-Mi spieghi cosa ti costa accettare, John?- domandò nuovamente Brian al ragazzo in questione, il quale era intento a sorseggiare la propria birra
-Ho altri obbiettivi Bri- rispose John serio sotto lo sguardo attento di Roger, che stava fumando l'ennesima sigaretta da quando erano arrivati al locale di Alesha per parlare tranquillamente di musica e per bere qualcosa tutti assieme tra soli uomini
-Come puoi preferire l'economia alla musica?- chiese il biondo abbastanza scioccato
-Beh, con una laurea in economia trovare lavoro è molto più semplice che buttarsi a capofitto e senza basi solide nell'industria musicale- spiegò loro ovvio
Brian alzò gli occhi al cielo sconfortato e scocciato allo stesso tempo.
-Ami la musica quanto noi, non puoi negarlo- parlò di nuovo Roger
-Non lo nego-
-E allora cosa ti costa diventare il nostro bassista?- gli domandò per l'ennesima volta Brian battendo varie volte la fronte contro il tavolino
-Ve l'ho detto, amo la musica, ne avrei fatto il mio mestiere in altri momenti della mia vita, ma ora sono del tutto concentrato sui miei studi di economia-
-Non posso rinunciare ad un qualcosa di così concreto e realizzabile per un sogno pazzo da ventenne che vuole spaccare il mondo, dai-
Roger e Brian si guardarono scioccati, non riuscendo a trovare risposte plausibili da dargli.
-Chi ti dice che una volta laureato troverai un impiego?- lo interrogò il biondo, riponendo la sigaretta ormai finita nel posacenere di vetro di fronte a sé
-Mio padre ha molte conoscenze- si strinse nelle spalle John
-Anche mio padre nel mondo della musica, Deaky- lo zittì Roger
-Colpito e affondato- Brian batté il pugno con quello del cugino sorridendo
-Perché non mi lasciate in pace?- si lamentò il riccio piuttosto esasperato
-Abbiamo bisogno di te- gli ricordarono all'unisono
-Ma se non avete neanche un cantante!-
-A quello sto provvedendo io, non preoccuparti, ci serve solo un bassista per ora- gli sorrise angelicamente Roger
-Negativo-
-Dopo tutto quello che ho fatto per te tu mi ripaghi così?-
-Sai che ti voglio bene Rog, anzi, vi voglio bene, ma non mi sento adatto per quel genere di vita.. provate a comprendermi- gli disse seriamente dispiaciuto stavolta, ammorbidendoli un po'
-Ci sarò sempre per voi, vi appoggerò sempre in questo progetto, ma non potrò mai far parte di una teorica band, non ho il carattere adatto e poi punto ad altro. Perdonatemi, se volete ci posso pensare io a trovarvi un bassista, non so..-
-Tranquillo John, seriamente, ti comprendiamo- lo bloccò Brian provando ad essere comprensivo
-Scusatemi tanto.. vorrei esservi d'aiuto-
Roger gli batté una pacca sulla spalla per tranquillizzarlo, sorridendogli in contemporanea.
-Non scusarti, non ti forzeremmo mai-
-Cercheremo e con il tempo riusciremo a trovare il bassista giusto, sono positivo- disse Brian non perdendosi d'animo
-Contate su di me per questo- promise loro John
I due cugini gli sorrisero riconoscenti, ritornando poi a vagare ognuno nei propri pensieri.
Roger soprattutto, quel giorno, non aveva fatto altro che pensare all'ultima discussione che aveva avuto con Eleonor quella stessa mattina. I suoi occhi gli erano rimasti impressi, avendoli visti per la prima volta vuoti e tristi, troppo tristi, spenti, privi di quel loro luccichio tipico.
Pur volendo non riusciva a togliersela dalla mente e sapere che molto probabilmente non si sarebbero più visti e, di conseguenza, parlati lo stava logorando pian piano dentro, dato che lui a quella ragazza castana in miniatura avente quei due enormi occhioni smeraldini ci teneva, più di quanto chiunque al di fuori di lui avrebbe mai potuto immaginare.
Le sarebbe mancata tanto, tantissimo, ma Roger Taylor non era il tipo da tirarsi indietro a decisione presa, specie quando tale decisione la prendeva per il proprio bene.
