Il Pero

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La natura come perastro lo ha donato, dal l'uomo in pero fu innestato.
In primavera bianchi fiori ha sfoggiato, l'estate succosi frutti ne ha portato.
Sotto le ombrose fronde un giovane, con atletici slanci si appresta a cogliere i pomi più maturi. Con il suo balzare smuove le chiome, così che dai rami più pesanti cascano i frutti, formando al suolo un ricco letto.
Ad un tratto le prime vacche accorrono sotto l'ombra e si nutrono delle pere già a terra. Anche cavalli si cibano delle succose pere stirando i loro colli tra le fronde. Alcuni frutti sono stati pacati dal becchettio di affamati uccelli, così che sfami d'api svolazzano attorno ad essi per sfamarsi con il dolce succo.
Tra le sterpaglie lontano dall'ombra, rotola una pera, così che anche il riccio se ne serva, fino al momento che anch'esso di un feroce cane diventi preda. Al ringghiare della bestia, é racchiuso in difesa pare una pungente sfera. Al richiamo del suo giovane padrone si placa la belva, ormai anche il riccio può gustare la sua pera.
Il pero è il gran signore di questo caldo tempo, cibo e ombreggio dona a chi accorre sotto esso.

Sardegna Madre TerraWhere stories live. Discover now