' Too fast? '

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Sapresti rispondere nonostante i loro sguardi?


-Aie hai veramente intenzione di mangiare tutta quella roba? -

La ragazza dalla pelle ambrata guardò male la riccia addentando un altro morso del suo panino.

-Certo! Come pensi che io possa sopravvivere all'inverno Sam?-

Ridacchiai.

Ed eccoli li. Tutti gli occhi addosso.


Pessima mossa Martina.


Attirai l'attenzione di tutti i presenti al tavolo su di me.
Inutile dire che mi colorai di una tonalità di Magenta che neppure sapevo esistesse.

-Aie mi dai una patatina?- Fece il labbruccio la riccia sporgendosi.

-No Samira ,scordatelo.-

-Ma io-

Alessia schiaffeggio la mano al vento in modo teatrale.



Ma aspetta.

Arricciai il naso guardandole. Non ebbi neanche bisogno di parlare.

-Oh, sì in realtà mi chiamo Samira.- Ridacchiò la riccia in imbarazzo torturandosi le labbra.


Ci volle molto più coraggio di quanto ricordassi per relazionarmi con il mondo esterno.



- E-e non ti fai c-chiamare così?-
Il mio tono era così basso che temetti per un attimo che non mi avessero sentita.
Per questo rimasi felicemente sorpresa quando rispose senza alcun dubbio.



Mi aveva sentita.


- Non mi piace molto in realtà, meglio Sam. - riportò l'attenzione sulla sua bibita.

Io semplicemente alzai le spalle annuendo.
Lo facevo molto spesso, comunque.

-Ma tu puoi chiamarmi come vuoi, davvero.- Parve impanicata di aver detto qualcosa fuori posto.

Annui ancora.

-Anche Samara, molti mi chiamano Samara perché il mio nome ci assomiglia, anche se essere paragonati ad un film horror non è il mass-

Alessia tirò una patatina alla riccia bloccandola. Questa riprese fiato.

-Troppo veloce?-

La liscia fece un sorrisetto ironico in segno positivo tornando poi a mangiare.

In fondo non era stata una pessima idea cercare di comunicare. Giusto?

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Camminavamo vicino alle vetrine dei negozi, le ragazze guardavano i vestiti esposti e ridacchiavano tra loro,non feci a meno di notare le differenze tra di noi.

Sam era alta e camminava ciondolandosi da una parte all'altra, sembrava correre ma era solo un illusione. Colpa delle gambe estremamente lunghe.

Alessia invece aveva un passo spedito, piccoli passettini uno dopo l'altro, cercando di mantenere il ritmo della riccia.

Me ne accorsi quando mi ritrovai un paio di metri dietro agli altri.

Anche altre mie compagne camminavano slanciare, in modo disinvolto e leggero.

Eppure non le invidiai affatto.

Semplicemente strisciavo i piedi per terra in maniera lenta.

Mi piaceva il mio andamento.

Un po' stanco, un po dietro al resto del mondo.

Era decisamente mio.

-Martina-

Richiamò la mia attenzione Alessia ,toccandomi la spalla.

Mi risvegliai dai miei pensieri puntando i miei occhi in quelli della ragazza olivastra.

Lei sorrise.

Un po forse mi fece piacere che sorridesse e che fosse rivolto a me.

Comunque durò poco.

- io, Giorgia e Sam vogliamo entrare in quel negozio perché-

Venne interrotta dalla riccia che sovrasto la sua voce.

-Mi serve un mascara nuovo.- Concluse al posto della liscia che la fulminò.

Annui entrando anche io nel negozio. Capì poco dopo di essere nel posto sbagliato. Tutto quello che vidi furono trucchi. Ovunque.

Mai visti così tanti rossetti in vita mia. Quasi mi si formò un buco nello stomaco.
Mandai giù la saliva cercando di stare dietro alla riccia.


-Marty perché non ti trucchi?-

Oh no.

-Non mi piace molto.- Minimizzai andando a fuoco per l'imbarazzo.

-Tranquilla, magari un giorno potrei truccarti io, mi piacciono i tuoi occhi.-

Scossi semplicemente la testa.



Un po mi dispiacque smorzare l'entusiasmo della ragazza al mio fianco,

Ma come si spiega ad una persona appena conosciuta una cosa che non hai ancora detto a nessuno?

Cavolo.

Eppure lo sentì dentro quello strano calore.

Quella sensazione orrenda, la voglia di dirle tutto.
Di fidarmi.

Ma comunque durò poco.

Giusto?


Sam

' TRANSGENDER ' Onde histórias criam vida. Descubra agora