10~Cataclisma!

3.6K 195 48
                                    

Decido di fuggire via, nella notte, di volare tra i tetti e sfogare la mia rabbia correndo più forte che posso.
Prendo una lieve rincorsa e salto fuori dalla finestrella di questo angustio posto;non mi preoccupo neppure dei vetri.

Ho intenzione di distruggere tutto.

Ad un tratto un cartellone pubblicitario della maison di mio padre,attira la mia attenzione.

Ogni cosa torna a mischiarsi: Le parole di mio padre, l'immagine di Marinette triste, le sue carezze gentili, le sue parole di difesa... IL SUO PIANTO...

In un attimo la rabbia che domina il mio animo ,e attanaglia il mio cuore ,converge nel palmo della mia mano:

-CATACLISMA! -

Vedo il cartellone sgretolarsi, facendosi polvere.

La rabbia diventa tristezza, "la colpa é mia" ne sono consapevole.

Sono stato fortunato, non ci sono persone in giro;credo
siano le 2 del mattino.
Sarà meglio tornare a casa.

Mi dirigo verso la villa saltando tra i tetti; arrivato a destinazione noto che, nella stanza di Marinette,c'e una piccola luce accesa ,forse é sveglia.

Salto sul suo balcone,e mi avvicino alla sua finestra ; é notte fonda, ma la vedo seduta sul letto con il volto tra le ginocchia.

Non la voglio qui; ma,questa piccola stupida sconosciuta, è l'unica, in questi 10 anni di solitudine, che mi sia stata accanto e; nonostante non ne avesse alcun motivo, mi ha difeso.

Non so per quanto resto a guardarla mentre si stringe a sé, a farci caso,avevano ragione quei bastardi che mi ritrovo in classe; é molto carina.

Il suo pigiama lascia chiaramente vedere un fisico minuto,ma sodo e proporzionato; e ,anche se ora non riesco a vederlo,ha anche un bel viso.

I suoi lineamenti sono delicati e gentili,come il suo carattere;i suoi occhi sono grandi, e di un blu che non teme la concorrenza del più cristallino specchio d'acqua.

Mentre le faccio complimenti,che mai pronuncerò, mi rendo conto che il mio tempo da felino è finito.

Non posso più contare sulla vista notturna e rompo un vaso sul suo balcone; penso rapidamente alle mie alternative :
Buttarmi giù e andare incontro a morte certa;
Farmi beccare e far finta di essere qui per chiedere scusa.

Non ho dubbi, scelgo la prima!
Io qui non mi faccio beccare,sto per saltare nel vuoto quando sento:

-Perché sei qui?-

È in piedi avanti alla porta finestra del suo balcone, mi fissa dritta negli occhi...mi sembra chiaro voglia spiegazioni;che al momento non so dare.

Guarda il vaso rotto;

-Sappi che,se ti sei ferito, vado personalmente da tuo padre a dirglielo.
In qualsiasi parte del mondo si trovi.-

Il suo sguardo è serio e, nonostante siano sempre bellissimi; i suoi occhi sono arrossati.
Conosco bene quel tipo di rosso; ha pianto oltre le lacrime che aveva.
Lascio da parte l'orgoglio, e decido di parlare più sinceramente che posso

-Marinette, sono mortificato.

*guardo in basso,il suo sguardo rovinato dalle lacrime che le ho causato, é una scena che non riesco a sopportare.*

Posso entrare?-

-É allettante l'idea di lasciarti tutta la notte sul balcone, ma non sono realmente pronta per andare da tuo padre e dire che ti sei ammalato;e per colpa mia per di più!
Perciò prego, ma solo perché non voglio che tuo padre faccia di me una borsetta.-

-Ho esperienza ormai nel settore, saresti più adatta a fare la soletta da scarpe-

*Mi guarda facendo l'infastidita, ma non riesce a ttattenere le risate.
La vedo ripiegare le labbra all'indietro, e morderle tra i denti, poi portarsi una mano avanti alla bocca, premendo forte per non far uscire suoni;si gira per non darmi soddisfazione.
Mi avvicino al suo volto con un ghigno interrogativo ed il sopracciglio alzato.
Alla fine rinuncia e ride all'immagine dei suoi codini che spuntano,a destra e a sinistra,delle costosissime,e raffinatissime,scarpe di mio padre.

Essere riuscito a farla sorridere, dopo averla fatta piangere tanto, mi fa sentire meno in colpa.

-Entra prima di ammalarti davvero-

*Mentre lo dice mi tocca l'avambraccio, ho un lievissimo sussulto;lei sembra non averci fatto caso.
La vedo immergersi nell'armadio ed uscirne con un plaid.
Me lo posa sulle spalle e mi fa sedere su una poltroncina.
È veramente una ragazza gentile.*

-i riscaldamenti fanno sembrare che nelle stanze sia estate, ma fuori è tutta un'altra storia.
Stai bene vero?-

-Smettila di fare riferimento alla mia salute, futura soletta.
Non sono Poi cosi cagionevole;é mio padre che é troppo apprensivo.
A tal proposito...scusa anche per le cose che che ti ha detto lui;ti ho chiesto io so non dire niente,e poi ti ho messa nei guai.-

-Più che altro...come ti é venuto in mente che tuo padre potesse avermi assunta?-

*È un discorso penoso, non mi va di affrontarlo.
Essere qui a parlarle,é già molto più di quello che credevo avrei fatto.
In effetti il piano era lasciare che il tempo facesse il suo corso.
Non la conosco realmente.
Voglio davvero farle sapere qualcosa del mio passato?*

Miraculous: Il Gatto E La Coccinella [completa]حيث تعيش القصص. اكتشف الآن