Capitolo 30 - Un coloquio muy importante.

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She
She's figured out
All her doubts were someone else's point of view
Waking up this time to smash the silence with the brick of self control
[She, Green Day.]
~~~

Una settimana dopo.

Aprii leggermente gli occhi, e poi li sfregai con le mani nel tentativo di svegliarmi completamente:
"Buongiorno mi amor." sentii la voce di Paulo al mio fianco, mentre mi girai verso di lui, che mi lasciò un bacio in fronte.
Si alzò pochi secondi dopo, e si diresse in cucina, probabilmente per preparare la colazione.

Appena presi il mio telefono e realizzai che giorno fosse, l'ansia iniziò a raggiungere ogni singola terminazione nervosa del mio corpo.
Quella mattina, alle dieci e mezza, sarei dovuta andare alla sede torinese del giornale La Repubblica per un colloquio.
Il mio professore di giornalismo era stato fedele alle sue promesse e mi aveva fatto ottenere un colloquio, in quanto sosteneva che io fossi una delle migliori studentesse del corso.

Avevo dormito a casa di Paulo per tutto il weekend, e ora, di Lunedì mattina, l'unica cosa che desideravo fare era un bagno caldo prima di affrontare quella giornata tanto impegnativa quanto decisiva per il mio futuro.
Dato che Paulo aveva giocato la sera prima contro la Sampdoria, aveva il giorno libero. In quel periodo lo vedevo essere molto teso, forse per le imminenti partite di Champions contro l'Atletico Madrid o forse per le voci di mercato che giravano continuamente su di lui.

Mi alzai dal letto pensierosa e andai a fare colazione con Paulo. Aveva preparato dei toast con la marmellata e il dulce de leche. Ultimamente era migliorato molto in cucina, specialmente nel preparare la colazione. Soprattutto rispetto a pochi mesi prima aveva rischiato di farmi morire intossicata dopo aver bruciato tre crêpes di fila.

"Come hai dormito?" gli chiesi addentando il mio toast,
"Dormo bene solo quando sono con te." rispose, lasciandomi leggermente spiazzata.
Non riuscii a comprendere a fondo le sue parole, ma pensai che stesse soffrendo un po' d'insonnia a causa dello stress.
Quando terminammo di mangiare, Paulo si mise a giocare a Fifa mentre io andai a fare un bagno caldo, dopo avergli lasciato un bacio veloce sulle labbra.

Lasciai che l'acqua calda della vasca mi sommergesse fino alle spalle, con la sensazione di essere in paradiso. Le bolle create dal bagnoschiuma mi ricoprivano completamente e il vapore mi faceva socchiudere gli occhi. Sciolsi i miei lunghi capelli castani, che avevo legato appena alzata, e lasciai che si bagnassero completamente d'acqua, per poi insaponarli.
Una volta finito di risciacquare i capelli dallo shampoo, mi alzai e mi avvolsi in un asciugamano, poi uscii dal bagno ed andai verso la grande cabina armadio di Paulo, dove avevo lasciato alcuni vestiti.

Lo trovai esattamente davanti ad uno dei tanti scompartimenti di quell'enorme guardaroba. Era girato di schiena, a petto nudo e con dei joggers grigi, con i tatuaggi neri che risaltavano sulla sua pelle abbronzata. Evidentemente era appena uscito dalla doccia, considerando i suoi capelli gocciolanti e spettinati.
Si girò verso di me e mi guardò dalla testa ai piedi, mordendosi il labbro, poi mi aiutò a prendere il vestito che cercavo ma che era troppo in alto per me.
Era un semplice vestito color vinaccia abbastanza aderente sul seno e sul busto ma che poi si allargava sulle cosce, e mi sentivo incredibilmente sicura di me stessa in quell'abito. Il che non era scontato, considerando la mia bassa autostima. Inoltre, al colloquio, avevo bisogno di sembrare il più professionale possibile.

"Mi aiuti a chiuderlo?" chiesi a Paulo, visto che ero in evidente difficolta con la cerniera,
"Claro."
Mosse due passi nella mia direzione e poi tirò su abilmente la lampo del vestito. Poi mi cinse la vita con le sue braccia forti e prese a lasciarmi umidi baci sul collo e sulla spalla leggermente scoperta. Sentivo chiaramente il suo respiro caldo sulla mia pelle, mentre il mio corpo si accendeva dapprima come una fiamma debole per poi infuocarsi. Mi girai verso di lui e posai le labbra sulle sue.
Dovevamo fermarci il prima possibile, altrimenti sarei arrivata in ritardo al colloquio.
"Paulo, devo prepararmi." dissi tra un bacio e l'altro,
"Sei così sexy con questo vestito, non hai idea di cosa mi fai." mormorò.
Restammo intrappolati in quel bacio per qualche secondo, o qualche centinaio di ore, non lo saprò mai. Sapevo che se non ci fossimo fermati avrei fatto tardi, perciò mi staccai da Paulo negando al mio corpo ciò che voleva davvero. Gli lasciai un bacio sulle guancia, e tornai in bagno per truccarmi.

Sólo tú y yo. || Paulo Dybala. Where stories live. Discover now