-Non so voi, ma io ho voglia di un'altra birra- se ne uscì fuori nuovamente Brian con tale frase
-Chiamiamo Jeremy?- domandò John
-E' impegnato dall'altra parte della sala e non mi va di aspettarlo, quindi andiamo direttamente noi da Alesha- consigliò il riccio fin troppo assetato
-Che ne dici Rog?-
-Andiamo- il biondo si alzò senza esitazione prendendo a camminare a fianco degli altri due, così che tutti assieme potessero raggiungere il bancone dietro il quale Alesha era impegnata a preparare cocktail con alcuni suoi collaboratori, tra cui dei ragazzi nuovi ed inesperti con la voglia di imparare
Roger era talmente perso a scrutare il pavimento che non si accorse del fatto che John si fosse fermato proprio nel bel mezzo del percorso, andando così sbattere contro la sua figura poco delicatamente.
-Che cazzo fai John?- chiese spiegazioni il biondo massaggiandosi il naso
-Che succede?- domandò anche Brian voltandosi e notandoli notevolmente più indietro rispetto a lui
-Claire..- disse semplicemente il riccio riconoscendo la mora in questione intenta a ballare in mezzo alla pista con un ragazzo affianco
Anche Roger si sporse di poco, riconoscendola senza difficoltà.
-Cosa ci fa qua?-
-E' venuta a divertirsi Deaky, lasciala in pace- spalancò le braccia Brian ovvio
-C'è qualcosa che mi puzza, chi è il tizio con lei?- arricciò il naso John
-Geloso?- lo sfotté il biondo beccandosi di rimando un'occhiata di fuoco
-Comunque credo sia Jared Godwin, tipico fusto sciupa femmine e giocatore di hockey- lo riconobbe Roger
-Voglio andare a controllare, non mi fido.. Claire non mi sembra ludica- constatò tale dettaglio il riccio vedendola traballare di tanto in tanto, venendo prontamente afferrata da Jared in maniera tutt'altro che cavalleresca
-John che ti importa! Non sei il suo ragazzo o suo fratello, lascia che si diverta!-
-Sono suo amico però, il suo migliore amico anzi, e ci tengo a lei. Non sono come te Rog- disse spazientito John, perdendo per un attimo la sua tipica gentilezza
-Che stai insinuando?-
Brian li fissò restando in religioso silenzio.
-Sai bene cosa intendo, anche meglio di me. Ora però vado da Claire-
John non perse un secondo di più, dirigendosi a passo svelto nella direzione di Claire, che non appena lo riconobbe sorrise sbilenca gettandosi addosso a lui in preda alla gioia.
-Deaky! Mio dolce, dolcissimo Deaky!- lo strinse a sé facendo sì che girassero un paio di volte su loro stessi
-Claire, tu sei.. ubriaca fradicia- il riccio arricciò il naso scorgendo un forte odore d'alcool proveniente proprio dalla mora davanti a sé
-Può darsi- gli disse lei innocentemente
-Può darsi? Puoi dirlo forte!- intervenne d'improvviso Jennifer in preda alle risa più isteriche
-Ciao Johnny!- lo salutò allegramente
-Jennifer.. anche tu- rimase spiazzato scorgendo alle spalle della rossa anche Eleonor, la quale sembrava quella messa seriamente peggio delle tre, dato che stava volteggiando su sé stessa, inciampando di tanto in tanto, canticchiando e ridendo da sola
-Cosa avete combinato ragazze?- John tentò, con ancora Claire tra le braccia, di raggiungere la castana
-Volevamo divertirci un po', distrarci- boccheggiò la mora poggiando la punta del proprio naso sulla base del collo del riccio
-Profumi così tanto Deaky- gli mormorò all'orecchio con estrema dolcezza, costringendolo a respirare profondamente ed a deglutire rumorosamente subito dopo
-John, va tutto bene?- la voce di Brian lo riportò alla realtà
-No, cazzo, datemi una mano- li implorò lui sorreggendo al meglio che poteva Claire
-Jennifer, ti presento Brian, Brian lei è Jennifer, dalle una mano- John dettò le istruzioni velocemente al riccio, il quale, nonostante un iniziale imbarazzo, afferrò la rossa per le spalle
-Ciao Brian- lo salutò Jennifer con voce da bambina sorridendogli quasi in stato di trans
-Ciao Jennifer, piacere- ricambiò gentilmente quel sorriso Brian intento a sorreggerla con la giusta dose di forza, perdendosi nei suoi tratti fisionomici, armonici, femminili e dolci al punto giusto
-Ma che diamine vi dice il cervello?- sbottò Roger in faccia a Claire, che di rimando scoppiò a ridere lasciandolo senza parole
-Lasciatele in pace, non rompetegli le palle- intervenne Jared volendo afferrare Claire per il braccio
-Giù le mani- lo fermò prontamente il biondo
-Roger Taylor, nuove scopate?- ammiccò il moro
-Taci Godwin-
-Io la rossa me la sono fatta un po' di anni fa, era un po' piccolina, ma ci sapeva fare. Te la consiglio! Circola voce che anche la moretta ci sappia fare, quindi..-
-Regolati con ciò che dirai, sono serio!- lo fermò prontamente John
-Vedi di smammare- gli disse, invece, semplicemente Roger dandogli le spalle con noncuranza
-Claire, riprenditi merda!- continuava a scuoterla cautamente John nel tentativo di farla tornare lucida
-Vorrei tanto sapere il motivo di una tale genialata- pensò a voce alta il biondo
-Volevamo distrarre El e divertirci un po'- gli raccontò spontaneamente Jennifer
-El?- domandò confuso Roger
-Si, se no chi? Babbo Natale?- la indicò Claire, facendo sì che Roger la notasse a pochi passi di distanza da loro, intenta a muoversi senza la minima coordinazione a ritmo di musica, perdendo spesso l'equilibrio rischiando di schiantarsi al suolo
Il biondo, non riuscendo a sopportare di vederla in tale difficoltà, la raggiunse a grandi falcate, acchiappandola prontamente non appena la vide inciampare sui suoi stessi piedi, cadendo a peso morto in avanti.
La castana, percependo delle braccia intente a sorreggerla, alzò lo sguardo ed i suoi occhi si illuminarono in automatico non appena riconobbe il viso di Roger.
-Roger!- gli buttò le braccia al collo stringendosi al suo corpo
-Sei venuto in mio aiuto un'altra volta! Io l'ho sempre detto che sei il mio angelo custode-
-Che ti è saltato in mente El?- le chiese apprensivo stringendola a sua volta
-Io non voglio che tu vada via, io ti voglio con me- aumentò l'intensità della stretta la castana
-La mia domanda era un'altra Eleonor!- tentò di distaccarla leggermente lui
-Non respingermi Roger, per favore. Non farlo- Eleonor si buttò a peso morto contro il petto di Roger destabilizzandolo ancor di più, se possibile
-Ne abbiamo già parlato El-
-Parliamone ancora, all'infinito, l'importante è che parliamo-
Roger, leggermente addolcito da quelle parole, stava per risponderle, ma la voce di Sam lo distolse dalla ragazza, scocciandolo in automatico.
-Eleonor!- il biondo si gettò precipitosamente addosso alla castana tentando di toglierla dalle braccia del cugino
-Lasciala idiota!-
-Ma torna da dove sei arrivato, Scott!-
-Fanculo Taylor, quando ti deciderai a lasciarla in pace? El, tesoro, sono Sam, vieni con me- la afferrò cautamente Sam, facendola voltare nella sua direzione
-Ciao piccola- le disse a pochi centimetri dal suo viso, innervosendo in maniera allucinante Roger, il quale dovette distogliere velocemente lo sguardo da tale scena
-Sam- rispose lei seria
-Vieni con me, ti porto a bere un caffè, Roger non ti importunerà più..- provò a tirarla via, ma venne respinto in malo modo
-Lasciami Sam- gli disse, lasciandolo pietrificato
-Cosa.. perché fai così?- domandò esterrefatto
-Voglio stare con Roger, solo con lui adesso, non ho bisogno di te- gli disse secca stringendosi nuovamente al petto di Roger, il quale in un primo momento aveva spalancato gli occhi in preda alla sorpresa, e dopodiché le aveva cinto le spalle con il braccio sorridendo soddisfatto al cugino
Ma quella soddisfazione non era dovuta al fatto che stesse primeggiando sull'altro, bensì al fatto che Eleonor gli stava dimostrando finalmente quell'affetto che da sempre lui avrebbe voluto ricevere da parte sua, ignorando le cattiverie di Sam.
