Christoffer

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Voglio riprovarci con Eva. Quel bacio solo per l'obbligo non mi è bastato.

Vado a casa sua e le suono il campanello. Apre la porta
-entra.
-Eva, ti devo parlare. Le dico sembrando serio mentre invece voglio solo strappargli un bacio.
-si, accomodati!
Mi levo la giacca.
-sei così bella! Le dico mentre lei mi guarda confusa:forse non se lo aspettava.
Le metto le mani intorno ai fianchi mentre la mia testa si sta avvicinando per baciarla, le sue mani sono sul mio petto che cercano invano di spingermi via ma io la stringo a me. Penso che il bacio le stia piacendo ma poi si stacca confusa.
-tutto okay?
-non è tutto okay!
-lo abbiamo già fatto. Dico sembrando calmo quando invece non sto capendo granché della sua reazione.
-quello era un gioco!
-se vuoi anche questo può esserlo. Dico, ma poi mi pento di averlo detto capendo di aver incasinato tutto.
-per te tutto è un gioco, ma non è così! Non sapendo di preciso cosa fare prendo la giacca ed esco.
Possibile che ogni volta che ci provo con Eva non va mai bene!

Entro. La musica altissima, la gente che balla e il tavolo degli alcolici con qualche persona. William mi aveva detto che era solo una piccola festicciola invece no.
Inizio anche io a ballare e dopo un po' mi prendo una birra. Vedo entrare il gruppo di amichette pazze di Mohn e ovviamente c'è anche lei. Non vorrei andare subito da lei, farei una figuraccia dopo quello che è successo ieri. Eva si stacca dal gruppetto e va a ballare mentre Vilde, mi sembra si chiami così, e la sua amica, che ha il mio stesso nome:Chris vanno a bere.
Cerco William nella folla ma non lo vedo, esco fuori. Mi siedo sulla panchina e prendo il cellulare, vado su Instagram e guardo se nelle storie c'è qualche ragazza carina. Dopo un po' entro ma sto sulla porta, vedo Eva che beve e appoggia il bicchiere sul tavolino;un tizio si avvicina e ci mette qualcosa. Cerco di andare da lei per fermarla prima che beva ma la folla è la folla e non riesco a passare. Lo beve, fa qualche passo ma non la vedo più. Piano piano arrivo dove era Eva ma non c'è più allora mi guardo intorno, due ragazzi la stanno portando sulle scale. Passo tra la gente sudata in fretta e arrivo alle scale che salgo il più veloce possibile. Apro la prima porta: nulla. Seconda porta: nulla. Apro la terza porta vedo la rossa sdraiata incosciente sul letto con un tizio accanto che le sta sfilando la gonna e un altro accanto a me.
-che cazzo fate?
Tiro un pugno a quello più vicino e poi uno quello accanto ad Eva, questo mene tira uno e lo butto per terra. Gli tiro un calcio nello stomaco, si alza ed esce. Prendo Eva con una mano dietro la schiena e l'altra sutto le ginocchia. La porto fuori, riesco a vedere Nora e Sana, se è così che si chiama, su una panchina e gli dico di spostarsi.
-che cazzo è successo? Chiede Noora con gli occhi scranati.
-qualcuno gli ha messo qualcosa nel bicchiere! Rispondo io.
La appoggio sulla panchina e le tolgo i capelli dal viso.
-Bisognerà chiamare l'ambulanza? Chiede Noora.
-no, non gli hanno dato niente di forte sennò ci sarebbe il respiro più leggero. Rispondo.
Mi guardano sorprese.
-mio padre fa il dottore.
Lui guadagna molto e parte dei suoi soldi li da a me, per questo anche se vivo da solo senza lavoro vivo molto bene.
-portiamola a casa mia. Dico con aria calma.
La prendo di nuovo in braccio e la porto alla macchina. Noora e Sana salgono anche loro.
Parto velocemente e arriviamo al volo. Una volta entrato in casa la porto in camera mia e la metto sul mio letto.
-io dovrei andare. Dice Sana.
-vi devo dare un passaggio?
-abitiamo vicino. Conclude Noora.
Escono, penso che dormirò sul divano, perché dopo quel che era successo è meglio di no, anche se vorrei stare accanto a lei.

La mattina chiamo Noora per dirgli di venire per stare un po' con Eva dicendogli che ho un compito importante. Non voglio esserci al risveglio di Eva perché mi chiederebbe cosa fosse successo ed ora non mela sento di dirglielo.

ChrisEva Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora