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Quando uscimmo dalla stanza era appenena l'una, e noi eravamo tutti più rilassati e pronti per divertirci.

Io ero eccitata, e mi sembrava di vedere il mondo come mai l'avevo visto prima,  dimenticai tutto è mi lasciai andare a ritmo di musica.
Stavo ballando e mi stavo divertendo veramente, nonostante stessi ballavo sola e probabilmente peggio di prima, tutto questo era bello, quindi andava bene.

Poi venne Christian ed io ero ancor più felice, mi appoggiai a lui e insieme iniziammo a ballare nel modo in cui tutti facevano.

Poi poggiò le sue labbra sulle mie, e mi strinse in un forte abbraccio, che quasi mi sollevò da terra.
Iniziò poi a far scendere una mano accarezzandomi la schiena.

Era così tanto bello, e quella situazione mi faceva sentire bene, ma sapevo che era sbagliato quello che stava accadendo, così cercai di staccarmi delicatamente da lui, ma non me lo permise.
Interruppe il bacio e mi guardò sorridendo.
-Voglio solo baciarti-
-Lasciami fare-
E lo volevo anch'io in quel momento, ma lui era evidente che non stesse bene. Aveva esagerato e ora la sua vista era annebbiata dall'alcol, e nutrivo seri dubbi si fosse fermato a fumare semplicemente dell'erba.

Continuò a baciarmi e mentre ballavamo sentivo aderire sempre più il suo corpo al mio, mentre muoveva le mani sui miei fianchi, e quasi non mi accorsi che la gonna del mio vestito l'aveva completamente sollevata, cercai di riabbassarla e subito lui ne approfittò per portarmi ancora più vicina al suo corpo.

Prese a baciarmi il collo, e io non riuscivo a resistere  alla voglia di lasciarmi andare tra le sue braccia, mi sentivo così bene in quel momento, con lui che mi baciava in quel modo che mi faceva sentire tanto bene, così come le sue mani sul mio corpo, ma sapevo di dovermi opporre a quel senso di leggerezza e respingerlo.

-Sei bellissima-
Mi disse con la bocca premuta contro il mio orecchio.

Io intanto non sapevo come comportarmi, e non avevo neanche le forze per reagire a quella situazione, probabilmente se non fossimo stati in mezzo a tutte quelle persone mi sarei già lasciata andare.

-E io ti voglio così tanto-
Poi mi sollevò da terra e mi prese in braccio, io  d'istinto li avvolsi le gambe intorno al busto, mentre camminava barcollando verso per il corridoio continuava a baciarmi, poi entrò in una stanza a caso e si buttò sul letto rimanendomi avvinghiato.

Cademmo sul letto mentre ci continuavamo a baciare.
Lo vidi sbottonarsi velocemente la camicia, e io mi resi conto di volerlo , perchè nonostante non lo conoscessi bene, lui era talmente bello che immaginai subito come sarebbe stato farlo con lui per la prima volta, e la risposta giunse chiara nei miei pensieri: bello.
Sarebbe stato assolutamente bellissimo, così come lo era lui.

Mi sfilò il vestito più velocemente di quanto credessi che potesse fare e con altrettanta velocità si sfilò sia i pantaloni che i boxer, e io rimasi a fissare ciò che aveva in mezzo alle gambe, dato che mai avevo visto un ragazzo completamente nudo.

Il suo corpo benché fosse magro sembrava scolpito nel marmo e io sentì l'infrenabile desiderio di toccarlo, e così feci.
Aveva una pelle così liscia e piacevole al tatto, che mi persi a contemplarlo.

Però al contrario di quanto mi aspettassi mi fece male, e la cosa peggiore è che sembrava non curarsene. Io ero lì con lui, ma lui non c'era, era altrove, perso nei suoi pensieri. Ma il suo corpo era qui, ed era quasi violento nei confronti del mio.

Sentì come se qualcosa dentro di me si fosse rotto e delle lacrime cominciarono a scendere dagli angoli degli occhi.
Lui essendosi reso conto della mia espressione dolorante si bloccò, e il suo corpo diventò completamente rigido. Mi guardava preoccupato. Nulla a che fare con lo sguardo vacuo che aveva fino a pochi istanti prima.

-Non dirmi che sei vergine?-

Le lacrime stavano continuando a rigarmi le guance mentre lo guardavo
-Si-

-E perchè non me l'hai detto?!-
Sembrava aver riacquisito interamente la lucidità mentre mi parlava un tono quasi disperato

-Non credevo che tu..-
Lui si abbassò sul mio corpo nudo e mi strinse fra le braccia

-Capisci che dovevi dirmelo-
mi sussurrava all'orecchio mentre mi cullava dolcemente fra le sue braccia. E io non facevo niente per impedirlo.

-Se me l'avessi detto non l'avrei mai fatto, non ero in me-
-Perdonami-

Christian continuava a ripetere frasi sconnesse di scuse, e io piangevo, non riuscivo a smettere, probabilmente se non mi avesse tenuta lui mi sarei buttata sul pavimento, e ci sarei rimasta li per terra.

-Scusami, scusami-
La sua voce diventava sempre più sottile, e piangeva anche lui, le sue lacrime cadevano sulle mia spalla.

-Christian..-

Ci girammo entrambi per vedere Kimberly sulla soglia della porta che ci stava guardando con aria preoccupata, e al suo fianco c'era Tyler che a sua volta stava osservando la scena.
-Perché piangete? Cos'è successo?-
Chiese Kim guardandoci

-Fiorellino.. posso spiegarti-
le disse Christian
Ma prima che lei potesse dire qualunque cosa io li urlai contro di andarsene.
Era già abbastanza umiliante per me la situazione in se, non avrei potuto sopportare altro.
Chiesi a Christian di riportarmi a casa, e lui mi disse di si.

Il viaggio in macchina fu silenzioso, e una volta davanti al portone del condominio mi disse che avremmo dovuto parlare di ciò che era accaduto. Io feci di si con la testa per poi entrare dentro.

Una volta salite le scale trovai i miei genitori ad aspettarmi in soggiorno. Mi girai verso l'orologio per capire che ore fossero e mi accorsi che erano passate da poco le due.

Loro sembravano arrabbiati, e io sentivo che non ce l'avrei fatta a reggere l'interrogatorio a cui ero prossima.
-Cosa ti è successo?!-

sul DermaWhere stories live. Discover now