-El..Eleonor, non stai bene adesso, devi riprenderti, vieni con me- riprovò ancora sotto shock
-L'hai sentita no?- stavolta parlò Roger per lei, facendo sì che l'altro biondo serrasse furiosamente la mascella
-Ancora ti intrometti Taylor?-
-E' il suo volere e viene prima di tutto in questo momento-
-Basta!- li zittì Brian facendogli notare la situazione critica
-Non finisce qui- pronunciò tra i denti digrignati Sam prima di sparire da lì, prestando ascolto al riccio
-Che se ne vada a fanculo- disse John che aveva seguito con gli occhi il biondo
-Cosa sono queste brutte parole Deacon?- gli domandò divertito Brian
-Quando ci vuole, ci vuole- si strinse nelle spalle il riccio, portando poi i suoi occhi a Roger, notandolo soddisfatto e con in volto un'espressione notevolmente rilassata
-Allora resti con me?- la voce flebile di Eleonor lo risvegliò, intimandolo ad allontanarla di poco dal suo corpo, così da poter far incontrare i loro occhi, come se quello fosse il loro gesto di rito
-Lo so che sono un disastro.. guardami neanche mi reggo in piedi, ma.. per favore- la castana provò a comporre una frase di senso compiuto
-Shh- le posò l'indice sulle labbra Roger
-Certo che resto, occhi verdi-
-
Il tasto più dolente della serata per John e Roger fu riportare le sorelle Cooper a casa, dove, quando i genitori si accorsero delle loro condizioni, successe il finimondo.
Dylan, nonostante non fosse solito ad arrabbiarsi, prese ad urlare contro le figlie sotto agli occhi apprensivi della moglie, la quale, a differenza sua, aveva afferrato Eleonor per la vita, aiutandola al meglio e facendole sorseggiare a forza una tazza di caffè amaro e bollente, mentre George fece lo stesso con Claire, che stava piangendo per la forte emicrania e per i richiami del padre, il quale le aveva rivelato di essere deluso soprattutto da lei, avendo scoperto che era stata sua l'idea della sbronza.
-Ora basta Dy, lascia loro il tempo di rimettersi, domani le sgriderai a dovere- intervenne finalmente Laura notando le espressioni piuttosto spaurite dei due ospiti
-Devono imparare la lezione!- le disse severamente lui
-Non la capiranno in questo stato- provò a farlo ragionare il figlio, facendogli notare Claire intenta a piangere stretta alla vita di John, che di tanto in tanto le lisciava la schiena con la mano
-Basta Claire- le sussurrò il riccio tentando di calmarla un minimo
Dylan sospirò pesantemente portandosi le mani ai fianchi, decidendo poi di smetterla, andando a dormire, congedandosi in maniera molto cordiale da John e Roger, ai quali aveva espresso la sua riconoscenza minuti prima per aver aiutato le sue figlie in difficoltà.
-Finalmente- alzò le mani al cielo Laura divertendo i presenti
-Ha ragione mamma, stanno diventando ingestibili- le disse George, pronto anch'egli ad andare a riposare
-Alla loro età è normale fare stronzate George, vanno riprese, questo si, ma non distrutte psicologicamente. Tuo padre è un assillo quando vuole-
-Si preoccupa, lo sai-
Laura annuì consapevole, consigliando successivamente al proprio figlio di andarsi a coricare, dati i suoi vari impegni con l'Università.
George, senza esitazione, prestò ascolto alla madre, salutando sia John che Roger con una stretta di mano.
-Pace e tranquillità- disse Eleonor d'un tratto massaggiandosi le tempie
-Come ti senti?- le chiese il biondo, il quale era seduto sul bracciolo della poltrona sulla quale la castana sedeva a sua volta
-Sembra che mi sia passato sopra un tram- ammise portandosi le mani in viso
-A chi lo dici- intervenne Claire ancora leggermente singhiozzante
-Dovete stare attente a questi tipi di comportamenti! Pensate se Roger e John non ci fossero stati, qualcuno avrebbe potuto approfittarsi di voi!- le fece riflettere Laura
-Io e l'alcool abbiamo chiuso- si coprì gli occhi la castana percependo delle fortissime fitte allo stomaco
-Non è meglio che ora vi andiate a riposare?- propose loro John, riflettendo su quanto quella brutta avventura dovesse averle destabilizzate
-Non voglio camminare, gira tutto- scosse la testa la mora in preda alla nausea
-Fammi vedere qual è la tua camera, ti porto io, anche in braccio se vuoi-
Claire gli sorrise dolcemente malgrado le sue pessime condizioni, allungando successivamente le braccia verso il riccio, il quale la sollevò senza alcuna difficoltà, conducendola poi nella direzione da lei indicatagli.
