Fiducia

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T/N's POV

I miei occhi erano ancora serrati mentre poco a poco riprendevo conoscenza, ma riuscivo ad udire benissimo un lontano brusio simile ad un vociare provenire da un altra stanza. I miei muscoli erano ancora intorpiditi e lentamente mossi le braccia scoprendo che i miei polsi erano bloccati e legati ad un appiglio sul muro sopra la mia testa.

Tornai immediatamente cosciente ed iniziai a dimenarmi cercando di liberare i polsi mentre il vociare in lontananza si zittí all'istante.

I miei occhi erano ormai abituati alla penombra della stanza che, se non fosse stato per una sedia a lato della porta d'ingresso, sarebbe stata completamente vuota. Non vi era alcuna finestra ma la luce flebile di una lampada al neon proiettava a terra un cono luminoso rendendo la mia situazione ancora più inquietante e claustrofobica.

Dimenandomi, notai un ago assicurato ben saldo al mio braccio dal quale un tubicino collegato ad una flebo sul muro alle mie spalle, travasava nelle mie vene una qualche sostanza a me sconosciuta. Purtroppo però ne sentivo tremendamente l'effetto: percepivo i muscoli come gelatina e la sensibilità della mia pelle era pari a zero.

Bloccai i miei movimenti quando udii qualcuno girare la chiave nella serratura della porta e strinsi gli occhi per prepararmi all'ingresso del mio rapitore. Quando mise piede nella stanza attivai la mia Unicità e mi stupii quando dal mio corpo non si liberò alcuna forma di sangue cristallizzato: fu come se avessi dimenticato come si utilizzasse il mio quirk.

Nel panico più totale ripresi a muovermi tentando almeno di liberarmi dall'ago, ma fu vano. Non mi accorsi dell'uomo che ormai si era avvicinato e che si inginocchiò per cercare di incontrare i miei occhi. Tentai di allontanarlo con un calcio, ma anche le mie caviglie erano legate tra loro e l'uomo le schivò senza problemi. La sua mano si fiondò tra i miei capelli e li strinse per costringermi ad alzare lo sguardo.

Un ragazzo magro, abbastanza giovane ma che pareva usurato dal tempo e dai capelli celesti  mi stava scrutando con occhi indagatori analizzando ogni centimetro del mio viso.

Non riuscii a spiccicare parola e notai che alle sue spalle aveva fatto l'ingresso un'altra figura intenta ad avvicinarsi lentamente.

"Sei sicuro che sia la nipote di quel tizio fastidioso?" biascicò il ragazzo che ancora costringeva il mio viso verso l'alto.

In quell'istante l'uomo appena entrato si rivelò sotto la luce della lampada al neon e trattenni un conato dovuto al ribaltamento del mio stomaco.

Dabi, con le mani in tasca ed un espressione seria sul volto, osservava la scena e si fermó a pochi passi da me.

"Si..." sospirò. "È lei..."

Finalmente il ragazzo mi liberò i capelli ed io lasciai cadere la testa verso il basso trattenendo le lacrime.

"Andiamo." disse lo sconosciuto alzandosi in piedi ed iniziando a dirigersi verso la porta. "Più tardi la facciamo parlare con lui."

"Vai pure." parlò Dabi con tono solenne. "Voglio scambiare due parole con lei."

"Cosa hai intenzione di fare?"

"Nulla di che... ma glielo devo." sospirò.

Ci fu qualche secondo di silenzio fino a che non sentii dei passi allontanarsi e la porta sbattere subito dopo annunciando l'uscita dello sconosciuto.

Cadde nuovamente il silenzio dove pensai che Dabi si aspettasse una qualche mia reazione, ma non proferii parola, nemmeno mi mossi.

Il ragazzo si avvicinò per poi inginocchiarsi davanti a me con un sospiro e mi spostò delicatamente una ciocca di capelli intenta a nascondere ancora il mio viso rivolto a terra.

Fai la tua scelta - DABIXREADER (LEMON)Where stories live. Discover now