I'm so tired...

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- Che hai anche stasera? – Nico lanciò uno sguardo eloquente a Reyna che gli aveva fatto quella domanda alquanto stupida.
L'amica sedeva tranquillamente sul divanetto bianco della discoteca, le braccia poggiate alla spalliera e le gambe accavallate mentre giocherellava con uno degli alti tacchi che teneva in bilico sulla punta del piede muovendo le dita nel tentativo di non farlo cadere.

- Will, ecco cos'ho – decise di rispondere con un sospiro poggiando i gomiti alle ginocchia. Lui e il suo ragazzo litigavano parecchio quei giorni e sempre per cose stupide, come per esempio una semplice discussione su cosa mangiare per pranzo si trasformava in una battaglia di insulti che di solito Nico riusciva a vincere grazie al suo pessimo carattere e spiccata fantasia nel creare offese.

- Ancora? Ma lascia perdere! State male entrambi, fatti qualche ragazzo e lasciatevi, la vita è breve – disse Reyna girando la cannuccia nel suo drink dall'acceso colorito arancione.
Nico prese in considerazione quel consiglio ma poi scosse la testa.

- Il mio problema è che in tutti quegli sconosciuti io ci trovo sempre Will – disse afflosciandosi al suo posto, osservando i ragazzi che nonostante l'orario tardo ballavano come se non avessero nessun pensiero per la testa.

- Ho capito, io ti sto semplicemente dicendo che vi fate male a vicenda e che sarebbe ora di troncare o almeno di rivedere alcuni aspetti, e poi ricorda: - disse Reyna sporgendosi in avanti per poggiargli una mano sul braccio. – Da soli si sta benissimo -.

- Forse tu stai benissimo, io no – era così abituato alla presenza di Will che solo immaginare casa loro senza di lui era impossibile. – Credo che sia ora di andare – si alzò leggermente barcollante a causa del giro di troppo che Jason gli aveva offerto quella sera.

- Io rimango, spero che tu non te la prenda a male – disse Reyna decisamente poco interessata, probabilmente chiedendosi che cosa avrebbe bevuto dopo. E pensare che ai tempi delle superiori aveva sempre una scopa ficcata nel culo quando si parlava di feste e alcool.
Nico sorrise a quel pensiero e le batté il cinque, promettendole che si sarebbero visti presto.
Salutò un paio di persone durante il tragitto verso l'uscita mentre la musica alta gli pompava nella testa accrescendo il suo già grande mal di testa.
In qualche modo riuscì ad arrivare a casa senza schiantarsi contro niente e nessuno.
Uscì e chiuse la portiera, la notte di novembre era fredda e non vedeva l'ora di farsi una bella doccia, indossare il pigiama e mettersi sotto le coperte a dormire per tutto il giorno seguente.
Entrato nell'appartamento, però, trovò le luci del soggiorno accese, e aiutandosi con i muri raggiunse la stanza vedendo il suo ragazzo seduto in una posa struggente sul divano.

- Ti ho chiamato tutta la sera – disse non voltandosi nemmeno a guardarlo.

- Scusa, non ho sentito – disse Nico togliendosi la maglietta e gettandola a terra per poi raccogliersi i capelli decisamente troppo lunghi.

- Sei ubriaco? – fece quella domanda con una tranquillità disarmante. Will ormai lo vedeva più sbronzo che sobrio e la cosa cominciava a dargli fastidio, non ricordava quando avessero fatto l'ultima volta sesso senza che Nico avesse bevuto ingenti quantità di alcool prima.

- Ho bevuto poco – mentì lasciandosi cadere sul divano con la testa sulle gambe di Will che prese ad accarezzargli distrattamente i capelli.

- Potresti stare con me qualche sera invece di uscire con i tuoi amici, non dico sempre, solo qualche volta- Nico si puntellò sui gomiti dopo quel commento da parte del suo ragazzo e lo fissò attentamente.

- Perché? -.

- Come perché? Perché sono il tuo ragazzo e passi più tempo nelle discoteche che con me, non ti senti nemmeno un po' in colpa? Sono le tre di notte e io sono qua come un coglione ad aspettarti sveglio, solo perché ho fottutamene paura che possa succederti qualcosa – Nico rimase abbastanza impassibile, non capiva a pieno quello che Will gli stesse dicendo, sapeva solo che era arrabbiato e che le sue guance rosse di collera lo eccitavano e nemmeno poco.
Si mise in ginocchio sul divano e gli salì a cavalcioni sulle gambe.

I'm so tired... (Solangelo)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora