-episodio 3-

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Freida
Bussano forte alla porta, mi alzo di scatto dal letto e mi tolgo la mascherina dagli occhi. Fanculo è diventato impossibile dormire, stavo facendo un bel sogno anche se in verità l'ho già dimenticato. Scendo dal letto svogliatamente, mi metto la vestaglia semitrasparente da notte per cercare di nascondere il mio bellissimo reggiseno nuovo di pizzo e vado ad aprire, sbadiglio e la persona davanti a me sospira
"Potresti anche rispondere". Constance entra in casa e noto subito del nervosismo della sua voce e nei movimenti.
"Vedi di calmarti signorina" le punto il dito, lei sembra rendersi conto del suo comportamento e si siede sul tavolo, mettendo le mani tra i capelli. In cucina preparo due tazze di caffè, una delle quali la do a lei, speriamo che riesca a calmarle i nervi.
"Ecco, tanto caffè senza zucchero" le poso la tazza davanti e lei che guarda come se fosse vuota.
"Grazie" dice meccanicamente prendendola e bevendone un sorso.

"Allora dimmi che cazzo vuoi?"
"Scusa Freida ma ieri ho litigano con John, avevo bisogno di sfogarmi con te"
"Cosa è successo, vi siete lasciati?" Sono  preoccupata, lui l'ho sempre detestato. L'ha sempre trattata di merda, è la mia migliore amica e non se lo merita.
"No ma ci mancava poco" si porta la tazza alla bocca ma poi la riabbassa, cambiando idea.
"Ti rendi conto che vado a pagarli la cauzione e quello che mi dice è che ho fatto tardi?!" stava ridendo nervosamente, come faceva spesso.
"Dovresti lasciarlo, per il tuo bene e per quello di Queenie"
"Lo so ma scopiamo bene e...lui è l'unico che mi capisce nei momenti più disperati"
"Lui ti capisce?" Le faccio una faccia contrariata.
"Si, ricordo che quando stavano per pignorare la casa,lui mi portò in una romantica baita" il modo in cui lo racconta con gli occhi a cuoricino, mi fa salire il vomito e non mi sforzavo  neanche a non mostrarlo.
"Ha sempre odiato la tua casa, lo sai? E sai che ti aveva portata in una baita per non farti protestare? E sai che siamo stati a noi darti i soldi per non farti sfrattare?" alzo la voce per cercare di farle entrare meglio in testa il concetto.

Lei sospira
"Stiamo insieme da quasi un anno, non posso mandare tutto a puttane"
"Quindi preferisci buttare anche questo anno e quello dopo?" Lei ci pensa e si mette le mani tra i capelli nuovamente.
"Devo ancora trovare un modo per riprendermi quei 500$, a proposito ecco i tuoi" dice aprendo la borsa e mettendomi sul tavolo i soldi.
"Potresti lavorare con me, accudire gli anziani e molto meno stancante di quando pensi, dalle 4:00 alle 6:00 fanno il riposino ed anche io".
"E solo che non vorrei che il tuo capo si avvicinasse e provasse a fare il sensuale, non credo che riuscirei a sopportarlo"
"Dopo un po' ci fai l'abitudine, tu devi solo stare al suo gioco".

Brian
Da quando Joseline lavoro nell'ufficina, concentrarmi è diventato impossibile. Non fa che leccarsi le labbra e guardami con quelli occhi scuri mentre lava le macchine. Anche quando sono sotto ad un auto, il mio pensiero va sempre da lei, che mi guarda.
"Brain" mi tira un tonfo sulla spalla Mitch, il capo dell'officina.

È un anziano che ha dedicato la sua vita alle macchine, lo considero come un padre essendo che il mio è in galera da quando sono nato.

"Che hai oggi? Ti devo più distratto del solito"
"Ehm, niente" lui si arriccia i baffi bianchi con le mani e si gira nella direzione di Joseline.
"Vedo come ti guarda"
"Sono fidanzato"
"Con due splendide donne ricordatelo" dice allontanandosi. Devo stare calmo, non mi devo agitare, ma come faccio se lei continua a guardami in quel modo.
Mi allontano dalla macchina che sto riparando e vado ad alzare il volume della musica.

Dopo il pranzo Mitchel mi dice che ha delle faccende da sbrigare
"Ti lascio a te l'officina, mi raccomando" mi guarda con gli occhi spalancati. Si dovrebbe fidare di me ormai.

Quando va via la situazione inizia a complicarsi, Jose si inizia a togliere la divisa
"Fa caldo qui" dice muovendo i lunghi capelli biondi
"Forse dovremmo aprire la saracinesca"
"Sto bene così" si lega la tuta alla vita, rimanendo in reggiseno. Inizio a sudare per la soggezione, non smette di guardarmi. Provo a girarmi dall'altro lato ma non funziona, lei si avvicina a me
"Vuoi che ti aiuti" mi chiede facendo un sorrisino. Le guardo le labbra, sono rifatte chissà com'è baciare delle labbra rifatte. Concentrati.
"No" continuo a riparare il motore dell'auto ma lei continua. Inizia ad accarezzarmi le spalle
"Hai dei bei addominali" mi dice da sopra la spalla, non resisto mi giro e la inizio a baciare freneticamente. La sbatto contro un auto e le mordo il collo, lei geme per il piacere e si avvinghia ai miei fianchi mentre tiene le mani sul cofano dell'auto. Ritorno con la bocca sulle sue labbra, la limono e intanto le sfilo la tuta. Lei mi sbottona la mia e si abbassa le mutande, mettendosi in posizione. Faccio lo stesso con le mie e un secondo poco le sono dentro. Le tolto anche il reggiseno, porca puttana sono enormi. La sbatto sempre più forte e lei chiede sempre di più
"Scopami " mi urla. Velocizzo il movimento, girandola con la faccia sul cofano. Cazzo, a pecorina è la mia posizione preferita.

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