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𝐏 𝐫 𝐨 𝐥 𝐨 𝐠 𝐨
— 𝑠𝑜𝑔𝑛𝑖 —
⋆⋆⋆

« Okaa-san! Per favore» insisto ancora, seguendo mia madre per tutta casa.

«Ma perché insisti tanto? È pericoloso, te l'ho detto!» Ripete quest'ultima.

Passa una mano tra i suoi lunghi capelli biondi, per poi dividerli e raccoglierli in due code.

«Ma Okaa-san! Sono forte abbastanza, non credi? Lo sai che ho sempre voluto andare a Konoha, è il villaggio in cui siete nati e cresciuti! Voglio entrare in una squadra e svolgere missioni, aiutare le persone e difendere il villaggio. Poi mi sono stufata di cambiare casa, voglio farmi degli amici!»

Sospira stanca.

«Lo so che sei forte, ma non voglio che tu stia lontano da me...Tra poco torna Jiraiya, ne parleremo con lui»

Ho davvero voglia di diventare un ninja del Villaggio della Foglia. Farmi una vita lì, una carriera, amici.

«Eccomi qui!»

Quasi sputo l'acqua che sto bevendo, quando sento la sua voce.

Sono passati due mesi dall'ultima volta che l'ho visto.

Mando giù l'acqua e corro ad abbracciarlo, più forte che posso.

«Otou-san! Mi sei mancato» esclamai, sentendo la sua mano accarezzarmi i capelli.

I miei capelli sono dello stesso colore dei suoi, ma sono lisci come quelli della mamma.

«Tua figlia vuole andare a Konoha» gli rivelò subito, andando anche lei a salutare mio padre.

Lui la salutò con un bacio a stampo e iniziò a ridere.

«Ha sempre voluto diventare un ninja del nostro villaggio, no?» mi scompigliò i capelli.

Sorrisi divertita, sbuffando.

«Vai in camera, io e tuo padre ne discutiamo un po'» mi disse mia madre.

Annuii e corsi subito in camera mia, chiudendomi la porta alle spalle e buttandomi sul letto.

Sperai davvero che mi lasciassero andare.

La mia famiglia si spostava di continuo, di villaggio in villaggio, per via del lavoro di mio padre: lo spionaggio. E mia madre beh, non ha mai avuto alcun desiderio di tornare in quella che alla fine è la sua casa, non ne capivo il perché e appena lo chiedevo sviava il discorso.

Non dico che debbano tornare per forza, ma almeno di lasciare andare me. Sono abbastanza grande da prendermi cura di me stessa, inoltre allenandomi e partecipando a missioni potrò diventare più forte.

Andrò in accademia e mi diplomerò, poi passerò anche l'esame chunin.

Era il mio sogno, lo è sempre stato.

Crescendomi con l'idea che non avrei mai messo piede in un' accademia, i miei genitori hanno voluto farmi studiare praticamente tutto ciò che avrei dovuto fare lì: le materie teoriche e pratiche; dalla Storia dei Ninja e del Paese del Fuoco al controllare il chakra, saperlo concentrare in varie parti del corpo, vari ninjutsu ecc, ma non è la stessa cosa che diventare un ninja.

«Naomi, vieni qui» la voce di mio padre mi chiama, e in meno di cinque secondi già sono di fronte ai miei genitori.

«Sai che non possiamo tornare al villaggio io e tua madre» inizia a parlare, sorridendo.

«Papà, potreste sempre prendere un appartamentino per me. Ogni tanto, o per qualsiasi problema, potreste venire a trovarmi, anche solo tu se mamma non riesce a venire. Sapete che sono in grado di badare a me stessa e che oltre ad essere il mio sogno, vivere nel vostro villaggio natale, lo è anche diventare ninja e difenderlo. Voglio diventare un ninja leggendario, proprio come voi. Poi, cambiando di villaggio in villaggio non ho mai avuto amici, e sapete quanto io mi senta sola» cerco di essere il più convincente possibile.

«Infatti, è quello che stavo dicendo a tua madre. Approfitteremo del fatto che siamo vicini a Konoha per andarci subito. Proprio come hai detto, prenderemo un appartamento, e staremo massimo un paio di giorni lì per sistemare i documenti, poi io e tua madre lasceremo il villaggio. Naomi, sai quanta fiducia stiamo riponendo in te per aver preso questa scelta? Sei sicura di voler stare da sola?» il suo viso riflette la serietà del momento.

«Sì, papà. Vi prego, fidatevi di me. Starò super attenta anche alle minime cose e vi prometto che verrò subito promossa e che diventerò fortissima» esclamo, sicura di me.

«Tsu, puoi iniziare a prepararle i bagagli mentre parlo con lei da padre a figlia?» chiede alla mamma, accarezzandole il volto.

«Va bene» ci sorride.

Esce dalla stanza velocemente, lasciando il mio vecchio e me soli nello spazioso salone di "casa" nostra.

«C'è una cosa che devo chiederti, Naomi. C'è un ragazzo, si chiama Naruto, Naruto Uzumaki. Vorrei che tu prestassi attenzione a quello che fa, sarei felice che tu diventassi sua amica, ma di certo non posso importi un'amicizia. È importante per me, che ti prenda cura di lui, per favore»

«Ma perché, Otou-san?» chiedo confusa.

«Lo capirai più avanti» passa una mano tra i miei capelli, scompigliandoli, e scoppia in una rumorosa risata.

«Papà smettila!»

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Così è come sarebbe Naomi Senju in Naruto Shippuden. Immaginatela così ma più piccola^^
Purtroppo, essendo un personaggio che non esiste; trovare delle foto è impossibile, ma abbiamo avuto la fortuna di trovare questa, che, rispecchia perfettamente la nostra idea.

*Ovviamente la fanart non ci appartiene. I crediti vanno alla geniale persona che l'ha disegnata (purtroppo non sappiamo il suo nome, ma c'è un link nel lato destro della foto).

❛ THE TALE OF NAOMI SENJU ❜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora