||solo per te||

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Veronica's pov


Quella mattina la sentivo particolarmente tanto, la sua mancanza. Ormai erano trascorsi quattro mesi dall'ultima volta che lo avevo visto, le braccia piene di lividi ed il volto stanco.

Il tentativo di fuga dalla prigione di Leopold and Lobe in cui avevo tanto sperato era fallito e non riuscivo neanche ad immaginare cosa stesse passando lui adesso.

Improvvisamente sentii la necessità di vomitare e corsi in bagno giusto in tempo.

Succedeva sempre quando pensavo a lui, il rimorso che provavo per non essere riuscita a salvarlo, come lui aveva fatto con me.

Perché si, era riuscito a salvarmi nel momento esatto in cui, quell'ultimo giorno d'estate da Pop, mi guardò negli occhi per la prima volta. In quel momento sentii che nulla sarebbe più andato storto. Che da quel momento sarei riuscita ad affrontare tutto. Era riuscito a farmi sentire al sicuro, dopo tanto tempo che non sapevo più neanche chi fossi.

Ed ora, nel momento in cui lui aveva più bisogno di me, io avevo fallito. Non sono riuscita a salvarlo. Non ci sono riuscita.

È il suono della campanella a farmi accorgere che sono rimasta accovacciata al muro del bagno, con le lacrime che scendevano dai miei occhi, per quasi un'ora.

Mi ricomposi e uscii in corridoio a testa alta, come se non fosse successo nulla, dirigendomi verso il mio armadietto per prendere i libri che mi sarebbero serviti per la mia prossima classe. Ero in ritardo e il corridoio era completamente vuoto.

Raggiunto il mio armadietto, presi i libri e, assolta nei miei pensieri e non guardando la strada, mi scontrai accidentalmente con qualcuno, e per non far cadere i libri caddi direttamente io.

La giornata non poteva andare peggio. O almeno così pensavo, quando alzai gli occhi e vidi lui. Archie Andrews. Rimasi pietrificata: il battito cardiaco accelerato, le gambe mi tremavano e sentii gli occhi diventare lucidi.

<<Ronnie...>> il suo tono di voce era diverso, più profondo. Mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi da terra.

Avevo tante di quelle domande da fargli, ma l'unica cosa che uscì dalla mia bocca fu
<<Scusami.>> e abbassai la testa. Non potevo guardarlo negli occhi: dopo tutto ciò che lui aveva fatto per me, non ero stata neanche capace di tenerlo fuori da quell'incubo che è la mia famiglia.

I miei occhi ancora bassi, iniziarono a far uscire qualche lacrima, nessuno dei due parlava. Così decisi di tirare fuori tutto ciò che tenevo da quattro mesi a logorarmi lentamente.
<<Archie, scusami. Ho cercato di tenerti lontano da mio padre, da ciò che faceva, ho cercato di farti scappare da quell'orribile incubo che stavi vivendo in quella prigione, ho persino cercato di tenerti alla larga da me. Ma ho sempre fallito, nulla di ciò che ho fatto è andato come volessi. Ed io non ho mai voluto che tu soffrissi così tanto, la tua vita è stata rovinata, e tutto a causa mia. Lo so, adesso mi odierai e nei hai tutto il diritto, urlami addosso, chiamami in tutti i modi, prendimi anche a schiaffi se vuoi. Solo, sappi che mi dispiace tanto, più di quanto le parole possano esprimere.>> a questo punto non avevo più il controllo, le lacrime scendevano e mi rigavano il viso, i libri ormai a terra e le mani a coprirmi il viso.

<<Hai finito?>> mi prese i polsi e li spostò ai lati del mio volto, poi le sue dita si poggiarono sotto il mio mento per farmi alzare lo sguardo. Il suo tocco mi fece venire i brividi.

<<Cosa?>> gli chiesi guardandolo finalmente negli occhi.

<<Di dire tutte queste cazzate. Veronica, anche se fossi in punto di morte e fosse a cause tua, io non potrei mai odiarti. Non mi pento nemmeno per un istante di essermi innamorato di te, di aver dato il mio cuore a te. Perché ti amo Veronica, e non è vero che non sei riuscita a salvarmi. Tu mi hai salvato ogni singolo giorno che abbiamo passato insieme, con ogni tuo sguardo, ogni piccolo gesto, ogni carezza, ogni bacio. Mi hai salvato semplicemente essendo te stessa, perché io e te siamo destinati ad essere un noi per sempre. E non importa quante volte verremo messi alla prova. Ne varrà tutto la pena. Tu ne vali la pena. Se fosse necessario per stare ancora con te, io rifarei tutto da capo senza pensarci neanche un'attimo. Tornerei a rincorrere Cassidy nel bosco dopo la rapina, tornerei a minacciare tuo padre, tornerei in prigione e mi farei picchiare altre cento volte. Solo per te. Solo per stare insieme.>>

Dopo quelle parole, sentivo finalmente di essere rinata, di essere tornata a vivere. Così mi lanciai nelle sue braccia, nel bacio più pieno d'amore, di nostalgia e di felicità di sempre.

Spazio autrice
Ciao a tutti, questa era la prima storia di questa serie di one shots. Fatemi sapere nei commenti se vi è piaciuto e se avete qualche richiesta in particolare!

Parole: 865

Varchie one-shotsWhere stories live. Discover now