||incontro scuola-famiglia||

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Veronica Lodge era una giovane insegnante di 23 anni a New York.

Amava il suo lavoro e, soprattutto, i bambini a cui insegnava, e da quando era piccola ha sempre adorato stare con i bambini.

Quel pomeriggio, era seduta alla scrivania della sua classe a sistemare le ultime cose, aspettando l'arrivo di un genitore della sua alunna preferita, Emily.

In realtà non sapeva cosa aspettarsi, dal momento che era sempre un'anziana signora ad andarla a prendere a scuola.

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta, Veronica si voltò e il suo cuore si fermò.

C'era un uomo dai capelli rossi, vestito in modo elegante, fuori dalla porta aperta.

"È così bello..." pensò Veronica tra sé e sé.

<<È questa la classe 203?>> chiese l'uomo.

<<Um, si.>> rispose Veronica.

<<Salve, scusi per il ritardo ma mi hanno trattenuto a lavoro.>>

Lei era un po' confusa, finché lui disse

<<Oh! È vero, non ci siamo ancora presentati. Io sono Archie Andrews, il papà di Emily.>>

<<Certo signor Andrews, io sono la signorina Lodge. Aspetti un momento, le prendo una sedia più grande.>> rise Veronica, indicando tutte le sedioline per i bambini della classe.

<<Per favore, chiamami Archie. Signor Andrews mi fa sentire vecchio.>> disse, facendo ridere entrambi.

Veronica sistemò quindi una sedia difronte alla sua scrivania, e si sedettero.

<<Mi dispiace non esserci ancora incontrati, ma il mio lavoro ha le ore poco flessibili e quindi viene sempre la nonna di Emily a prenderla a scuola.>>

<<Oh, che lavoro fai?>> chiese lei.

<<Scrivo canzoni. Lavoro con un po' di artisti e li aiuto a scrivere anche i loro testi.>>

<<Wow ma è bellissimo!>> sorrise Veronica.

<<Sì, lo adoro. Beh, a parte il fatto che la maggior parte delle volte torno a casa la sera tardi e non riesco a vedere Emily. Emily! Giusto! Questo è un incontro scuola-famiglia, non hai chiesto la storia della mia vita, scusami!>> sì impanicò Archie.

<<Non ti preoccupare. Ma hai ragione, tornando ad Emily, lei è una delle bambine più brillanti della classe ed è anche molto simpatica. Ma il motivo per cui ti ho convocato oggi, è che ultimamente sta avendo qualche difficoltà in matematica. Quindi ti volevo proporre di farla restare per un' ora due giorni a settimana qui a scuola, così da potersi rimettere in pari con il resto della classe.>>

<<Va bene, penso sia una buona idea. Voglio solo il meglio per Em. Lunedì e mercoledì ha danza, vanno bene per te giovedì e venerdì?>> chiese Archie, tirando fuori dalla tasca della sua giacca un'agenda tascabile.

<<Si, vanno bene. Comunque è una bella agenda. Credo sia carino il fatto che tu abbia una vera e propria agenda invece del cellulare.>>

<<Sì, beh mi piace sentire della vera carta e una penna. Penso sia solo il musicista hippie che è in me.>> rise, mentre scriveva sulla sua agenda.

Sì alzarono in piedi e si strinsero nuovamente le mani.

<<Che dire, non sarei un gentiluomo se non ti accompagnassi alla macchina.>> disse Archie.

<<Oh, ma grazie.>> rispose Veronica sorridendo.

Camminarono fino al parcheggio ma, quando Veronica provò ad accendere la macchina, il motore non partiva.

<<Cavolo...>> borbottò. Così scese e aprì il cofano della macchina.

<<Problemi con la macchina?>> chiese Archie. Lui era già nella sua macchina e accostò vicino quella di Veronica.

<<Sì>> sospirò. Archie scese dalla macchina.

<<So un po' di cose sulle macchine, lascia che ti aiuti.>> Sì tolse la giacca, si arrotolò le maniche appena sotto il gomito e prese il posto di Veronica.

Mentre controllava il motore disse

<<Non per essere maleducato, ma sembri molto giovane per essere un'insegnante. Quanti anni hai?>>

<<Non sai che non bisogna mai chiedere l'età ad una donna?>> scherzò Veronica.

<<Beh, probabilmente sei molto più giovane di me.>>

<<Io ho 23 anni, perché tu quanti ne hai?>>

<<30. Ho avuto Emily quando avevo 25 anni dopo che la mia ex rimase incinta, ma ci ha lasciati durante il parto. Non lo racconto a molte persone.>>

<<Oh, mi dispiace tanto.>>

Archie le sorrise per rassicurarla. Poi disse

<<Prova a girare la chiave. Dovrebbe funzionare ora.>>

Veronica ci provò e la macchina si accese.

<<Oddio grazie!>> esclamò Veronica, scendendo dalla macchina e abbracciando Archie.

Poi si rese conto di quello che stava facendo. Stava abbracciando il padre di una sua studentessa. Il padre molto attraente, di una sua studentessa. E lo lasciò subito.

<<Scusami...>> arrossì.

Archie chiuse la parte davanti della macchina.

<<Non ti scusare. Beh, dovrei andare. Abbi una buona serata, signorina Lodge.>>

<<Per favore, chiamami Veronica.>>

<<Va bene...... Veronica.>>

<<Buonanotte Archie.>>

Veronica salì in macchina e si lasciò cadere leggermente la testa sul poggiatesta del sedile.

Si era forse appena innamorata del padre della sua studentessa preferita?

Spazio autrice
Immagino vogliate una seconda parte? Fatemelo sapere!💓
Parole: 791

Varchie one-shotsWhere stories live. Discover now