《Arya, dove sei? Sono appena arrivato a casa, sei ancora in ospedale? Sto arrivando!》inizia a dire, preoccupato al massimo.

《Papà, papà sto bene. Calmati.》cerco di tranquillizzarlo ma sento che armeggia con delle chiavi 《Papà sto tornando a casa.》lo informo e non sento più le chiavi.

《Ti aspetto, andate piano e state attenti, perfavore》mi dice e subito dopo riattacca.

Rimetto il cellulare nella tasca e ritorno a guardare fuori dal finestrino.

《Era davvero preoccupato, quando l'ho chiamato.》dice dal nulla Grayson e io mi volto a guardarlo solo per un momento, confusa.

Ah, sta parlando di mio padre.

《Si lo so...》non so che altro dire, onestamente.

Per tutto il resto del tragitto nessuno dei due dice una parola, non appena ci fermiamo fuori casa mia però, lui decide di parlare.

《Possiamo parlare?》mi chiede ed io vado nel panico.

Voglio parlare con lui, ma non adesso. Non ne ho la forza emotiva e fisica.

《Grayson, non adesso.》sussurro senza neanche avere il coraggio di guardarlo.

《E quando? Mi stai ignorando. Sei uscita con Brandon e... mi stai ignorando. Non mi piace quando mi ignori.》mi dice alzando un po' la voce, quasi come se mi stesse accusando e a me questo fa arrabbiare, perciò adesso lo guardo, arrabbiata più che mai.

《Beh, a me non piace quando mi tieni fuori dalla tua vita, quando sparisci per giorni senza dirmi niente, quando giochi a fare il poliziotto mettendoti in pericolo, quando non mi rendi partecipe delle tue decisioni. Non mi piace niente di tutto questo, ma di certo non sono qui a lamentarmi.》ribatto acida, alzando la voce anche io.

Stavolta non mi freghi, Grayson Walker.

《Ti ho già detto che mi dispiace.》ribatte lui, abbassando il tono di voce e io so che è vero, che gli dispiace, ma questo non risolve le cose.

Mi ha delusa, mi ha fatta preoccupare e star male.

《Pensi di poter risolvere sempre tutto così? Credi che basti un semplice mi dispiace? Non so che tipo di rapporto avevi con Meghan, non so che tipo di rapporto avevi con le altre prima di me. Ma io non sono loro. Grayson sono innamorata di te, tanto da star male, ma questo non vuol dire che puoi fare quello che ti pare tanto io ci sarò sempre e comunque. Non significa che con un mi dispiace, ricasco sempre nella stessa rete. Non è cosi che funziona con me.》 gli dico e prima che lui possa ribattere, stanca, esco dalla sua auto e corro verso casa mia.

Lui, fortunatamente, decide di usare il buon senso che gli è rimasto e non mi segue.

Non appena entro in casa mio padre mi riempie di domande e mi abbraccia, io gli spiego tutto sorvolando però il fatto dell'aggressione, perché non voglio creare altri casini. Dopo che entrambi ci siamo tranquillizzati, fortunatamente andiamo entrambi nelle rispettive camere a dormire.

In realtà io mi faccio una doccia veloce per levarmi di dosso la puzza di ospedale, poi mi metto velocemente il pigiama e mi lascio cadere sul letto, fisso il soffitto senza dire una parola.

Poi mi ricordo di Drake e Blanca ed invio un messaggio ad entrambi.

A Blanca e Drake: Arrivata sana e salva a casa. A domani.

Blocco il cellulare, lo metto sul comodino, ma prima che possa provare ad addormentarmi, il cellulare mi avvisa dell'arrivo di un messaggio, lo prendo pensando sia da parte di Blanca o Drake, ma sussulto quando leggo il nome di Grayson.