-Sono carini insieme- disse Laura con un sorrisetto dipinto sulle labbra
-Ce li vedrei insieme in effetti- accordò le sue parole Roger, guardando successivamente Eleonor
-Perché non vai anche tu a dormire? Stai a pezzi-
-Voglio il mio letto- si lamentò la castana, confermando indirettamente le parole del biondo
-Vuoi che ti accompagni?- le chiese il ragazzo constatando la sua brutta cera
-Sali le scale, giri a sinistra, l'ultima camera infondo- Laura anticipò la figlia
-Perfetto-
Roger porse il proprio braccio alla castana, la quale ci si attaccò di tutta forza, sentendo spesso il pavimento sparire da sotto i suoi piedi.
Fu un vero e proprio martirio per lei raggiungere la camera, ma non appena vide il suo letto ci si gettò sopra con uno scatto, non volendo rimanere in piedi un secondo di più.
In men che non si dica Eleonor fu sommersa dalle varie coperte.
-Non metti il pigiama?- le domandò Roger
-Non posso farcela-
-Se vuoi ti aiuto io a metterlo- le disse ironicamente dedicandole un sorrisetto malizioso
-Divertente ciccio-
Il biondo ridacchiò tra sé e sé, attirando successivamente la sedia girevole nella sua direzione, sedendosi su di essa immediatamente dopo, esattamente accanto ad Eleonor.
-Hai una bella camera- si complimentò
-Lo so- rispose lei in procinto di addormentamento
-Modesta-
-Troppo malmessa per dire qualcos'altro, direi- accennò un sorrisino lei tenendo gli occhi chiusi
-Sei stata un'incosciente-
-Ti prego, non mi ci far pensare- lo supplicò
-Pensa se non ci fossimo stati noi, pensa se ti fossi sentita ancora più male, come avresti fatto a scamparla stavolta?-
-Ormai so che sei ovunque Taylor, l'ho fatto apposta- tentò di ironizzare il tutto Eleonor
Il biondo roteò gli occhi.
-Però almeno a qualcosa tutto questo è servito, sei qui- diede voce ai suoi pensieri lei fregandosene delle conseguenze, in parte ancora leggermente scombussolata a causa dell'alcool
Il cuore di Roger, che egli stesso spesso definiva di pietra, quasi si sciolse a quella rivelazione.
-Oppure stasera è così e domani sparirai di nuovo, come l'ultima volta?-
-Non lo farò El, stavolta te lo prometto-
-Anche l'ultima volta lo avevi promesso- gli ricordò
-Questa volta è diverso, io ci tengo tanto a te, sul serio Eleonor. Ti voglio bene e non voglio più far finta di niente- Roger ammise spontaneamente i suoi sentimenti alla ragazza, facendole automaticamente riaprire gli occhi per qualche attimo
-Anche io ti voglio bene Roger Taylor, un sacco di bene- gli sorrise la castana pizzicandogli poi il naso con l'indice ed il medio
Il biondo ricambiò quel sorriso con un altro ancor più luminoso, sporgendosi quel poco per poterle lasciare un piccolo e casto bacio sulla fronte, a causa del quale Eleonor dovette serrare nuovamente gli occhi, facendosi inebriare contemporaneamente dal profumo di Roger, che ormai stava divenendo il suo preferito.
-Ora però riposa- mormorò lui
Eleonor annuì con il capo senza dire una parola, andando poi con la propria mano alla ricerca di quella di Roger, che portò istintivamente accanto alla guancia, desiderando profondamente quel contatto.
Il biondo, di sua spontanea volontà, iniziò ad accarezzare dapprima la guancia della ragazza con il pollice, notandola rilassarsi sempre di più grazie a quel suo tocco così delicato, intuendo che si stesse addormentando dal respiro leggermente più pesante e l'espressione maggiormente distesa.
-Buonanotte El-
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The Only Exception // R.M.T.
FanfictionEleonor e Roger. Due realtà parallele, ma legate nel profondo da un destino già scritto. Due storie passate che li hanno cambiati totalmente, spingendoli inevitabilmente a diventare l'uno l'eccezione dell'altra. Cosa succederebbe se due anime segn...
