lei a pochi centimetri dalle sue labbra
-Cosa vedi?-
Tutto​ avrebbe voluto risponderle lui, ma non poteva.
-Niente, vedo due occhi verdi-
-Rog, cosa ci vedi in questi due occhi verdi?-
Roger non capiva se stesse impazzendo o qualcosa del genere, ma in quelle due iridi smeraldine, per un attimo riuscì a scorgere come un barlume di.. desiderio.
-Non lo so, io sono confuso El.. io devo pensare ok?- il biondo, quasi intimorito da ciò che aveva intravisto, si allontanò con uno scatto dalla castana.
Eleonor, dal canto suo, non appena lui le si allontanò, incominciò a rinsavire, avvampando al solo pensiero di come si era posta nei confronti di Roger. Per qualche minuto le era quasi parso di possederlo, di averlo in pugno, più vulnerabile che mai. Così vulnerabile che avrebbe tanto desiderato baciarlo per infondergli sicurezza, quella stessa sicurezza che Roger Taylor possedeva sempre, ma che perdeva palesemente di fronte agli occhi della castana.
-Mi serve tempo-
-Tu pensa, riflettici. Vienimi a cercare poi- annuì Eleonor con il capo decidendo di andarsene senza dire o fare altro, lasciando il biondo in mezzo al caos delle sue emozioni, le quali stavano combattendo le une con le altre per vedere quale alla fine avrebbe primeggiato su tutte
Il menefreghismo o quella sorta di strano affetto simile all'amore?

The Only Exception // R.M.T.Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang