Capitolo 21

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Anya Marina, How far does the dark go?

Mi faccio strada prendendo a pugni ogni porta, ogni angolo di questo stramaledetto edificio.

La loro energia si propaga ovunque,sotto forma di tanti piccoli bagliori che si attaccano alle pareti come fossero acari di polvere e questo rende la mia mente un labirinto di improbabilità. Le loro anime sono così luminose e il mio corpo sembra preso da una frenesia incontrollabile: bramo ogni singola energia. Le cerco come fossero acqua in un giorno caldo e afoso,come ossigeno dopo che si è stati in apnea.

Il mio volto scatta verso destra improvvisamente catturata da un'energia molto più forte,pare quasi provenire dal pavimento.Vi appoggio il palmo sopra e li sento. Alcuni cuori battono all'unisono veloci e agitati.

Sono tutti lì.

Devo scendere più in profondità.

Allargo le narici e riempio i polmoni d'aria e sferro le nocche già arrossate dritto a terra.Poi il boato mi sopraggiunge,la terra trema in prenda ad un terremoto il cui epicentro sono io.

Il lastricato si sgretola,si spacca in una profonda voragine nera ed io semplicemente ci salto dentro,dandomi accesso al piano più in basso. Atterro saldamente sulle gambe e mi guardo attorno riconoscendo il posto.

Il reparto delle caldaie in cui mi trovo è caldo come l'inferno e le numerose tubature grigiastre producono un rumore metallico quando prendo a graffiarne la superficie ruvida con le unghie.<<Volete giocare a nascondino?>> chiedo mentre avanzo.

I miei istinti sembrano aver preso una piega del tutto animalesca,ma non m'importa.Non m'importa di nulla in questo momento,l'unica cosa che desidero è scovarli.

La prima schiera di angeli che ho di fronte si aggrappano alle parenti per reggersi in piedi nonostante le scosse facciano ancora ondulare la terra sotto i nostri piedi. Quando uno di loro mi vede ha solo il tempo di spalancare gli occhi prima che io gli lanci l'accetta dritta nella schiena.

<<Preso.>> dico quando il corpo dell'angelo cade a terra.E' ancora vivo,ma è completamente paralizzato perché l'ho colpito dritto alla base delle sue ali.

Gli Elohim se ne stanno fermi ad osservarmi e sembrano non avere la minima intenzione di muoversi dalla loro ritrovata posizione marmorea.Nella mia testa scattano così tanti campanelli di allarme che quasi non vedo la figura bionda far capolinea dall'ombra.

Un brivido mi percorre lento la schiena quando incontro il suo volto.

No

No

No

Ha un'aria spavalda e pare avere la situazione totalmente sotto controllo mentre mi gira attorno lentamente.Il tempo di un respiro è tutto ciò che ho prima che le mie spalle incontrino con prepotenza il suolo.

Mi bracca a terra con l'avambraccio destro sotto la mia gola e riesco a sentire la punta del suo Onix pungere sopra il mio ombelico. Il suo pollice mi accarezza lentamente il viso,segna il contorno delle mie labbra.<<Mi sei mancata così tanto Lilith.>>

<<Lucas.>> la mia voce è un soffio che si perde tra il frastuono attorno a noi.Il bianco accecante dei suoi capelli folti è ancora lì ad infastidirmi come un tempo,mi osserva attento attraverso gli occhi color ghiaccio che ha ereditato dal padre che abbiamo in comune.E' tutto così identico e per un attimo mi sembra di essere ancora all'inferno in trappola con un fratellastro che non ho mai desiderato.

<<Ed io ti sono mancato,vero?>> nei suoi occhi brilla una scintilla di pura follia mentre continua il suo monologo da pazzo.

La mia testa cerca di osservare le persone che mi circondano da ogni angolo.<<Cosa fai qui? Con loro.>>

Osservo lo squadrone di angeli che sta fermo dietro le sue spalle come se volessero proteggerlo.Ezechiele,in un angolo, sembra godersi lo spettacolo con l'ombra di un sorriso sulle labbra.

Alza le spalle.<<Sono tempi duri sorella mia,come si dice...il nemico del tuo nemico è tuo amico,giusto?>> Si pizzica la mascella con fare pensieroso prima che un'oscura nebbia esca dal palmo delle sue mani e mi circondi totalmente facendomi perdere i sensi.

Sono sveglia.

Come stai?

Sono viva.

Dove sei?

Non ne ho idea.

Faccio un veloce inventario della situazione tenendo gli occhi ancora chiusi,ma non prima di aver catturato qualche sprazzo di conversazione attorno a me. I miei polmoni sembrano pregare ossigeno da un'infinità di tempo,riesco a sentirli quasi bruciare.Il corpo se ne sta stravaccato su quella che riconosco come una sedia e ho il polsi legati stretti dietro la schiena.

C'è qualcosa di diverso,mi sento diversa.

Quasi impotente.

Apro gli occhi e la figura di Lucas entusiasta mi appare davanti gli occhi occupando il mio campo visivo.<< Ben svegliata splendore>>

Strattono le braccia cercando di far leva sui polsi.<<Cosa mi hai fatto?>>

Lui picchietta il pavimento sotto i miei anfibi. Sono stata posizionata esattamente al centro di un intricato disegno di un sigillo di sangue. Lo riconosco immediatamente anche se non ne sono mai stata preda,fin ad ora non avevo idea neanche che funzionassero su di me.Riesce a trattenere tutta la mia energia in sé,succhiandola come una sanguisuga dal mio corpo.

Ho l'impressione di essere diventata un contenitore vuoto e pesante,come si mi avessero prosciugata dall'interno.

Così irrimediabilmente fragile.

<<Un sigillo di protezione.>> dice il mio fratellastro piegandosi sulle ginocchia per osservarmi meglio.<< Valeva la pena tentare ed a quanto pare funziona!>> Si batte le mani sulla testa come volesse dire perché non l'ho fatto prima?

Fa segno ad un uomo di raggiungerlo e Ezechiele mi si posiziona davanti.Tiene fra le mani degli attrezzi dalla forma appuntita e lucida.

Una risata strozzata esce dalla mia bocca.<<Volete torturarmi?Io non provo alcun tipo di dolore.>>

Ezechiele sorride orgoglioso accarezzando quelle che sembrano delle tenaglie nere.<<Oh ma questo lo sentirai.E' di ossidiana>> Mi sposta i capelli dal viso con gesti misurati,sembra quasi aver sognato quel momento da tutta la vita.<<E noi sappiamo quanto possa dar fastidio a voi demoni.>>

Un momento dopo preme due pinze proprio sopra le mie ginocchia,perforandole.Trattengo un urlo nella gola mentre il mio corpo viene scosso dal dolore.

Gli schizzi di sangue gli imbrattano il viso ma lui non sembra farci molto caso.Lo squadrone degli angeli guerrieri dietro ride concitato e uno di loro si fa avanti per parlare mentre mi lancia un sorriso sadico.<<Signore,non crede sia il momento giusto per ottenere qualche risposta?>>

Nei loro occhi non leggo altro che voglia di vendetta,di sangue e superiorità.

E in quell'istante capisco.

Capisco che in questa battaglia non ci sono buoni,non ci sono cattivi.

C'è solo la lotta.

Una lotta biblica che dura dalla notte dei tempi e che forse non si concluderà mai.

Loro vogliono la lotta,ma io gli darò la guerra.





*Spazio Geppetto:
Morale della storia? Anche gli angeli so' stronzi.
Nei prossimi capitoli entreranno altri personaggi,ma per ora riappare Lucas. Odiato nel prologo e odiato ancor di più ora credo.
#ezechielefattiunacamomilla

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