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Ormai avevo l'affanno
-Pierre fermati, non ce la faccio più a correre-
Pierre si girò e con il sorriso stampato sulle labbra mi prese in braccio e continuò a correre ridendo
-Perchè sei così felice?-
-Perchè sto vivendo il momento giusto, e non me ne frega più niente del resto-

Il mio cuore a quell'affermazione sembrava essersi fatto più leggero, così anch'io iniziai a ridere con lui.

Agli occhi di chi ci guardava dovevamo sembrare dei pazzi, e io stessa pensavo di star impazzendo.
Troppo bello mi sembrava quel momento per esistere in questo mondo, qui con me.

Poi mi girai verso di lui e lo baciai
-E tu perché hai fatto questo Layla?-
-Perchè sono nel posto giusto, e non me ne frega più niente di quello che il mondo può pensare-

E secondo me in quel momento quelle parole erano terribilmente vere, forse era l'adrenalina del momento a pensare al posto mio, ma dopo tutto quello che avevo passato sentivo di poter esigere qualcosa di più dal mondo.

E a quella affermazione Pierre si fermò di colpo e mi baciò con impeto.
La sua lingua accarezzava la mia più e più volte, nella mia pancia ormai si stava festeggiando il carnevale di Rio.
Si Pierre, dopo tutto quel tempo siamo nel momento e nel posto giusto, ognuno nella bocca dell'altro.
E mai per nulla al mondo volevo cambiare quelle carte che il destino mi stava riservando. Eravamo li, eravamo noi, ed eravamo finalmente felici entrambi.
Che pur avendo vissuto su strade separate queste ora si stavano incontrando nelle nostre bocche che d'ora in poi, e per il resto della serata ben poche volte si sarebbero separate.

Mi misi nuovamente a ridere
-Fermo, fermo-

Si staccò da me sorridendo, e io pensai che quel sorriso non avrebbe più abbandonato il suo viso
-Dovremmo pur far qualcosa in questa uscita, non pensi?-
-Cosa potremmo mai fare di più bello di questo?-
-Conoscerci per quello che realmente siamo-
-Wow mi stupisce la tua profondità, fino a poco fa pensavo fossi una persona superficiale e anche un po stupida, sai?-

Mi offesi a quelle parole, come poteva dirmi questo dopo avermi baciata?
Non mi accorsi nemmeno di aver messo il broncio.
Pierre vedendolo si mise a ridere
- A cosa serve prendersela per ciò che credevo prima se ho capito che così non è?!-
Iniziò così a volteggiare veloce, sempre più veloce
-Avanti fammelo un sorriso prima che mi venga da vomitare-
Lo guardai, e capì subito che non scherzava
-Pensavi veramente questo di me?-
-Si Layla, ma dopo questa sera mi sono ricreduto su tutto, e ho capito che tu puoi essere tutto fuorché una persona superficiale-
-E stupida lo lasciamo li?!-
-Non ti preoccupare, il fascino della stupidità attira molti uomini-

Lo disse con una tale faccia, accompagnata da un occhiolino, si vedeva che era una persona felice e che di lì a poco avrebbe vomitato, e in poco tempo credo che l'avrei seguito anch'io.
-Okok, ma ora basta Pierre, o vomiteremo entrambi. Uno sull'altro-
-Bleh, che cosa disgustosa-
-Però devi ammettere che nasconde una sorta di romanticismo-
Si mise a ridere e io con lui

-Se lo dici tu-
-Pierre..-
-Si?-
-Sento che dev..- E vomitai tutto quello che non avevo mangiato.
Menomale che ci trovavamo in mezzo al prato di un parco, ma dovetti dire che la mia autostima ricevette un duro colpo, li a vomitare davanti al ragazzo che mi piaceva.
Ma almeno lui mi sorreggeva la testa..

-Layla ti senti meglio?
-Come un fiore-

-Non mi hai ancora detto come mai vi siete stasferiti dall'Italia in America?-
Oramai stavamo parlando da diverso tempo mangiando cibo spazzatura stesi su un prato, ovviamente diverso da quello dove io prima avevo vomitato.
E le parole scorrevano fluide sulla mia lingua
-Beh, mio padre lavora in una multinazionale e un giorno li venne offerta una promozione, ma solo a patto che fosse venuto a lavorare qui ad Austin. Così ci siamo trasferiti-
-Quindi la tua famiglia economicamente è messa bene-
-Mh non avrei usato queste parole, ma si dai-
-Perchè dici così?-
-E poi l'impicciona tra i due sarei io-
-Voglio solo capire il perchè delle tue reazioni e conoscerti in tutto e per tutto Layla. E non ti preoccupare, non ho intenzione di metterti incinta per poi fare il parassita a spese della tua famiglia-
-Oh.. ora che me l'hai detto mi sento sollevata-
Scoppiammo a ridere entrambi

-Comunque ho detto così perchè nella mia famiglia l'unico che lavora è mio padre, che di conseguenza deve mantenere altre tre persone, quindi capirai che anche se guadagna abbastanza quei soldi vanno divisi per le spese di mantenimento della famiglia. Ciò significa che anche volendo fare il parassita sociale mettendomi incinta non potresti-
-Accidenti! I miei piani sono andati in frantumi-
E ridemmo ancora, e ancora insieme per ore.

-Invece i tuoi cosa fanno?-
-Vedi.. mia madre è morta qualche anno fa, mentre mio padre è il proprietario di una catena di alberghi sparsi in tutta l'America, e ne possiede qualcuno anche in Europa-
Io però mi bloccai alla sua prima frase, e quasi non sentì il resto.
-Mi dispiace per tua madre..-
-Dispiacersi non serve a nulla credimi, sono dolori che si portano a vita e non serve che qualcun'altro si prenda questo peso, perchè nonostante tu lo possa anche fare questo non diminuisce il mio di dolore-
-Hai ragione Pierre, ma in queste ultime ore sto sinceramente imparando ad apprezzare la tua persona, e non trovo giusto che la tua vita sia circondata da così tanto dolore..-
-Mia cara, non preoccuparti. Nessuno ne è colpevole-
Gli sorrisi, uno di quei sorrisi tutti tremolanti e anche un po falsi, ma fatti con il cuore.
E lui ricambiò questo mio sorriso con un bacio.

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