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Violet era distesa sul letto con le cuffie dell'iPod nelle orecchie.

Ascoltava le sue canzoni preferite per rilassarsi e ricomporre i fatti.

Era morta. Stecchita, per aver preso troppe pastiglie. Voleva morire, e così fece.

Era morta su di lui. Era morta amata.

Con lui che la teneva stretta a sé per cercare di salvarla dai suoi mostri. Non avrebbe mai voluto che finisse così. Tate, era sempre stato convinto che lei avrebbe dovuto vivere. Sarebbe dovuta restare si, ma non in quel modo.

Erano nella vasca da bagno. Tate aveva pensato di portarla là per svegliarla. Come se ci fosse stata speranza per lei.

E Violet avrebbe dovuto lottare per la sua vita ma non ne era cosciente, le pastiglie se l'erano portata via.

Ed ora, cos'era lei?

Era un'anima senza via di uscita. Era in un limbo dal quale non si poteva uscire.

Era uno spirito. Un fantasma.

Ed ora? Che cosa mai avrebbe potuto fare, vincolata in quella casa.

Ogni volta che attraversava il varco che porta dall'ingresso all'uscio della porta tornava automaticamente a trovarsi dentro casa.

Era intrappolata lì assieme a tutte le altre anime.

Un solo giorno, sarebbe potuta uscire. Uno solo.

La notte di Halloween.

Ma cosa avrebbe potuto fare? Il giorno dopo sarebbe tornata a casa.

E se solo Tate avesse saputo che lei avrebbe fatto la sua stessa fine, l'avrebbe fermata. Avrebbe trovato un modo.

Ma non fu così.

E poi Tate, che tanto diceva di amarla l'aveva tradita.

Aveva stuprato sua madre, che rimase incinta e morì per il parto. Aveva ucciso anime innocenti. Era malato. Era uno psicopatico.

E lei, nonostante lo amasse, aveva rinunciato a lui, la sua perfetta metà.

Ma cos'altro avrebbe dovuto fare d'altronde?

«Anche il diavolo prima era un angelo.»

I'm dead. Wanna hook up? {AHS}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora