E se un giorno ti chiedessero cosa sei?
Picchietto la matita sul banco tenendo gli occhi bassi. Non guardo cosa mi circonda anche se sento rumore.
I miei compagni si muovono, ridono, parlano. E io sono qui, ad ascoltare senza interagire.
Non mi manca socializzare con le persone, anzi, spesso trovo divertente guardarle da fuori.
A distrarmi dai miei pensieri è un uomo alla porta. Ha i capelli ricci e crespi di colore ramato raccolti in una coda bassa, e una barba molto lunga.
È abbastanza giovane, lo si può capire anche dai vestiti che indossa.
Si presenta come il prof di inglese.
Finalmente qualcosa di interessante.
Dopo le solite presentazioni che ci accompagneranno per una settimana abbondante l'uomo prende parola.
-Ragazzi prendete il libro a pagina 13, per il momento daremo solo una breve lettura in modo da capire a che livello siete.-
Il ragazzo accanto a me si passa le mani sopra agli occhi.
Sbuffa.
-Porco demonio.- Sussurra a se stesso.
Ridacchio tra me e me. Forse non è la sua materia preferita.
-Ale guarda c'è scritto Luke!- Sussurra la riccia abbastanza forte per farsi sentire.
Alessia le punta una penna addosso con fare minaccioso,alla quale la riccia alza gli occhi al cielo.
-okay la smetto.-
L'ora di inglese sembra volare. E per la prima volta questa settimana realizzo di aver alzato gli occhi dal banco.
Abbiamo supplenza per le prossime due ore, così decido di sentire la musica.
Afferro le cuffiette e il telefono, ancora indecisa su cosa ascoltare.
Passo le varie cartelle pensierosa.
Mentre rifletto mi fermo a guardare la riccia che vaga per i banchi.
La ragazza dalla pelle ambrata la segue.
Si avvicinano.
Poi un suono famigliare mi distrae.
-I woke up in Japane.- Intona la riccia avvicinandosi a me.
-Hey Marty-
Si é presa troppa confidenza, eppure non riesco ad esserne infastidita.
-H-Hey-
Quando questa guarda il mio telefono cercando spunto per conversare mi sento arrossire.
La vedo ammutolirsi e spalancare gli occhi. Mi accigliò quando questa tira un urlo e mi abbraccia.
-O mio dio, o mio dio, o mio dio!-
Non capisco finché questa non si stacca tenendomi per le spalle.
-Ascolti i 5 seconds ok summer?- È visibilmente scioccata. Alessia dietro di lei si porta una mano alla testa chiudendo gli occhi. Respira pesantemente.
-un'altra non posso sopportarla. - Sussurra a se stessa la ragazza dalla pelle ambrata.
Sorrido annuendo alla riccia che ora saltella sul posto.
- È un'epidemia!- Alza il tono Alessia esasperata cercando di calmare la riccia con scarsi risultati.
L'evidente distacco di altezza non aiuta.
E mi ritrovo a ridere ancora della stravaganza di queste due ragazze.
-Eddai aie non sei felice?- La riccia incrocia le braccia sorridente.
Sento poi un tonfo e un lamento.
Alessia forse ha tirato un astuccio a Sam.
----------
-Quindi ci penserai?- Mi chiede ancora Alessia. Annuisco stringendo la cartelletta fra le mani.
Mi hanno invitata ad andare con loro a fare un giro. Ci saranno anche altre nostre compagne, ma non sono sicura di poterlo fare.
Non sono così coraggiosa.
-Giovedì all'ipercoop. Ricordati.- Continua la riccia prima di cambiare strada.
Entrambe mi salutano con la mano camminando verso la fermata dal bus.
Così mi ritrovo davanti al cancello di scuola, con mia madre che suona il clacson della macchina cercando di richiamare la mia attenzione, che invece si sofferma a pensare
al fatto che ,
adesso forse, Non sono più sola.
Sam