Grayson: Avrei voluto seguirti, prima. Ma c'era tuo padre ed io non voglio fare scene. Non chiedo quasi mai scusa, a nessuno. Lo faccio solo se mi importa la persona che ho ferito. E ti chiedo scusa, Arya. Ti chiedo scusa perché tu sei tutto ciò che c'è di buono al mondo ed io mi sono comportato da coglione. Non ti merito e lo so. Sono sempre stato troppo egoista, ho sempre pensato a ciò che volevo io, quando si trattava di te. Adesso non voglio più esserlo, voglio davvero che tu faccia pienamente parte della mia vita. Ma se tu non lo vuoi, se tu davvero non vuoi fare più parte della mia vita. Allora ti lascerò andare, ti lascerò stare. Anche se non voglio e non vorrei mai farlo. Ma questo è tutto ciò che posso fare, questo sono io. Te l'avevo detto che ero incasinato, incasinato per davvero. Ma ti amo, più di quanto pensi e più di quanto abbia mai amato qualcuno in vita mia.

Inutile dire che sto piangendo, sto piangendo per davvero. Perciò faccio la prima cosa che mi passa per la testa.

Mi vesto velocemente, prendo le chiavi della macchina di mio padre e mi dirigo verso l'appartamento di Grayson. Parcheggio velocemente, scendo dall'auto e mi faccio tutti i piani a piedi.

Quando arrivo difronte alla porta del suo appartamento inizio a bussare come una pazza. Sento Damon che abbaia, poi dei passi e alla fine la porta si apre. Grayson è a petto nudo, con uno dei tanti pantaloncini da allenamento che si ritrova ed ha il viso tormentato. È stupendo, come sempre.

《Che ci fai qua? Come ci sei arrivata?》mi chiede preoccupato, non appena si rende conto di avermi davanti a lui.

《Con l'auto di mio padre. Sono venuta per te.》

Lui mi fa segno di entrare e tutto ciò che volevo dirgli, il discorso che mi ero preparata in macchina, svanisce.

《Tu sei pazza. Non saresti dovuta venire a quest'ora.》 mi dice, quasi come se fosse un rimprovero.

E io non posso più trattenermi, devo parlare.

《Ti amo, Grayson. Anche se sei una testa di cazzo. Ti amo così tanto che a volte stento a crederci. E hai sbagliato, troppe volte. E io ci provo a smettere di amarti, ci ho provato. E provo a starti lontano, ad ignorarti. Ma il mio cuore batte impazzito ogni volta che qualcuno dice il tuo nome, quasi come se fosse un richiamo. Non voglio che mi lasci andare, voglio che ti lasci andare, solo con me, solo per me. Una volta hai detto qualcosa di simile a me. Io l'ho fatto, mi sono lasciata andare solo con te. Voglio che tu faccia lo stesso con me. Non tenermi fuori dalla tua vita. Lontano dai tuoi problemi. E non sparire nel nulla, perché Dio solo sa quanto mi sono preoccupata in quei giorni. A me importa di te, Grayson. Forse a te non importa abbastanza di te stesso, ma importa a me. Perciò anche se non sei abituato a tener conto di nessuno, adesso devi farlo, perché ci sono io.》dico, tutto d'un fiato mentre cerco di non piangere come una bambina, lui mi fissa senza dire niente.

《Te l'ho detto, mi dispiace. Voglio davvero fare le cose bene con te. Non ho mai provato cose del genere per nessun'altra. Non sono abituato a tener conto di ogni cosa che faccio ad un'altra persona. Sono sempre stato solo io, ho sempre risolto i miei problemi da solo. Ma da oggi in poi lo farò, ti renderò più partecipe. Perché adesso ci sei tu, accanto a me. Però sbaglierò Arya, probabilmente sbaglierò ancora. Ma tu non scappare e non allontanarti da me, perché non mento quando dico che ti amo. Ti amo in modo assurdo. E mi manchi, quando non ci sei, mi manchi più dell'aria.》le sue parole hanno un effetto devastante come sempre su di me, che sia positivo o negativo, è pur sempre devastante 《Non ti terrò più fuori dalla mia vita, anche se non ho mai cercato di farlo e mai lo farò.》 conclude.

Perciò non dico altro, mi avvicino velocemente a lui e lo bacio con tutto l'amore di cui sono capace.

Magari sbaglieremo, anzi, sicuramente sbaglieremo, qualche volta lui, qualche volta io. Ma lo amo e non posso far altro che sperare che ci rialzeremo, insieme. Sempre.

Lezioni d'amoreWhere stories live. Discover now